Provvedimenti attuativi su “La Buona Scuola”, incontro con la Ministra Giannini
Poche e generiche informazioni. Il silenzio della Ministra che non dà risposte alle tante emergenze sollevate dal sindacato. Per la FLC CGIL senza rinnovo dei contratti e con la conferma dei 2.020 tagli ATA si va alla mobilitazione.
Si è svolto il 16 febbraio 2015 l’incontro con la Ministra Giannini sui provvedimenti attuativi del piano governativo “La Buona Scuola” e sulla legge si stabilità 2015. Tale incontro è stato fissato su sollecitazione dei sindacati scuola che hanno denunciato ripetutamente una gestione poco accorta delle relazioni sindacali da parte dello stesso Miur.
La Ministra ha aperto l’incontro ribadendo cose già note che possiamo riferire a questi due punti che saranno oggetto di una prossima attuazione per decreto
- piano di stabilizzazione dei precari fino all’esaurimento delle graduatorie permanenti (Gae). Fatta questa operazione ci sarà l’immediata riattivazione dei concorsi pubblici
- definizione dei criteri per una nuova carriera per i docenti che tenga conto anche dell’anzianità di servizio.
La prima operazione allo studio degli uffici ministeriali ha come finalità quella di sanare una piaga storica della scuola (il precariato). Da questo punto di avvio si vuol prendere l’occasione per un ripensamento generale della scuola che dovrebbe essere finalizzato all’ampliamento dell’offerta formativa e alla qualità dell’ insegnamento. Il nuovo modo di intendere la carriera si baserà sui due elementi caratterizzanti della professione docente: valutazione della prestazione e formazione. Quest’ultima riguarderà sia i neo assunti che il personale già in servizio e si svolgerà per tutto l’arco della carriera professionale.
Inoltre, stando all’informativa che ci è stata data dalla Ministra, ci sono altri temi (quali?) che saranno invece oggetto di un disegno di legge.
Quindi carriera e stabilizzazioni seguiranno il percorso della decretazione d’urgenza. Gli altri temi (che peraltro non stati esplicitati) avranno i tempi più distesi della discussione parlamentare.
La Ministra, fatta questa brevissima introduzione, ha chiesto subito dopo ai sindacati di esprimere le loro opinioni sugli argomenti trattati, ricordando che queste riunioni sono una sorta di lavoro in progress per raccogliere elementi utili per la stessa amministrazione ai fini della stesura dei provvedimenti di cui sopra.
Le richieste del Segretario Generale della FLC CGIL
Nel suo intervento Domenico Pantaleo ha affrontato le questioni oggi sul tappeto riguardanti, ciascuna di esse, la vita concreta delle persone e la qualità del servizio.
Carriera docenti e merito. È stata ferma la richiesta di non intervenire con la legge, né per Decreto né per ddl, sulle materie contrattuali (orario, salario, carriera).
Urge l’avvio immediato delle trattative contrattuali per il contratto scuola scaduto dal 2009 con l’impegno a mettere le risorse necessarie sia per superare l’emergenza salariale dei lavoratori sia per la valorizzazione professionale. Il riconoscimento delle esperienze (attuali fasce di anzianità) deve essere combinata con il riconoscimento delle competenze professionali e del lavoro cooperativo. Escludiamo la valutazione individuale che metterebbe in competizione colleghi e figure senza fare il bene della scuola. Su questi argomenti il Governo agisca tramite l’Atto di indirizzo ma non per legge.
Il contratto esaminerà gli aspetti di salario, orario, formazione, carriera in connessione evidente con il salario.
La stessa consultazione online ha difeso la progressione per anzianità sia pur integrata/affiancata da un sistema di valorizzazione aggiuntivo, ma su questo noi siamo disponibili alla più ampia discussione nella sede propria che è il Contratto.
I provvedimenti di legge devono stare nel loro proprio alveo sulle tradizionali materie: ordinamenti, assunzioni, reclutamento previo confronto sindacale.
Stabilizzazione del personale precario, di tutto il personale precario che ha i requisiti previsti dalla sentenza della Corte di giustizia Europea: più di 36 mesi di servizio. È necessario prevedere una fase transitoria per l’assorbimento di tutto il precariato (gae, pas) con i suddetti requisiti prima di bandire i prossimi concorsi. Nei processi di stabilizzazione va afffrontato anche il destino delle terze fasce.
Organico funzionale dei docenti per interventi di qualità come: la diminuzione alunni per classe, riduzione della dispersione, valorizzazione dell’orientamento, attenzione alle aree svantaggiate del Paese, incremento della didattica laboratoriale, oltre che per le brevi supplenze.
Organico funzionale per il personale ATA che va inserito nel decreto di prossima attuazione per l’importanza di questa categoria ai fini del progetto formativo della scuola. La stabilità e la funzionalità di questo personale sono una condizione per una scuola giusta. Tutte le scuole, a partire da quelle del primo ciclo, hanno bisogno degli assistenti tecnici, anche dove adesso non sono previsti.
Le posizioni economiche del personale ATA. Su questo tema occorre un chiarimento giacché il MEF non vuole pagare i lavoratori da gennaio 2015, come dovrebbe avvenire, ma dal settembre 2015. NO al rimpallo delle responsabilità.
Ritiro dei tagli previsti dalla legge stabilità 2015: situazione ingestibile, soprattutto nelle scuole plurisedi. Altri tagli, oltre quelli Gelmini Tremonti non ce li saremmo aspettati. In alcune realtà non si aprono le scuole visto che si tagliano non solo assistenti amministrativi ma anche collaboratori scolastici.
La scuola soffre di burocrazia. Il lavoro degli ATA è aumentato nonostante le innovazioni tecnologiche. La FLC CGIL ha presentato trentadue azioni possibili per sbloccare la scuola dalle molestie burocratiche: adeguare i tempi al 1 settembre, trasferire i fondi dal 1 settembre, restituire i fondi anticipati dalle scuole per pagare i supplenti negli anni passati e mai restituiti, permettere il 5 per mille ed evitare sottoscrizioni private interessate, spostamento fuori dalle scuole delle pratiche non scolastiche ma solo burocratiche (graduatorie, stipendi, pensioni, ricostruzioni di carriera).
Ritiro delle misure sulle supplenze previste nella finanziaria (le scuole non ce la faranno). Non chiamare i docenti per le supplenze fin dal primo giorno è un errore: già oggi le classi sono divise fra le altre (classi ancor più pollaio), figuriamoci con queste nuovi tagli. Impedire la chiamate dei supplenti ATA e mettere a carico del fondo di istituto (già dimezzato) lo straordinario per le sostituzione aumenterà il disagio delle scuole.
Ritiro misura Esami di stato. Sbagliato parlare di riforma degli esami di stato legandola a questioni di risparmio, così com’è sbagliato affidare al solo consiglio di classe la valutazione finale del ciclo di studio secondario di secondo grado.
Retribuzione dei dirigenti scolastici. Il Governo ha assunto con i dirigenti scolastici un impegno che deve essere rispettato. Questo può avvenire ripristinando il fondo per la retribuzione di posizione e risultato (che è stata tagliata dal 2010 in poi).
Superamento della esternalizzazione dei servizi ausiliari nella scuola. Si deve trovare una soluzione che assicuri la continuità e l’efficacia dei servizi ausiliari nella scuola. Le quote di organico accantonate, circa 12.000 posti, vanno scongelate con una progressiva internalizzazione dei servizi.
CNPI: a quando l’indizione delle elezioni? La scuola non può continuare ad essere l’unica istituzione che non ha una sua rappresentanza. I provvedimenti senza il parere del CNPI continuano a camminare sul profilo dell’illegittimità formale. La FLC ha fatto ricorso ( vinto per ben due volte) contro questa mancata proroga.
Valutazione di sistema. Nel ribadire la nostra critica al sistema di valutazione abbiamo chiesto una riflessione sull'efficacia delle prove Invalsi e sulle funzioni dell'Istituto nazionale come sulla necessità di un radicale ripensamento del DPR 80 che abbiamo impugnato. Nel regolamento sono stati inventati organismi non presenti nella legge (la Conferenza di coordinamento e i nuclei esterni), si fa ricorso a valutatori esterni e non solo agli ispettori (come sempre prevede la legge), si dividono le scuole in quelle che si autovalutano e quelle che subiranno la valutazione esterna, si sconfina nella valutazione del personale a partire dai dirigenti scolastici. La stessa autovalutazione si sta configurando come un’operazione burocratica piuttosto che come un processo partecipato e democratico.
Dalle nostre richieste, come le abbiamo espresse finora, risultano proposte, idee e progettualità su tutti gli argomenti che oggi sono sul tappeto e che spesso sono alternativi a quelli proposti dal governo. Anzi, prendono in esami temi che non sono nemmeno oggetto di valutazione da parte dello stesso. È il caso della diminuzione degli alunni per classe o dell’organico funzionale ATA. Ci sono molte cose che si possono fare per legge ma non deve essere e non è il caso del rapporto di lavoro: la sua regolazione deve nascere dal coinvolgimento del sindacato e di tutti gli attori che vivono e operano nelle scuole per dare risposte adeguate alla qualità del lavoro e alla qualità del servizio. E' stata infine sollevata la necessità per tutti i lavoratori appartenenti in materia pensionistica a quota 96.
Le conclusioni della Ministra alla fine della consultazione anche in risposta alle questioni sollevate dal nostro Segretario generale
- apertura di tavoli di merito con i sindacati scuola sui contenuti del decreto ma solo dopo l'emanazione (tempi previsti fine febbraio)
- inserimento di uno specifico emendamento, nel decreto di prossima emanazione, per superare il problema della decurtazione della retribuzione dei dirigenti scolastici
- l’indizione nei prossimi mesi delle elezioni per il nuovo Consiglio Scolastico Nazionale dell’Istruzione.
Nessuna risposta c’è stata data da parte della Ministra su temi di pregnanza politica come il rinnovo del contratto nazionale, sullo strumento che si intende utilizzare per definire orario, salario, carriera e formazione dei docenti. Silenzio assordante sulle tante problematiche relative al personale ATA sul quale stanno per abbattersi un ulteriore sciaguratissimo taglio di organico e il blocco delle assunzioni degli assistenti amministrativi.
Le nostre considerazioni finali
Giudichiamo molto negativo l'incontro e assolutamente inadeguata persino l'informazione. Si parla del destino di diverse centinaia di migliaia di precari, del lavoro di circa 1 milione di docenti e ATA. La pregnanza politica delle tante emergenze che sono sul tappeto avrebbe richiesto più trasparenza e maggiore assunzione di impegni su alcuni punti significativi. Siamo di fronte a decisioni unilaterali e autoritarie. Pertanto si rafforzano le ragioni delle mobilitazioni già messe in campo dalla FLC insieme agli altri sindacati a partire dal presidio di oggi sui precari. Ma le ragioni della protesta vanno avanti per ridare dignità e valore al lavoro e al ruolo della scuola pubblica. Con le altre organizzazioni sindacali valuteremo le necessarie azioni di lotta. E' fondamentale allargare il fronte delle alleanze sociali per rispondere all'attacco alla scuola pubblica e alle condizioni di lavoro.