Scuola: incontro politico al ministero sull’organico di fatto del personale docente ed ATA
Per la qualità dell’offerta formativa e la funzionalità della scuola autonoma i tagli sono inaccettabili
Nella serata di ieri si è tenuto al Ministero della Pubblica Istruzione l’incontro politico richiesto sugli organici della scuola per l’anno scolastico 2007-2008, un primo incontro che FLC aveva chiesto con urgenza ritenendolo indispensabile prima dell’emanazione della circolare.
Enrico Panini, per la FLC Cgil, ha ribadito, alla presenza della Vice Ministro Mariangela Bastico, l’assoluta necessità di chiarezza e trasparenza nella gestione dell’organico come condizione indispensabile a fronte di tagli pesanti ed ormai pluriennali, ricordando che da ultimo, nelle assemblee di consultazione sulla piattaforma contrattuale, le questioni poste dai lavoratori sono state, in tutto il Paese, legate alla sofferenza di organico e di risorse finanziarie.
Non si intravede l’atteso cambiamento in tema di politica della gestione degli organici del personale nella scuola pubblica, trattati ancora e solo con la vecchia idea di “spreco” da ridurre e tagliare.
Durante l’incontro la FLC CGIL ha invitato l’Amministrazione ad assumere il proprio ruolo, quello di rappresentare al Ministero dell’Economia la complessità che la scuola oggi deve affrontare in termini di funzionalità e di risposte di qualità ad una domanda sociale sempre più complessa.
In particolare, non è accettabile che a fronte di un incremento certo del numero degli alunni si risponda con un più basso numero di posti. Questo principio elementare va riconosciuto senza incertezze, anche e soprattutto nel confronto con il Ministero dell’Economia. Il danno che subisce il diritto costituzionale allo studio è infatti “matematicamente” palese.
Non c’è richiamo ad “oggettive esigenze” che tenga, di fronte all’oggettività dei numeri peraltro ben noti all’Amministrazione.
Questa è la realtà concreta di molte regioni in cui l’applicazione dell’organico di diritto ha portato a palesi distorsioni della normativa, in cui gli scostamenti dei numeri di alunni inseriti nelle classi vanno ben oltre quelli di legge, soprattutto con l’inserimento degli alunni disabili, e raggiungono situazioni limite in cui vanno ripristinate le condizioni di legge.
Inoltre, il tempo pieno e prolungato sono da ricondurre ai modelli didattici effettivi, non ad un generico tempo scuola ottenuto a scapito della qualità e della funzionalità.
L’avvio poi dell’obbligo di istruzione nel prossimo anno scolastico, del cui valore siamo convinti, non può certo avvenire senza la certezza di organico e di tempo scuola tali da poter realmente sperimentare un biennio nuovo pienamente inclusivo.
Né può essere ridotto il livello attuale di posti di sostegno per l’assistenza agli alunni diversamente abili, anche perché le famiglie ricorrono alla magistratura per vedere riconosciuto il diritto all’istruzione.
Infine, non è pensabile nemmeno una ulteriore riduzione dei posti Ata già ora assolutamente insufficienti a garantire il servizio.
La FLC Cgil rivendica per tutto il personale, docente ed ATA, una politica della organici del tutto diversa, che assuma la funzionalità piena della scuola pubblica come la condizione per una qualità dell’offerta formativa al passo con le sfide educative che nascono oggi.
E’ necessaria una piena garanzia politica per offrire alle scuole la piena funzionalità per affrontare le novità.
In conclusione, la Vice Ministro Bastico, in risposta a quanto esposto dalla FLC Cgil e dalle altre organizzazioni sindacali, ha assunto impegni per sanare tutte le situazioni di classi con numeri di alunni al di sopra dei parametri consentiti, in particolare se in presenza di alunni disabili, ha informato che per quanto attiene il tempo pieno è all’esame un disegno di legge presso la VII commissione cultura della Camera e che comunque, sempre sul tempo pieno e prolungato, l’amministrazione si impegna a dare indicazioni già nella circolare sull’organico di fatto di prossima emanazione a favore del ripristino del modello didattico tradizionale.
Infine, la vice ministro si è impegnata a far rimuovere quelle clausole di salvaguardia della finanziaria 2007 che, anche a suo parere, non possono essere applicate a prescindere dalle effettive condizioni di tutela del diritto allo studio, tutela prevalente a qualsiasi esigenza di contenimento della spesa.
Roma, 12 giugno 2007