Sperimentazione secondo ciclo. Storia di un progetto di innovazione che innovazione non era
Positiva la sospensione del Decreto sulla sperimentazione. Ora bloccare il Decreto 225/05 per dare certezze alle scuole.
Il Ministro dell’Istruzione, come da noi riportato , alcuni giorni fa ha sospeso il D.M. n.775 del 31 gennaio 2006 emanando il Decreto n. 4018 del 31 maggio d cui ha informato con la nota n. 5137 .
Più volte dopo l’emanazione del Decreto per l’attuazione di un progetto, in ambito nazionale, di innovazione, avevamo dichiarato la nostra contrarietà.
Contrarietà al merito e al metodo: dopo l’impegno dell'ex Ministro dell'Istruzione con le Regioni a non attuare alcuna forma di sperimentazione di riforma del secondo ciclo prima del 2007/08, con il Decreto 775/06 si tentava maldestramente di riproporne l’applicazione dal nuovo anno scolastico, almeno in forma sperimentale. Alle nostre richieste di conoscere l’elenco delle scuole che avevano fatto esplicita richiesta di poter effettuare l’attuazione, non veniva data alcuna risposta .
Solo oggi, con la presenza di un nuovo Ministro, sappiamo ufficialmente che avevamo ragione: solo 54 scuole (su oltre 1700), dopo le numerose sollecitazioni avute da parte di ispettori solerti, hanno fatto richiesta di sperimentare forme di innovazione degli ordinamenti vigenti in riferimento all’attuazione in via sperimentale della riforma del sistema dei licei.
Considerato che:
· le richieste non contengono nessuna valenza innovativa e significativa ai fini dell’attuazione della riforma,
· la forte incertezza, così come da noi più volte denunciato, anche della
definizione dei nuovi titoli di studio
da rilasciare agli studenti al termine dei percorsi,
· la richiesta fatta alle scuole successivamente la scadenza delle iscrizioni, causa di grande confusione rispetto alla scelta già intrapresa dalle famiglie,
· il
contenzioso in atto
promosso da alcune Regioni per conflitto di attribuzioni,
riteniamo che il Ministro Fioroni, anche per garantire che il nuovo anno scolastico possa cominciare sotto i migliori auspici, non poteva fare scelta diversa che bloccare un Decreto che nessuno voleva.
Le problematiche della scuola superiore permangono tutte, non si pensi che con questo Decreto si siano risolti i problemi della secondaria, lo ribadiamo bisogna immediatamente bloccare il Decreto 226/2005, se non vogliamo che le scuole a settembre debbano trovarsi a procedere con l’attuazione dello stesso.
Roma, 6 giugno 2006