Le precisazioni del Ministero del lavoro sui contratti di solidarietà di tipo B
La circolare fornisce precisazioni e indicazioni operative sulle procedure di concessione del contributo di solidarietà di cui agli articoli 5, commi 5 e 8, della legge 236/93 e sue successive modificazioni.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con la circolare 26 del 7 novembre 2014, fornisce precisazioni ed indicazioni operative sulla procedura di concessione ed erogazione del contributo di solidarietà in presenza di Contratti di Solidarietà di tipo B di cui agli artt. 5 e 8, del decreto legge 148/93, convertito con modificazioni, dalla legge 236/1993 e successive modifiche e integrazioni.
Si tratta di precisazioni e indicazioni necessarie e dovute che riguardano direttamente da vicino anche i settori della conoscenza privata a cominciare dalla scuola non statale. In questi ultimi anni con l’acutizzarsi della crisi nel comparto della scuola non statale, soprattutto cattolica, è stato fatto un largo uso di questo specifico ammortizzatore sociale, attraverso il ricorso alla stipula di Contratti di Solidarietà Difensivi, al fine di evitare o ridurre le eccedenze di personale o al fine di evitare licenziamenti plurimi e collettivi in quanto questo comparto, al pari di altri, non rientra nell’alveo di quei settori ove sono applicabili i tradizionali ammortizzatori, ordinari e straordinari, previsti dalla legge.
Il ricorso a questo specifico strumento, peraltro già da tempo contemplato nei tre CCNL del comparto, ha rappresentato e rappresenta, pur nei suoi limiti, unitamente alla Cassa Integrazione in Deroga, anche per questi lavoratori il solo paracadute consentito dalla legge teso ad evitare l’espulsione dal ciclo lavorativo di un rilevante numero di lavoratori altrimenti destinati a rimpinguare l’esercito dei disoccupati. Quello che oggi è ancora più urgente, indipendentemente dal merito dello strumento dell’ammortizzatore di serie B, è che tutto il mondo del lavoro abbia la possibilità, qualora necessario, di utilizzare ammortizzatori sociali universali sia per contrastare la crisi che per consentire la difesa dell’occupazione e dei redditi dei lavoratori in maniera più efficace.
Rivendicazione questa da tempo avanzata con forza dalla CGIL e riconfermata in occasione della manifestazione del 25 ottobre.