Precari AFAM in presidio al MIUR. Da tutta Italia un appello alla stabilizzazione
Sostegno delle organizzazioni sindacali, impegno da parte della Ministra Fedeli alla soluzione del problema.
L’esclusione dall’emendamento alla legge di bilancio della parte riguardante la stabilizzazione del personale precario delle istituzioni dell’Alta formazione artistica e musicale ha creato un tam tam di insoddisfazione fra quanti vivono nel settore da lunghi anni la precarietà della condizione professionale e personale.
Le organizzazioni sindacali FLC CGIL, CISL Università, UIL RUA e UNAMS hanno raccolto subito il grido di dolore e hanno organizzato un presidio per oggi, 6 dicembre, che ha raccolto circa 200 precari sulle scale del MIUR. Subito abbiamo chiesto un incontro della delegazione con l’Amministrazione. Ci è stato accordato alla presenza del Capo Dipartimento, professor Mancini e del vice capo di Gabinetto, dottoressa Galgano.
La FLC CGIL ha subito messo in chiaro che la motivazione dell’incontro richiedeva da parte dell’Amministrazione l’impegno a trovare nell’ambito della discussione della Legge di bilancio lo spazio per un nuovo emendamento che garantisse in tempi certi e con criteri certi la stabilizzazione del precariato storico, a partire dalla trasformazione della graduatoria ex 128 in graduatoria ad esaurimento. È necessario superare i contratti atipici che stanno aumentando in tutte le istituzioni.
Troppe aspettative sono andate deluse in questi anni, anche nelle prospettive del DPR sul Reclutamento che continua ad essere un testo oscuro, nonostante le osservazioni presentate nel mese di settembre dalle organizzazioni sindacali. Abbiamo ribadito che quel testo non può partire se non dalla fotografia dell’esistente senza interventi di riconversione che potrebbero ledere i diritti di chi da anni lavora “stabilmente” da precario.
Il professor Mancini ha annunciato la volontà della ministra Fedeli di presentare un nuovo emendamento che con totale finanziamento a carico del MIUR prevedrà la stabilizzazione del personale avente titolo nell’arco del triennio 2018 2020, sulla falsa riga della legge Madia, con cancellazione legislativa del passaggio di quella legge che rende possibile la stabilizzazione nel settore solo dopo la pubblicazione del DPR sul reclutamento.
Le organizzazioni sindacali hanno salutato con favore le parole del Capo dipartimento, ma mantengono lo stato di agitazione e torneranno in piazza se alla vigilia dell’approvazione della legge di bilancio non si avranno notizie certe del destino del precariato storico dell’AFAM.
La rinascita economica di cui ha bisogno il nostro Paese si fonda sul lavoro e sull’investimento culturale, due aspetti che vivono solo nel superamento del precariato, anche di natura intellettuale.