Le organizzazioni della docenza declinano la convocazione della Crui sullo sciopero
Ma restano disponibili al confronto, con studenti e precari, sulle vere emergenze del sistema universitario.
Si è riunita a Roma l’intersindacale universitaria, presenti la gran parte delle organizzazioni aderenti per confrontarsi sulla convocazione ricevuta per il 5 ottobre prossimo da parte della Crui ad un tavolo di discussione relativo alle norme che attualmente regolano lo sciopero del personale docente. Data l’importanza del tema, la nostra organizzazione ha fin da subito ritenuto che si dovesse prendere una decisione il più possibile unitaria.
Così come le altre organizzazioni firmatarie, riteniamo di non dover partecipare all’incontro organizzato dalla Crui giudicando la convocazione inopportuna nel metodo e nel merito.
Nel metodo riteniamo che la Conferenza dei Rettori non possa – ne debba – essere in alcun modo considerata l’associazione di rappresentanza di parte datoriale. Essa costituisce innanzitutto una libera associazione di Istituzioni, le Università, rappresentate dai loro rettori pro-tempore. Questi ultimi sono peraltro i rappresentanti eletti dell’intera comunità universitaria di cui dovrebbero essere garanti. Troviamo quindi inopportuno che, mentre ci si dichiara espressione degli interessi della parte datoriale, misconoscendo il proprio mandato rappresentativo, si “convochino” le organizzazioni che a diverso titolo rappresentano i lavoratori al fine di modificare le norme attualmente vigenti in materia di astensione dal lavoro. Crediamo che se una simile esigenza è avvertita, debba essere la Commissione di Garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali a convocare tutte le parti sociali presentando, in quella sede, una eventuale bozza negoziale. In ultimo, crediamo sia gravemente lesivo del diritto dei lavoratori che rappresentiamo, e un’indebita forma di pressione, che tale convocazione giunga mentre è ancora in corso uno sciopero, legittimamente indetto.
Nel merito della convocazione riteniamo, invece, che a oggi non vi siano ragioni per intervenire sulle norme che oggi regolano il diritto di sciopero della docenza universitaria.
Riteniamo piuttosto che i motivi che richiederebbero un dialogo serrato con il Ministro e la stessa Crui siano ben altri: dal sottofinanziamento del sistema, al finanziamento della ricerca di base; dal contrasto al precariato, all’ampliamento del diritto allo studio; dal rinnovo dei contratti, alla qualificazione e formazione di tutto il personale universitario; dal riconoscimento delle istanze salariali e giuridiche dei docenti, alle necessità di reclutamento di un numero adeguato di docenti per tutte le fasce; dal contrasto alla burocrazia, alla radicale messa in discussione dell’ANVUR e delle sue politiche.
Su tutti questi temi chiediamo alla Crui di farsi con noi promotrice di tavoli di incontro con l’attuale governo allargati agli studenti, ai dottorandi, ai precari, affinché si possano individuare, già con la prossima legge finanziaria, le risorse necessarie a permettere il rilancio del sistema universitario e a garantire, a partire da un adeguato finanziamento, che ne venga rispettata la dignità e che siano sanciti il valore sociale e la natura strategica per il Paese.
A seguire il testo della lettera inviata alla CRUI.
______________________
Al Presidente della CRUI
e, p.c., alla Ministra del MIUR,
alla Commissione di Garanzia,
ai Rettori
Oggetto: richiesta di modifica dell’o.d.g. della riunione del 5 ottobre 2017
In relazione alla Sua lettera con la quale ha “convocato” le Organizzazioni della docenza universitaria per discutere su “Regolamentazione astensione collettiva dei docenti universitari”, le sottoscritte Organizzazioni universitarie, osservano quanto segue:
- la CRUI non ha alcun titolo giuridico per “convocare” i rappresentanti dei docenti, essendo essa un’associazione privata;
- i Rettori non sono i “datori di lavoro” dei docenti universitari che invece dipendono dalle Università di appartenenza alla stessa stregua dei Rettori stessi;
- avere prima “sentito per vie brevi il MIUR” (la Ministra o chi altro?) non può costituire titolo per alcuna “convocazione”, ma lascia piuttosto pensare a una preoccupante informalità di rapporti tra il Ministero e chi, come la CRUI, ha spesso ritenuto impropriamente di rappresentare il Sistema nazionale delle Università;
- la Commissione di garanzia richiamata nella Sua lettera non ha affatto invitato la CRUI a “convocare” le Organizzazioni della docenza;
- porre la questione della regolamentazione degli scioperi nel momento in cui è ancora in corso uno sciopero, peraltro appena dichiarato legittimo della Commissione di garanzia, costituisce di fatto una grave interferenza con la protesta in corso.
Sulla base delle suddette considerazioni, La invitiamo a trasformare formalmente e tempestivamente la riunione da Lei indetta in una occasione di incontro/confronto sulle questioni più urgenti dell’Università, a partire dalle motivazioni dello sciopero in corso, questioni tra le quali certamente non rientra la “Regolamentazione astensione collettiva dei docenti universitari”.
Se, come ci auguriamo, dovesse accettare di trasformare natura e argomenti della riunione, parteciperemmo all’incontro, al quale pensiamo sarebbe opportuno invitare anche le Organizzazioni dei precari, dei dottorandi e degli studenti. In caso contrario ci vedremmo costretti a non prendere parte all’incontro.
Roma, 22 settembre 2017
ADI, AIDU, AIPAC, ANDU, ARTeD, CIPUR, CISL Università, CNU, CONFSAL-CISAPUNI-SNALS, CoNPAss, CRNSU, Federazione UGL Università, FLC CGIL, LINK, RETE29Aprile, SNALS Docenti Università, UDU, UIL RUA