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Provvedimento del tetto del 30%, numeri in libertà dal Ministero dell'Istruzione

Resi noti con un comunicato stampa i primi dati ufficiali sul provvedimento del tetto del 30% agli alunni stranieri in classe. Cifre in assoluta libertà, senza possibilità di riscontro alcuno.

30/04/2010
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Con un comunicato stampa il MIUR rende noti i primi dati ufficiali sul provvedimento del tetto del 30% agli alunni stranieri in classe.

Cifre in assoluta libertà, senza possibilità di riscontro alcuno.

È più di un mese che chiediamo al ministero di fornirci i dati sull'inserimento degli alunni immigrati e solo nell'incontro di oggi, tenutosi durante il sit-in di protesta davanti al Ministero, ci è stato comunicato che il MIUR possiede quelli della scuola primaria; i dati, però, non ce li hanno forniti.

Invece è stato emanato un comunicato stampa che riporta alcuni numeri relativi ad alcune regioni, senza specificazione dell'ordine di scuola a cui si riferiscono e citando alcuni esempi francamente scarsamente credibili.

“In Lombardia ben l'84% delle scuole rispetterà il provvedimento…” Questo vuol dire che delle oltre 7000 sedi scolastiche esistenti, circa 6000 rispetteranno il tetto. Lo hanno rispettato o lo rispetteranno? Si tratta di scuole o si tratta di classi? E che fine hanno fatto gli alunni la cui iscrizione sia eventualmente stata rifiutata?

E perché in Lombardia il tetto è rispettato nell'84% dei casi ed in Piemonte solo dal 48%?

Che si tratti di pura propaganda di basso livello, ce lo dicono proprio i numeri.

In Lombardia le classi che tra scuola primaria e scuola secondaria superavano il 30% alunni senza cittadinanza italiana erano 641, mentre in Piemonte (continuiamo a riferirci solo a questi due esempi) erano 390.

Che senso hanno allora i numeri (riguardano migliaia di scuole o classi) che dà il Ministro Gelmini?

Al fondo del primo comunicato stampa che il MIUR ha diffuso c'era scritto: “Il provvedimento vuole migliorare non solo i rapporti tra cittadini stranieri e italiani, ma anche favorire la didattica scolastica e la formazione di classi ghetto con soli alunni stranieri”.

Anche se il refuso freudiano è stato successivamente corretto, noi continuiamo a ribadire che il tetto del 30% alla presenza di alunni privi di cittadinanza italiana rappresenta una misura insensata dal punto di vista pedagogico e didattico e favorisce lo sviluppo di una formazione sociale delle future generazioni dominata da sentimenti xenofobi e razzisti.

Roma, 30 aprile 2010

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Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca
Ufficio Stampa

Roma, 30 aprile 2010

Miur rende noti i primi dati ufficiali sul tetto del 30% per gli studenti stranieri nelle classi

Il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca rende noti i primi dati sul provvedimento del tetto al 30% che sarà operativo a partire dal prossimo anno scolastico. In tutti gli istituti italiani l’indicazione del Miur tesa ad una più completa integrazione tra alunni stranieri e italiani nelle scuole è stata rigidamente rispettata consentendo solo in realtà specifiche la concessione di deroghe.

Esse sono state consentite dal Ministero solo nei casi in cui le scuole, attraverso l’aiuto della Direzione regionale, hanno attivato forme di sostegno come l’insegnamento della lingua italiana il pomeriggio e altre iniziative tese alla conoscenza della nostra cultura e negli istituti dove la maggioranza degli stranieri frequentanti sono nati in Italia e quindi già perfettamente a conoscenza della lingua.

Nel Lazio il tetto del 30% di presenza di alunni stranieri nelle classi è stato ampiamente rispettato ad eccezione di sei scuole (a cui sono state concesse deroghe).

In Toscana solo a due istituti delle provincia di Prato sarà consentito di superare la soglia indicata dal Miur. In Lombardia ben l’84% delle scuole rispetterà il provvedimento consentendo una più equilibrata distribuzione di alunni stranieri. In Friuli il tetto verrà rispettato in tutte le scuole eccetto in due.

Nel Piemonte 1.990 scuole hanno adottato il provvedimento e 20 otterranno una deroga come previsto dalla normativa.

La decisione di stabilire un tetto del 30% di alunni non italiani per classe si conferma come il primo passo di una vera integrazione a partire dai più piccoli tesa di fatto all’accoglienza. Il provvedimento vuole migliorare non solo i rapporti tra cittadini stranieri e italiani, ma anche favorire la didattica scolastica ed evitare la formazione di classi ghetto con soli alunni stranieri.