Regolamento Ata: la scuola sbagliata di Gelmini
Con il nuovo organico Ata 45 mila posti in meno. Emergenza sociale per le famiglie, inefficienza dei servizi scolastici. A rischio la vigilanza degli alunni e la sicurezza nei laboratori. Le proposte della FLC.
>> Approfondimenti <<
Il 19 febbraio il Consiglio dei Ministri ha approvato sulla base del Piano Gelmini, il regolamento per l’attribuzione dell’organico Ata alle scuole. La FLC non conosce il testo di questo regolamento perchè il Miur, contrariamente agli impegni presi durante la fase del confronto sindacale, non ci ha fornito l’ultima versione. E questo è un metodo assai discutibile sotto il profilo delle relazioni sindacali.
Dunque, oggetto di questa notizia è la bozza di regolamento (l’unica che abbiamo) consegnataci durante la riunione del 30 gennaio. Questa conferma il taglio di migliaia di sposti di lavoro e istituisce l’organico d’area C. Le nuove figure d’organico, secondo la bozza del 30 gennaio, riguardano l’area amministrativa (1 posto nelle scuole dove ci sono almeno 4 assistenti) e l’area tecnica (1 posto ogni quattro posti di organico della medesima tipologia di laboratorio). Circa 8.000 posti che non sono aggiuntivi, ma in trasformazione di altrettanti posti di assistenti amministrativi e tecnici.
La proposta del Miur è inaccettabile per due ragioni. La prima: taglia 45.000 posti di lavoro (dietro ci sono 45000 famiglie) particolarmente sul profilo di collaboratore scolastico. La seconda: l’inserimento delle figure d’area C è un fatto meramente numerico, ma non indica soluzioni positive per un efficiente modello organizzativo dell’unità dei servizi.
I parametri di determinazione degli organici, secondo la bozza in nostro possesso, non permetteranno di garantire i servizi essenziali, in particolare nelle scuole del primo ciclo e con tanti plessi. E’ bene ricordare che questa ulteriore riduzione si inserisce in un trend drammatico di tagli che dura da ben sette anni, provocando licenziamenti e aumenti drammatici dei carichi di lavoro anche perché alle scuole sono state scaricate tutte le pastoie burocratiche di competenza di altri livelli dell’amministrazione scolastica.
Le proposte della FLC
L’unità dei servizi generali e amministrativi va potenziata per rispondere più adeguatamente al progetto didattico nella scuola dell’autonomia e per valorizzare il lavoro dei Dsga, degli amministrativi, dei tecnici e dei collaboratori. Per raggiungere questo obiettivo è necessario determinare organici stabili e in rapporto al Pof avendo chiare le finalità e il modello organizzativo dell’unità dei servizi. L’inserimento di professionalità più elevate ed articolate, quindi, deve muovere dalla considerazione che è necessario avere chiare le finalità dell'organizzazione del lavoro e la missione dell’unità dei servizi: essere a disposizione dell’utenza e non dell’amministrazione.
Questo in coerenza con le proposte dalle FLC per liberare le scuole dalle molestie burocratiche e per “Uscire dalla crisi, investendo nella conoscenza”.
La scuola deve poter contare su un organico di “partenza” per garantire uno standard di qualità nell’erogazione del servizio.
A questa dotazione ne va aggiunta una integrativa che deve tenere conto della tipologia (istituto comprensivo, alberghiero, industriale, liceo, ecc.) e di alcuni indicatori di complessità. Vedi ad esempio: il numero delle sedi, la frequenza di un significativo numero di alunni con disabilità e immigrati, il numero dei laboratori, l’azienda agraria, la lavorazione per conto terzi, l’attivazione di progetti di durata pluriennale, l’attivazione di corsi IFTS, ecc.
Alcune esemplificazioni per determinare la quota integrativa
Per gli amministrativi bisogna tenere conto degli addetti (più persone, più alunni, più pratiche sia del personale che degli alunni, più progetti, ecc…)
Per i collaboratori scolastici va individuato un parametro legato agli spazi, al numero di alunni con disabilità.
Per i tecnici va previsto un posto d’organico nelle scuole del primo ciclo, dal momento che la presenza di reti informatiche e dei relativi dispositivi nelle scuole e l'impiego diffuso dei laboratori (multimediali, linguistici, di informatica) nelle attività didattiche, hanno determinato le condizioni per estendere questa figura in tutti gli ordini di scuola. Inoltre, va superata l’attuale modalità di determinazione dell’organico (delibera giunta esecutiva) a favore di parametri nazionali trasparenti e oggettivi.
Il ruolo dell’assistente tecnico, finalizzato anche a favorire la partecipazione attiva e in sicurezza degli studenti al lavoro sperimentale, va rafforzato attraverso l'affermazione del principio di "titolarità"; non garantisce solamente l'efficienza e la funzionalità del laboratorio, ma svolge un ruolo attivo e di supporto alla funzione docente, contribuendo a determinare il successo formativo degli alunni.
Figure più articolate, vanno inserite nelle realtà scolastiche più complesse, per dare coerenza alla pratica del lavoro quotidiano che già vede l’organizzazione del lavoro all’interno dell’unità dei servizi basata sulla responsabilizzazione rispetto a diversi settori di lavoro (area amministrativa, finanziaria, di magazzino, di relazione con il pubblico, elaborazione dati, di coordinamento amministrativo dei progetti, di laboratorio, ufficio tecnico, o tutti quelli nei quali ciascuna scuola autonoma sceglie di strutturarsi).
Inoltre, l’assunzione diretta di responsabilità da parte di diverse figure permette al direttore di dedicarsi maggiormente al suo specifico ruolo: migliorare l’erogazione del servizio, e lavorare ad obiettivi importanti come un vero piano di informatizzazione, l’adozione di convenzioni con altri enti che garantiscano una reale ricaduta su tutta l’istituzione scolastica.
Il collaboratore scolastico ha un ruolo importante nell’innovazione (la scuola dell’autonomia è innovazione) per quanto riguarda la vivibilità dell’ambiente e la qualità delle relazioni con gli alunni, con i docenti e con i genitori. E’ necessaria una maggiore qualificazione del collaboratore scolastico per consolidare questo profilo all'interno dell'unità dei servizi. Questo va valorizzato in relazione alle funzioni di supporto alla segreteria, assistenza agli alunni con disabilità, d’intervento di primo soccorso e di prevenzione del bullismo: si potrebbero prevedere dei collaboratori specializzati in tale ambito, formati adeguatamente.
Su questi temi (organici, professionalità e modello organizzativo dell’unità dei servizi) apriremo, attraverso una vasta campagna di assemblee, un ampio confronto con la categoria per elaborare proposte che possano portarci da un lato a costruire rivendicazioni condivise, e dall’altro fondare una pratica basata sul riconoscimento delle professionalità, la regolazione dei rapporti fra le figure e, soprattutto, sulla gestione trasparente e funzionale del lavoro dell’unita dei servizi delle scuole dell’autonomia.
Queste rivendicazioni si inseriscono all’interno della campagna di mobilitazione e di lotta indette dalla FLC e dalla Cgil a sostegno del lavoro, dei servizi pubblici e contro la politica scolastica del governo che licenzia migliaia di persone.
Pubblicheremo una scheda più dettagliata non appena ci sarà fornito il regolamento Ata approvato dal Consiglio dei Ministri.
Roma, 23 febbraio 2009