AFAM: nomine in ruolo del personale amministrativo, in arrivo i contratti
Ma i problemi aperti dalla legge di stabilità per l’AFAM restano tanti.
L’incontro al Ministero dell’Istruzione convocato per martedì 3 febbraio 2015 alle ore 10 è stata l’occasione per conoscere nel dettaglio le modalità operative, i numeri e la tempistica per la stabilizzazione del personale amministrativo tecnico ed EP1 prevista dall’art. 19 della Legge 128/2013 e dal DPR 6 novembre 2014 - GU n. 9 del 13 gennaio 2015.
Il Ministero procederà dalla prossima settimana a proporre la sottoscrizione dei contratti ai Direttori di Ragioneria - EP1 -: n. 23 dal 1 novembre 2013 e n. 10 dal 1 novembre 2014.
In successione, procederanno a nominare n. 3 collaboratori, n. 42 assistenti amministrativi e 16 coadiutori.
In questi giorni stanno sciogliendo i numerosi dubbi e le problematiche inerenti alla formalizzazione dei contratti sia per quanto riguarda la stabilizzazione dei lavoratori nelle loro attuali sedi di servizio, sia per quanto riguarda l’individuazione del “datore di lavoro” (MIUR o Presidente) che ha la competenza di proporre/sottoscrivere il contratto a tempo indeterminato. Si tratta comunque di formalità residuali che non produrranno ulteriori ritardi visto che la procedura e l’individuazione dei destinatari è pressochè completata. Nei prossimi giorni saremo in grado di acquisire le ultime informazioni.
Purtroppo la “novità” introdotta all’art. 1 comma 2 del suddetto DPR ci ha lasciato molto perplessi e solo ora comincia a profilarsi il vero danno che dovremo far sì che rimanga episodio unico e irripetibile.
Il DPR in bozza portato nel 2014 al tavolo del confronto sindacale, mai aveva affrontato quel problema e mai era stato ventilato che la prevista stabilizzazione sancita dalla Legge 128/13 sarebbe stata “accompagnata” da un necessario risparmio ulteriore.
Nel corso della riunione di oggi, più volte e con molta determinazione, abbiamo protestato contro tale norma perché il risparmio l’AFAM l’aveva già abbondantemente documentato.
Infatti, sia con la minor spesa per effetto del turn over, sia per l’impossibilità di assumere i direttori amministrativi, avevamo dimostrato in più occasioni che l’immissione in ruolo su organici bloccati al 1999 aveva comportato per il comparto dell’AFAM un significativo risparmio anche in presenza di una possibile immissione in ruolo di tutti i precari.
Con i chiarimenti di oggi, invece, comincia ad insinuarsi concretamente la determinazione da parte dell’Amministrazione di riconsiderare la dotazione organica e, visto il chiarimento fornito, non certamente in termini di apertura. Infatti. Il suddetto comma 2 sta a significare che con il prossimo 1 novembre non si potranno nominare, nemmeno a tempo determinato, 16 coadiutori e 1 direttore amministrativo - ma per quest’ultima situazione non sarà un problema visto che vi sono ben 22 posti scoperti e l’impossibilità di bandire concorsi e di stipulare contratti!
In definitiva possiamo ritenerci soddisfatti per avere incessantemente proposto e preteso le immissioni in ruolo che sono un giusto riconoscimento dei diritti acquisiti. Ma non siamo affatto “sereni” per il futuro prossimo!
Nulla è stato ancora definito per la nomina in ruolo dei docenti ex Legge 143 e il Direttore Generale dott. Livon ci ha rassicurato che è pronta la richiesta con la scheda tecnica che a breve sarà inviata ai Ministeri competenti. Prossimamente saranno comunicati i dati e la tempistica. Nel merito a questa problematica, non dovrebbero esserci sorprese, sappiamo già che le nomine saranno corrispondenti al turn over, che il Ministero ha già anticipato gli interpelli con le modalità del passato anno in relazione alle disponibilità censite il 1 novembre 2014 (data della decorrenza giuridica della nomina) e che la copertura legislativa arriva fino all’anno accademico 2015/2016.
Nonostante non fosse previsto all’ordine del giorno, come FLC abbiamo protestato con forza circa la mancata risposta alla emergenza “Pergolesi”, stigmatizzato il fatto che il Ministro non abbia ancora assunto alcuna determinazione.
Ci è stato risposto che la situazione è al vaglio dell’Amministrazione e che a breve avremo risposte in merito.
Infine, ma non ultima per importanza, abbiamo manifestato tutto il nostro disappunto per quanto riguarda la “scelta politica” operata dal Governo di ridurre a poche briciole il fondo per il funzionamento: taglio netto del 50% rispetto al 2014, ovvero per tutte le istituzioni AFAM il fondo per il funzionamento amministrativo e didattico sarà di 4,7 mln! E poi non va dimenticato che dal 2015 le Province non saranno più soggetti tenuti a contribuire le suddette istituzioni.
Con quale credibilità il Ministero può sostenere che vi è attenzione per l’AFAM, che è un comparto necessario e determinate per la formazione e la cultura del nostro Paese e poi non gli viene garantito nemmeno di poter accendere la luce?
In attesa di risposta, di fatti.