Solidarietà ai docenti e al personale delle scuole di Monfalcone, colpiti dalle “liste di proscrizione” della sindaca Cisint
Comunicato stampa di Francesco Sinopoli, Segretario generale FLC CGIL e di Adriano Zonta, Segretario generale FLC CGIL Friuli Venezia Giulia.
Sono estremamente gravi e da censurare le posizioni espresse dalla sindaca di Monfalcone, Anna Maria Cisint, contro insegnanti e docenti. Oltrepassando, e di molto, i limiti istituzionali concessi al suo ruolo, ella ha addirittura pensato di creare un “punto di ascolto riservato” per studenti e famiglie. La motivazione? Arginare le derive di quella parte dei docenti “che con le loro ideologie avvelenano i giovani” osteggiando sostanzialmente il partito del quale la sindaca fa parte. Due errori colossali e velenosi commette la signora Cisint:
- (dis)educare alla delazione, portando così studenti e famiglie a denunciare la libera espressione di insegnanti e docenti, da una parte;
- mettere in costante fibrillazione gli istituti scolastici, i dirigenti, il personale di Monfalcone che così si troverebbero paradossalmente accusati di “fare politica”, e processati pubblicamente.
Un sindaco non ha questi poteri!
La sindaca di Monfalcone ha già dato prova nel passato delle sue idee non proprio democratiche e tolleranti. Prima ha tolto dalle biblioteche pubbliche della cittadina quotidiani come Il manifesto e Avvenire, poi ha scatenato una dura e penosa battaglia contro gli alunni stranieri nelle scuole dell’infanzia e primarie. Oggi questa posizione contro la libertà di insegnamento. Forse la sindaca getta fumo nell’opinione pubblica per coprire il suo fallimento di amministratore? Allora, la raccontiamo noi la verità.
In due anni, la sindaca di Monfalcone non è riuscita a risolvere il problema delle liste d’attesa nelle scuole dell’infanzia del suo comune, che tuttora vedono 78 bambini e bambine esclusi dall’istruzione.
La sindaca di Monfalcone in due anni, nonostante la disponibilità dell’Ufficio scolastico regionale, che avrebbe fornito il personale, non è riuscita a trovare gli spazi per aprire almeno due sezioni di scuola dell’infanzia, mentre secondo il parere dei dirigenti scolastici gli spazi ci sono. E nemmeno
l’intervento del Prefetto di Gorizia è riuscito a sciogliere la situazione affinché un numero maggiore di bambini e bambine potessero frequentare la scuola coinvolgendo sindaci di altri comuni.
Ecco perché sospettiamo che, visti i suoi fallimenti, la sindaca stia spostando l’attenzione sui presunti professori di “sinistra” o “ideologizzati”. Ed ecco perché come FLC CGIL del Friuli Venezia Giulia, sostenuta da tutta l’organizzazione, a tutti i livelli, stigmatizziamo e critichiamo duramente le parole e i comportamenti anticostituzionali e lesivi della dignità e del lavoro quotidiano di tutti gli insegnanti e i docenti di Monfalcone, e non solo. È a loro che vogliamo esprimere la nostra piena solidarietà, confermando che come sempre ci batteremo contro ogni eventuale “lista di proscrizione” e contro ogni tentativo di delegittimare la funzione sociale decisiva del corpo docente, anche quando insegnanti e docenti raccontano “storie” che alla sindaca possono dispiacere. Perché quella è la verità.