Un inizio normale dell’anno scolastico? Ancora una volta la realtà è diversa
Nomine e supplenze del persone docente, organici e supplenze ATA, sicurezza e agibilità delle scuole, mense e vaccini....la lunga lista dei problemi irrisolti.
Diversamente da quanto viene rappresentato dal MIUR e sarebbe augurabile, anche quest’anno le lezioni iniziano con tanti problemi.
Si tratta dei soliti problemi causati dall’insipienza con la quale vengono affrontati i mille problemi di funzionalità della scuola italiana che abbiamo denunciato, inascoltati, nelle ultime settimane:
- le scuole sono a organico incompleto tanto che dopo le nomine in ruolo sono rimasti liberi oltre 15.000 posti che si aggiungono alle supplenze su organico di fatto (circa 85.000). Poiché le GAE sono quasi vuote in molte province si aggrava il carico delle scuole che devono provvedere direttamente con le graduatorie di istituto;
- i dirigenti scolastici, i direttori dei servizi e le segreterie non hanno ancora viste realizzate nessuna delle misure che nelle promesse del MIUR avrebbero dovuto ridurre le loro difficoltà;
- l’organico dei dirigenti scolastici ha oltre il 16% di posti vacanti e quasi un quarto delle scuole italiane ha un dirigente impegnato anche in un’altra scuola;
- l’organico dei direttori dei servizi è tanto carente che quasi 1.500 scuole debbono perfino ricorrere agli assistenti ammnistrativi di altre province e di altre regioni;
- la gestione dell’organico ATA e delle sostituzioni degli assenti è talmente penalizzante per il personale e la funzionalità dei servizi che la FLC ha annunciato l’avvio dello stato di agitazione;
- il ripetersi dei terremoti ha ridotto allo stremo le scuole delle regioni colpite mettendo a repentaglio il diritto costituzionale all’istruzione di centinaia di migliaia di alunne e alunni;
- i servizi indispensabili all’esercizio del diritto allo studio di milioni di studentesse e di studenti continuano ad essere carenti nonostante la retorica di cui sono stati infarciti i decreti applicativi della legge 107/2017;
- non cessa il coinvolgimento insopportabile delle scuole nella minuta gestione di ogni problema che riguarda la società, come nel caso del controllo del rispetto dell’obbligo di vaccinazione;
- restano ancora irrisolte le disfunzionalità del sistema informativo centrale SIDI che continuano a causare problemi in termini di operatività, anomalie e blocchi di funzionamento anche nei tempi di lavorazione delle procedure, nell’interpretazione applicativa del contratto e nella gestione delle graduatorie e di altri istituti contrattuali;
La verità è che, dietro le belle parole, la Scuola e l’Istruzione continuano ad essere visti come un peso e non come una risorsa: l’ultima conferma arriva dall’indagine OCSE.
Per quanto il MIUR si sforzi a trasmettere su tutti i media i risultati di un film di successo mai proiettato, l’unico vero dato è che anche quest’anno l’avvio dell’anno scolastico è stato garantito da quelle centinaia di lavoratori che con grande senso di responsabilità si sono sobbarcati il peso dell’insuccesso quantitativo e qualitativo della Buona Scuola per garantire il regolare avvio dell’anno scolastico.
Le graduatorie d’Istituto dei docenti non sono ancora pronte e quindi alla campanella d’inizio molte scuole hanno adottato un orario ridotto legato ad un organico ridotto. E le graduatorie non sono ancora pronte nonostante il grande e intenso lavoro delle segreterie che hanno lavorato incessantemente durante i mesi estivi in situazione di affanno e di continua emergenza.
Nonostante il taglio di personale collaboratore scolastico e assistente tecnico aule e laboratori hanno accolto gli alunni regolarmente e in ordine.
La FLC CGIL ribadisce l’urgenza:
- di una stabilizzazione del personale docente ed ATA su tutti i posti in organico di fatto, accelerando anche sui percorsi concorsuali
- dell’avvio del confronto per l’emanazione immediata di bandi concorsuali per dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali ed amministrativi
- di una semplificazione effettiva di tutta la mole burocratico-amministrativa già a partire dal prossimo rinnovo delle graduatorie del personale ATA.
Perché la scuola italiana, i docenti e il personale atahanno bisogno non di slogan o di facili riconoscimentiche rimangono poi sulla carta (come quello sulla inadeguatezza degli stipendi) ma di impegni precisi, di investimenti che allineino la spesa a quella della media dei Pesi Ocse, di rinnovare il contratto, di un sostegno vero che non si traduca ancora in interventi normativi confusi, autoritari, antiautonomistici, riduttivi dell’autonomia e della professionalità.