Estero: assegni di sede, netto dissenso sindacale nel merito e nel metodo
Comunicato unitario dei sindacati scuola dopo l’incontro con la delegazione del Ministero degli Affari Esteri.
Nell’incontro d’informazione preventiva del 7 ottobre 2014 tra il MAE e i Sindacati rappresentativi del settore Estero sul previsto incremento nel ddl sulla legge di stabilità della quota fiscalmente imponibile dell’indennità di sede a danno del personale - FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, Snals Confsal, Gilda-Unams - hanno espresso netto e totale dissenso nel merito e nel metodo delle proposte presentate dal Ministro Mogherini, esprimendo forti perplessità sull’effettivo risparmio di spesa, tenuto conto che l’aumento della tassazione avvantaggia solo le entrate della fiscalità generale, senza intervenire sui gravissimi sprechi di risorse, ancora oggi presenti nel bilancio del MAE.
Il Cons. Soliman, Capo ufficio Legislativo del Ministro degli Esteri, accompagnato dai rappresentanti delle Direzioni del Personale e del Sistema Paese, dopo aver premesso che, dagli obiettivi di risparmio della spesa posti dal Governo al MAE, con la conseguente chiusura di oltre 35 sedi diplomatiche e consolari, sono state escluse tutte le scuole statali italiane all’estero, ribadendo l’impegno del Ministro Mogherini a garantirne le risorse, ha illustrato le proposte di modifica del Testo Unico delle imposte sui redditi (DPR 22 dicembre 1986, n. 917). Il risparmio previsto per il personale MAE sarebbe di circa 26 milioni di euro e di 5 milioni per il personale scolastico. In caso di approvazione da parte del Parlamento, il provvedimento entrerebbe in vigore a partire dal 1° luglio 2015. In sostanza, con l’aumento della tassazione dell’assegno di sede, dall’attuale base imponibile del 50% del coefficiente base al doppio, si verificherebbe una effettiva riduzione dell’assegno netto di circa il 10%. Tale intervento fiscale sull’IRPEF e contributivo sul trattamento economico percepito all’estero inciderà in parte, in ogni caso, con un aumento della quota contributiva, rispetto ai contributi attualmente versati ai fini pensionistici.
Le scriventi OO.SS. Scuola, hanno preso atto dell’informazione preventiva in merito agli interventi di risparmio sugli assegni di sede, riservandosi di approfondire il documento consegnato ed assumere le opportune iniziative politico-sindacali con le altre categorie di personale della Pubblica Amministrazione in servizio all’estero.
Una riforma complessiva del trattamento economico del personale dello stato in servizio, a parere delle OO.SS. Scuola, è possibile ma soltanto a condizione che il punto di partenza sia l’effettiva omogeneità di trattamento tra le diverse categorie di personale e con la soppressione delle attuali disparità di trattamento, che al contrario saranno conservate e aumentate anche con le nuove norme.
In riferimento agli impegni per il mantenimento delle sedi scolastiche statali, le OO.SS. Scuola rilevano la totale e perdurante assenza di risposte alla richiesta di incontro delle Segreterie Generali al Ministro Mogherini, per avere concrete garanzie dal Mae sui fondi per l’invio del personale di ruolo sui posti vacanti (oltre il 30% del complessivo contingente scolastico e culturale all’estero (corsi di lingua e cultura italiana, lettorati, scuole straniere e internazionali, ecc.). Se al più presto non saranno date risposte certe ai docenti inseriti nelle graduatorie per la destinazione all’estero da parte del Mae, sull’effettiva volontà di evitare l’irreversibile precarizzazione del nostro sistema scolastico e culturale all’estero, anche “storici” eventi come gli imminenti Stati Generali della Lingua Italiana, organizzati dal Ministero degli Esteri, rischieranno di trasformarsi in inutili ed inefficaci rappresentazioni mediatiche.