Decreto legge del Governo: le prime sorprese (amare) per l'Università
In 9 minuti e mezzo il Consiglio dei Ministri ha approvato le linee economiche illustrate dal Ministro dell'Economia, e il Presidente del Consiglio annuncia misure di "libertà e sviluppo".
Il Presidente del Consiglio e il Ministro dell’Università ci devono spiegare perché far diventare fondazioni le Università pubbliche sarebbe una prova di libertà e sviluppo.
Il decreto legge prevede un articolo sulla “Facoltà di trasformazione in fondazioni delle Università”
Le fondazioni, enti di diritto privato, avranno la titolarità del patrimonio delle Università e dei beni immobili, potranno deliberare i loro statuti e i regolamenti amministrativi in deroga alle norme dell’ordinamento contabile dello stato,sono tenuti a redigere il bilancio soltanto ogni 3 anni, ma continueranno ad avere i finanziamenti pubblici, e quelli privati poiché le donazioni saranno detassate.
Non si sa che fine fa il personale visto che si prevede che il trattamento economico e giuridico del personale rimane in vigore fino alla stipulazione del primo contratto collettivo di lavoro. Quindi avremo fondazioni universitarie in cui i docenti saranno dipendenti pubblici regolamentati da leggi e il personale tecnico amministrativo sarà privatizzato e reso ancora più precario perché nelle fondazioni si applica la legge 30.
La FLC Cgil pone al Presidente del Consiglio ed al Ministro dell’Università alcune domande:
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chi tutelerà la libertà di ricerca e di didattica, al di là del richiamo pleonastico all’articolo 33 della Costituzione, a fronte dell’ingresso di “nuovi soggetti pubblici o privati”?
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Si può con un decreto stornare il patrimonio dello stato ad un ente di diritto privato?
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Si può con un decreto decidere che personale pagato dallo stato lavori presso un ente di diritto privato?
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Come sarà garantito il diritto allo studio per tutti?
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Chi vigilerà che le tasse universitarie non aumentino incontrollatamente?
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Quali saranno i criteri per valutare il funzionamento delle università- fondazioni e quindi finanziarle?
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Perché il Ministero delle Finanze è fra i ministeri vigilanti assieme al Miur? Si realizza l’antico sogno del Ministro del MEF dimettere le mani sulle università?
Non si illudano che la FLC Cgil permetterà al Governo di scippare alla società italiana un’istituzione fondamentale allo sviluppo del paese e alla cultura; un Governo serio che non si preoccupi solo di annunci e leggi ad personam aumenterebbe i finanziamenti alle Università invece di privatizzarle.
Roma, 19 giugno 2008