Ancora tagli per l'Università: il Fondo per il Finanziamento Ordinario si riduce del 3,72%
Emanato lo schema di decreto di assegnazione del FFO
Il 13 settembre il Ministro Gelmini ha ufficializzato lo schema di decreto di assegnazione del Fondo di Finanziamento Ordinario ( FFO) delle Università per l’anno 2010.
Lo schema è stato sottoposto al parere del CUN e della CRUI e verrà quindi emanato definitivamente e portato alla registrazione della Corte dei Conti.
Per la prima volta si diminuisce l’FFO del 3,72% rispetto allo stanziamento del 2009.
Si sono cioè persi 279 milioni di euro.
Dopo aver colpito duramente, con la manovra finanziaria, tutto il personale universitario, con il blocco dei contratti, delle progressioni e degli scatti relativi ai docenti, si formalizza definitivamente l’intervento persecutorio contro il sistema universitario pubblico.
E questo non è che l’assaggio.
Se la Finanziaria non modificherà le assegnazioni già previste per le Università nel 2011 e nel 2012 si avrà un effetto devastante con il collasso totale dell’intero sistema visto che i tagli ammonteranno a 1 miliardo e 355 milioni nel 2011 (FFO pari a 6130 milioni) e saliranno a 1 miliardo e 433 milioni nel 2012 (FFO pari a 6052 milioni).
Lo schema di Decreto di assegnazione delle risorse per il funzionamento delle Università viene proposto con un ritardo inconcepibile ed ingiustificabile.
Se il ritardo nelle assegnazioni diventa epocale come in questo caso, come si può pretendere una corretta programmazione degli Atenei?
Come si può “ amministrare “ un Ateneo se solo a fine anno si sa su quali risorse si può effettivamente contare?
Come correttamente richiesto dal Consiglio Universitario Nazionale l’iter per la distribuzione annuale del FFO dovrebbe avviarsi a gennaio di ciascun anno se non addirittura nell’anno precedente.
Il drastico taglio di risorse nei fatti non consente al Ministro di incrementare la quota distribuita su base “premiale”.
L’anno scorso tale quota ammontava al 7% delle risorse complessive. Quest’anno si passa al 10%, ma c’è il trucco!
Infatti, in presenza di una marcata riduzione di risorse, il Ministro stabilisce che nessun Ateneo potrà percepire una quota complessivamente superiore a quella del 2009 o inferiore del 5%.
Quindi, in concreto, la cosiddetta “premialità, sarà realisticamente simile a quella del 2009.
Resta la nostra forte contrarietà ad un qualsiasi meccanismo premiale che venga fatto in presenza di una riduzione reale e consistente di risorse.
Non siamo contrari ad un sistema di valutazione che porti con se una diversa allocazione di risorse, ma farlo in queste condizioni è velleitario, inefficace o, peggio, dannoso.
Il taglio di risorse al sistema universitario previsto per gli anni 2010, 2011 e 2012 rende carta straccia quanto previsto dal DDL Gelmini sul nuovo reclutamento.
Con questi tagli sarà impossibile per le Università stare sotto la soglia del 90% per le spese di personale e così non si potrà né assumere né fare progressioni di carriera.
Si confermano quindi tutte le motivazioni per intensificare le proteste contro il DDL Gelmini e per cambiare la manovra governativa che affossa il sistema universitario pubblico.