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ANINSEI: la FLC CGIL non firma la parte normativa del CCNL 2021-2023

Non si può far passare per rinnovo contrattuale un accordo economico. Avvieremo un confronto coi lavoratori per chiarire la nostra posizione

17/02/2022
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La FLC CGIL non si è resa disponibile a far passare per rinnovo contrattuale un accordo economico. Il contratto nazionale ANINSEI è, storicamente, il contratto più fragile tra quelli applicati alle scuole paritarie e firmati dalle categorie di CGIL, CISL e UIL. La FLC CGIL si è assunta, con non poche difficoltà, la responsabilità di sottoscrivere, il 6 settembre scorso, un  accordo economico di 85 euro medie di aumento nel triennio 2021-2023, tra tabellare e anzianità di servizio. Lo scopo di questo accordo era quello di sbloccare la dinamica salariale, congelata a settembre 2018, a cui far seguire la trattativa sul testo contrattuale. L’accordo prevedeva infatti di “…revisionare ed aggiornare, entro il 31 dicembre 2021, la parte normativa del CCNL, per attualizzarlo e migliorare complessivamente l’esigibilità del testo.”

Testo del CCNL ANINSEI 2021-2023 del 14 febbraio 2022

Tale trattativa non c’è mai stata. ANINSEI e le altre organizzazioni sindacali non sono intervenute sul testo del 2015, né migliorandolo, né aggiornandolo alla normativa vigente.
L’idea che un testo contrattuale sia indisponibile alla trattativa e addirittura impermeabile alle modifiche normative è assolutamente inaccettabile. Una tale determinazione, oltre a produrre contratti pieni di errori, mortifica il ruolo del sindacato, che, privato della propria funzione di soggetto attivo, portatore di proposte originanti dalle istanze dei lavoratori, viene chiamato a ratificare un contratto reso, nella pratica, immutabile.
Il testo prodotto con le firme separate del 30 dicembre e del 14 febbraio dovrebbe imbarazzare i sottoscrittori: oltre a richiamare ancora le SISS o riportare norme transitorie nelle more di adempimenti oramai già assolti da anni, il testo fa riferimento a una serie di leggi oramai abrogate e richiama istituti non più disponibili (come i contratti di solidarietà); in un caso specifico, quello dei tempi determinati, il mancato recepimento delle modifiche normative intervenute nel 2018 conferma la disciplina precedente, derogando in peius alle norme vigenti.
È curioso che alcuni sindacati affermino il valore migliorativo di questo contratto, visto che il testo è identico al precedente: non solo non è stato aggiunto assolutamente nulla, ma la conservazione del testo dei vecchi articoli in un caso peggiora pure le previsioni normative! Ci pare che l’unica organizzazione al tavolo che possa vantare un “grande” risultato sia ANINSEI.

Per parte nostra, avvieremo un confronto coi lavoratori utile a chiarire la nostra posizione e a prendere le distanze dall’azione delle altre sigle sindacali. Ad accordo economico già vigente, è incomprensibile la scelta di non intervenire per aggiornare ed espandere gli istituti normativi di un contratto firmato nel gennaio del 2016, quindi evidentemente obsoleto.