Effetti delle valutazioni ANVUR sull’assegnazione delle risorse per la premialità agli atenei
In una scheda l'elaborazione condotta partendo dai risultati del rapporto finale dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca.
Con Decreto Ministeriale n. 1051 del 20 dicembre 2013 sono state assegnate agli atenei le risorse della quota premiale istituita dalla legge n. 1 del 9 gennaio 2009 e le risorse dell’intervento perequativo del FFO previsto dalla legge n. 240 del 30 dicembre 2010.
Ancorché gli importi complessivi assegnati sono pari a quelli dello scorso anno (910 Ml€), le risorse effettivamente destinate alla premialità risultano essere pari a 819 Ml€ quindi inferiori del 10% rispetto al 2012. La differenza tra i due valori, pari a 91 Ml€, è stata utilizzata per fini perequativi tra gli atenei.
La ripartizione della quota premiale del 2013 è stata fortemente influenzata dagli esiti della valutazione ANVUR sulla ricerca i cui dati sono stati pubblicati nel Rapporto finale del 22 luglio 2013 in quanto il MIUR ha deciso di attribuire la quota premiale per la ricerca, utilizzando i risultati ANVUR nella misura del 90% e il restante 10% per il reclutamento.
Partendo dai risultati del rapporto finale ANVUR sono stati esaminati gli effetti prodotti sull’assegnazione della quota premiale agli atenei per ciascuno dei tre interventi previsti dalla legge: “qualità della domanda formativa”, “risultati dei processi formativi”, “qualità della ricerca”.
I grafici costruiti sulla base delle risorse assegnate a ciascun ateneo, confrontate con quelle ricevute nel 2012, evidenziano per ciascun obiettivo le performances conseguite rispetto al 2012.
È da rilevare che mentre i primi due grafici mostrano sulla base della quota premiale ricevuta il miglioramento/peggioramento delle performances rispetto al 2012, il grafico sulla premialità e quello complessivo risentono significativamente dell’uso dei risultati del Rapporto ANVUR, ancorché utilizzati nella misura del 90%.
L’analisi complessiva delle assegnazioni della quota premiale 2013 consente alla FLC CGIL di confermare la propria valutazione negativa sull’impianto di ripartizione adottato dal MIUR basato su criteri e ponderazioni che cambiano ogni anno.
Peraltro la presunzione di voler realizzare la premialità a “costo zero”, crea negli atenei ulteriori disagi e difficoltà. Infatti, le risorse per la quota premiale, sottratte al Fondo di Funzionamento Ordinario (FFO), falcidiato dalle continue decurtazioni stabilite dalle leggi di stabilità e, colpevolmente assegnato sempre a fine esercizio finanziario, rendono instabile il sistema e non consentono agli atenei di adottare una seria programmazione finanziaria.
Riteniamo che una seria premialità debba basarsi su criteri e ponderazioni stabili negli anni e soprattutto su risorse aggiuntive, quindi diverse dal FFO, che servano da stimolo agli atenei per migliorare le proprie performances, a prescindere da quanto loro dovuto come FFO.