Approvata dal Consiglio dei Ministri la modifica dell’Abilitazione Scientifica Nazionale
Il nuovo regolamento approvato modifica in più parti il DPR 222/11.
In attesa di avere disponibile il testo completo del DPR che regolamenta il conferimento dell’abilitazione scientifica nazionale e che modifica il precedente regolamento (DPR 222/11) si conoscono però già le modifiche principali, indotte peraltro dalle sentenze della magistratura, che hanno evidenziato le carenze, le incongruità e le illiceità del regolamento in vigore e dalle critiche di gran parte del mondo universitario.
Viene introdotta la cosiddetta "procedura a sportello". Si potrà presentare domanda di abilitazione durante tutto l’anno. Le valutazioni saranno concluse non oltre 5 mesi.
La durata dell’abilitazione passa da 4 a 6 anni. In caso di giudizio negativo si potrà ripresentare domanda trascorsi 12 mesi.
Le mediane sono sostituite da “valori-soglia” che devono essere raggiunti per conseguire l’abilitazione da individuare con un successivo decreto.
Il quorum necessario per l’attribuzione dell’abilitazione passa da 4/5 a 3/5 della Commissione. Su questo punto era intervenuto il Consiglio di Stato giudicando illegittima la maggioranza dei 4/5 dei commissari ed aprendo la strada ai ricorsi di chi è stato ingiustamente escluso nonostante avesse ricevuto il consenso all’abilitazione dalla maggioranza della commissione, ovvero da 3 commissari su 5.
E’ introdotto quindi un principio di proporzionalità nella composizione delle commissioni per quei settori concorsuali composti da più di un settore disciplinare.
Al di là delle modifiche introdotte resta l’enorme problema di un sistema universitario boccheggiante, privo di risorse, con un organico in continuo calo a cui non bastano i pannicelli caldi della legge di stabilità.
Serve una decisa inversione di marcia come da noi richiesto con le proposte emerse dall’assemblea nazionale della FLC del 1 e 2 ottobre 2015 per rilanciare il sistema universitario.