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Scatti di anzianità: il governo dice sì, ma a carico del fondo di istituto

Il governo è disponibile a trovare soluzioni ma sulle spalle delle scuole: la FLC CGIL conferma sciopero e manifestazione per sabato 24 novembre.

23/11/2012
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Si è tenuto giovedì 22 novembre a Palazzo Chigi l’incontro convocato con urgenza sull’atto d’indirizzo per l’avvio della trattativa all’Aran sul tema della restituzione del gradone per il 2011. Erano presenti, oltre ai sindacati scuola, il ministro Profumo, il sottosegretario Catricalà per conto del Presidente del Consiglio, il ministro del Tesoro Grilli ed il ministro per la Funzione Pubblica Patroni Griffi.

Ha introdotto la riunione il ministro Profumo illustrando le linee generali dell’atto d’indirizzo che sta per essere inviato all’Aran per conto del governo.

Profumo ha subito detto che occorrono 480 milioni di euro per ripristinare gli scatti a chi li ha maturati nel corso dell’anno 2011. Poiché il MEF ha certificato solo 86 milioni di euro di risparmi (economie Fis e 30% sui tagli di organici) il resto della copertura finanziaria, 390 milioni di euro, va recuperata con il taglio di un terzo del fondo di istituto attribuito alle scuole per il miglioramento dell’offerta formativa.

Quindi l’atto d’indirizzo che il governo si appresta ad emanare si fonda sul taglio delle risorse che il CCNL attribuisce alle scuole per la contrattazione integrativa.

Negli anni successivi le misere economie (86 milioni di euro) certificate dal MEF non ci saranno più, pertanto il ripristino degli scatti potrà essere coperto esclusivamente dal fondo di istituto. Ciò vuol dire che nel giro di due anni saranno azzerati i fondi contrattuali utilizzati dalla scuola per attuare il POF.

Dopo Profumo, il ministro del tesoro Grilli ha posto come condizione, per dare il proprio assenso all’operazione, che si apra contestualmente una trattativa sulla cosiddetta “produttività” nella scuola, al fine di poter compensare gli effetti sulla qualità delle prestazioni scolastiche di questa sorta di scambio (taglio di risorse contrattuali alle scuole in cambio della restituzione del gradone 2011) ed evitare le inevitabili conseguenze negative sulle prestazioni aggiuntive garantite dalle attuali risorse.

Il nostro giudizio

La domanda della FLC CGIL su che cosa dovesse consistere questo presunto miglioramento della “produttività” da parte del lavoratori della scuola non ha ricevuto risposta. Cosa comporti questa sorta di doppia condizione, storno del fondo di istituto e aumento di produttività, per avere in cambio il gradone, non è difficile da intuire. Il sospetto è che si voglia far rientrare dalla finestra ciò che abbiamo bloccato alla porta: un aumento gratis dei carichi di lavoro. Non è stato detto esplicitamente, ma le preoccupazioni ed i rischi ci sono tutti.

La FLC CGIL ha dichiarato che l’emanazione dell’atto d’indirizzo rappresenta certamente un passo avanti e risponde a una delle richieste sindacali, ma i suoi contenuti, che si riserva di valutare con attenzione alla luce del testo quando sarà noto, destano forte preoccupazione e allarme. È del tutto evidente che saranno i lavoratori stessi a finanziare un loro diritto (la tutela del salario fondamentale di cui i gradoni sono parte integrante e sostanziale), rinunciando a una parte consistente delle risorse destinate al salario accessorio ma, soprattutto, gli studenti dovranno fare meno di quelle opportunità che la scuola organizza in proprio per il miglioramento e l’ampliamento dell’offerta formativa, che sono espressione anche della professionalità di docenti e ATA e della loro “produttività”. Se solo per il “recupero” del 2011 bisogna attingere dal fondo circa 390 milioni di euro, anche negli anni successivi si dovrà dirottare la stessa cifra e in meno di due anni rimarrà ben poco a disposizione della contrattazione di scuola.

Inoltre, per quando riguarda la discussione, davvero “opaca”, sulla cosiddetta produttività, la FLC CGIL ha dichiarato la propria indisponibilità a discutere fuori dal rinnovo del contratto nazionale, bloccato ormai da oltre tre anni.

Sul tema della valorizzazione del personale, dell’orario di servizio, del salario e della qualità del servizio, la FLC CGIL è invece pronta da tempo ad aprire la discussione.

Abbiamo proposte concrete e fattibili rese note nella piattaforma contrattuale presentata all’Aran già nel 2009 quando sembrava dovesse iniziare la trattativa per il rinnovo del contratto, e nel dossier FLC “Ricostruiamo la scuola” presentato nel novembre 2011.

Alla luce di quanto è emerso dall’incontro di oggi, il nostro giudizio è molto critico e sono confermate tutte le ragioni dello sciopero del 24 novembre e della manifestazione nazionale che si terrà a piazza Farnese dalle ore 10.00 alle ore 13.00.

La scuola esige rispetto e considerazione, i docenti, i dirigenti e gli ATA non ne possono più di questo atteggiamento irresponsabile del governo e del Ministro.