"Rompiamo il silenzio". Con i tagli e le modifiche ordinamentali la qualità della scuola va a farsi benedire
È questo uno dei messaggi più ricorrenti che riceviamo al nostro punto di ascolto per denunciare le storie di ordinaria difficoltà che stanno affrontando le scuole per effetto dei tagli agli organici e alle risorse.
Un tema ricorrente nei messaggi inviati a "Rompiamo il silenzio" è la grande difficoltà a mantenere la qualità dell'offerta formativa, almeno a livelli dignitosi, mentre sulla scuola si abbattono tagli e modifiche ordinamentali peggiorative. A fronte di questo stato di cose, taluni propongono di rispondere sottraendosi, rimarcando gli effetti dei tagli o, addirittura, esacerbandoli, per esempio proponendo l'azzeramento di tutte le attività aggiuntive finalizzate all'ampliamento dell'offerta formativa (ad esempio le gite, le uscite, i soggiorni di studio). Altri invece non rinunciano a contrastare l'attacco portato alla scuola dalla maggioranza di governo e considerano che la difesa della qualità della scuola sia parte integrante di questo impegno. Questo è anche l'orientamento della FLC CGIL.
In ogni caso è evidente che l'esigenza di opporsi con forza ed efficacia ad uno stato di cose che sta demolendo la scuola pubblica e mortificando chi al suo interno lavora, viene avvertita sempre più chiaramente e diffusamente.
Numerosi gli appelli per una forte iniziativa unitaria.
È il caso di una mozione che giunge da Torino.
L'assemblea sindacale della Direzione Didattica "Aleramo" Torino, convocata per il giorno 15/09/2010, adotta all'unanimità la seguente mozione indirizzata ai sindacati scuola CGIL, CISL, UIL: "Noi tutti, lavoratori della scuola, personale Docente ed Ata, chiediamo ai soggetti in indirizzo che si adoperino, per la riapertura di una vertenza a carattere nazionale che abbia, come obiettivo centrale, il ripristino di tutti i posti di lavoro tagliati a partire dall'anno scolastico 2009/2010, nel comparto scuola.
Chiediamo inoltre che vigilino ed intervengano sull'applicazione reale della possibilità di deroga al blocco degli scatti di anzianità, in modo che gli stessi possano essere corrisposti a tutti gli aventi diritto.
Chiediamo, nello specifico, che si attuino pressioni sul Governo, atte a ripristinare, totalmente e pienamente, gli scatti di anzianità, almeno fino all'applicazione del nuovo Contratto di Comparto, previsto a partire dal 2013.
Auspichiamo, inoltre, la ripresa del dialogo, a livello nazionale, tra FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA, in modo da raggiungere quell'unità sindacale indispensabile per qualsiasi rivendicazione.
Non rispondiamo ai tagli con i tagli! Esorta Rita T.
Come insegnante precaria di STORIA DELL'ARTE (A061) vivo una situazione drammatica: so che se la riforma va a regime smetterò di insegnare tra 2-3 anni.
Tuttavia mi chiedo anche: come si può insegnare storia dell'arte senza proporre un rapporto diretto con l'arte stessa? Sarebbe come insegnare chimica senza laboratorio o informatica senza aula computer: tutto è possibile, ma togliere a priori l'esperienza impoverisce la didattica.
Ci sono uscite e soggiorni di studio che hanno come principali finalità l'approfondimento o la sperimentazione di moduli curriculari svolti in classe.
LA MIA PROPOSTAÈ DI NON RISPONDERE AI TAGLI CON I TAGLI... MA PROPORRE RICAMI SGARGIANTI E PREZIOSI.
Propongo che le nostre proteste puntino sempre e comunque sulla qualità dell'insegnamento.
Propongo di continuare a cercare qualcosa di alternativo davvero. Penso che la disperazione del momento dovrebbe farci creare qualcosa di nuovo, se tutti insieme ci proviamo e non ci fermiamo allo strappo.
Sono quindi costretti a ridurre (ma non si piegano).
Il documento del Collegio Docenti della SMS Piranesi di Roma ben rappresenta la ricerca di iniziative che tengano insieme da un lato le esigenze della denuncia e della mobilitazione e dall'altro la deontologia professionale e la qualità della scuola.
L'istruzione è la migliore risorsa di tutti! Difendiamola!
L'apertura del nuovo anno scolastico avviene in una situazione di totale incertezza, il cui dato incontestabile è quello di tagli pesantissimi ed un impoverimento della qualità dell'offerta formativa.
Il disegno di legge Gelmini è sempre più al centro di un processo di smantellamento della centralità del ruolo pubblico con la chiara intenzione del Governo di favorire un esteso processo di privatizzazione dei saperi. Si vuole tornare indietro nel tempo non garantendo più a tutti l'accesso all'apprendimento come sancito dalla nostra Costituzione.
Vi è anche il tentativo di restringere gli spazi di democrazia, per affermare logiche autoritarie, centralistiche e burocratiche che mirano a cancellare la libertà d'insegnamento e di ricerca, la laicità e l'autonomia delle scuole, delle università e degli enti di ricerca pubblici.
Il blocco del rinnovo del contratto e della carriera per tre anni, la legge Brunetta, il congelamento degli scatti di anzianità nella scuola, con l'intenzione di cancellarli definitivamente, fanno parte integrante dello stesso disegno teso ad eliminare ogni dissenso rispetto alla devastazione sociale che s'intende affermare nel nostro Paese.
Nei settori della conoscenza stiamo vivendo una vera e propria emergenza occupazionale a causa delle politiche attuate, che hanno portato al licenziamento di decine di migliaia di lavoratori ed hanno provocato un ulteriore processo di precarizzazione.
La scuola pubblica italiana si trova ad operare in una situazione di estrema difficoltà ed incertezza a causa dei tagli al personale ed alle risorse finanziarie. L'asfissia finanziaria ha pesanti ricadute sulla quantità e sulla qualità dell'offerta formativa, già penalizzata dalle riorganizzazioni dovute alla revisione degli ordinamenti e sul lavoro di tutti gli operatori della scuola.
Ciò è il segno tangibile del tentativo di "aziendalizzare" l'istruzione e dell'abbandono e dell'immiserimento della scuola pubblica, che ne rendono difficoltosa, quando non impossibile, l'operatività e creano un forte disagio ed un senso di frustrazione nell'utenza e negli operatori, i quali vengono chiamati vie più a far fronte a tutte le carenze del sistema, ricevendo stipendi sempre più miserabili e trattamento sempre più offensivo e mortificante della propria dignità professionale.
Considerato:
- che la legge 133 e le conseguenti dissennate riforme producono tagli indiscriminati sugli organici delle scuole senza tener conto dei reali bisogni degli studenti e delle famiglie;
- che l'inadeguato numero degli insegnanti di sostegno nominati penalizza i soggetti più deboli;
- che questo Governo sceglie di tagliare sull'istruzione per aggiustare i conti dello Stato;
- che l'elevato numero di alunni per classe influisce negativamente sulla qualità della didattica e viola palesemente le norme di sicurezza;
- che la riduzione dei collaboratori scolastici penalizza l'assistenza agli alunni e compromette la sicurezza;
- che la programmata eliminazione delle RSU cancella ulteriormente gli spazi di gestione e di democrazia diretta dei lavoratori;
- che la drastica riduzione di posti di lavoro, classi, materie ed orari e lo stravolgimento di ogni criterio didattico negli istituti (con migliaia di classi che ogni giorno restano senza docenti perché non vengono chiamati i supplenti, con aule sovraffollate oltre ogni limite di sicurezza, con gruppi di studenti che vengono "accorpati" ad altre classi in mancanza del docente, con tanti alunni/e diversamente abili ai quali vengono drasticamente ridotte le ore di sostegno, con la tassazione sempre crescente delle famiglie per garantire agli istituti il minimo indispensabile per il funzionamento quotidiano) rendono assai difficile qualsiasi serio lavoro didattico,
I docenti della S.S. I G. S. "G. B. Piranesi" di Roma intendono reagire a questo stato di cose, ben consapevoli che il rilancio della scuola pubblica e della sua funzione educativa e culturale stia prima di tutto nelle mani dei cittadini - lavoratori, genitori, studenti, docenti, personale della scuola e, quindi, ribadendo con forza la necessità:
- di più adeguati investimenti di risorse umane e finanziarie per dare supporti organizzativi e professionali alle scuole;
- della difesa del contratto nazionale e del diritto alla contrattazione decentrata;
- della difesa delle regole democratiche e della rappresentanza;
- di un piano di assunzioni per eliminare il precariato e, perciò, anche della nomina dei supplenti;
- del rispetto dei parametri di legge sia per la formazione delle classi in presenza di alunni con disabilità sia per il rispetto delle normative della sicurezza;
- della garanzia per gli alunni delle ore alternative all'insegnamento della religione;
- della messa a norma delle strutture edilizie della scuola;
- della difesa degli organismi collegiali che promuovono la cultura della partecipazione, della solidarietà e della legalità nelle scuole;
- del rinnovo delle RSU, per una gestione democratica e trasparente delle scuole e per una reale rappresentatività del sindacato nel luogo di lavoro;
- del rispetto del CCNL sulle prestazioni lavorative ed il ripristino sul piano giuridico ed economico degli scatti di anzianità, sono quindi costretti a ridurre alcune attività aggiuntive:
- viaggi d'istruzione e visite didattiche;
- attività pomeridiane.
Comunque, nonostante le difficoltà causate dai tagli operati dal Ministro, la Scuola garantirà la consueta qualità dell'insegnamento.
Verrà effettuato, nel corso dell'anno scolastico, il Progetto promosso dalla Presidenza della Repubblica, di altissimo profilo culturale ed educativo, riguardante l'anniversario dei 150 anni dell'Unità d'Italia.
Il Progetto verrà svolto da tutti i Consigli di classe e prevederà la partecipazione a tutte le iniziative che, in orario scolastico, si terranno nel territorio di Roma.
I docenti, eleggendo fin d'ora un Comitato aperto a tutte le realtà dell'Istituto, auspicano, altresì fortemente, una profonda riflessione comune con i genitori, le famiglie e con tutte le scuole, impegnandosi a creare momenti d'incontro che favoriscano la comprensione, la condivisione, il coinvolgimento e la partecipazione alla protesta.
Il Collegio dei Docenti della S.S. I G. S. "G. B. Piranesi" di Roma.
La stessa fatica, la stessa consapevole assunzione di responsabilità, si trova anche nel documento del Collegio Docenti dell'ITCS "M. Lazzari" di Dolo che dopo aver espresso l'orientamento di
- non rendersi disponibili ad ore eccedenti per coprire eventuali assenze (per uscite didattiche, malattie brevi, ecc.)
- non inserire nella programmazione di Istituto per l'anno scolastico 2010 –2011 i Viaggi di Istruzione in Italia e all'estero, inclusi i soggiorni linguistici (fanno eccezione solo le uscite già approvate lo scorso anno scolastico)
afferma:
Tali decisioni sono prese per motivi didattici (nel caso dei viaggi, per evitare ulteriori riduzioni di tempo scuola e le difficoltà delle sostituzioni) e per denunciare pubblicamente il nostro dissenso per lo stato di sofferenza della scuola.
Sono scelte gravi, determinate dall'ancor più grave situazione creatasi nel mondo della scuola a seguito di alcune scelte operate in questi anni dal Governo.