Il Ministro Mussi presenta le linee guida per il reclutamento dei ricercatori universitari
Nella giornata di oggi, il Ministro Mussi ha tenuto un incontro con tutte le Organizzazioni Sindacali dell’Università per un primo confronto sulle linee guida per il reclutamento dei ricercatori universitari
Come è noto, la Finanziaria 2007 ha stanziato 20 milioni di euro per il 2007, 40 per il 2008, 80 per il 2009 per un reclutamento straordinario, prevedendo che entro il 31 marzo il Ministero debba produrre il relativo regolamento. Circa 20 giorni fa la FLC Cgil ha diffuso un proprio
documento di proposta
, nel quale ipotizza uno schema di reclutamento innovativo rispetto a quello attuale, introduce un percorso specifico di accesso per i giovani attraverso un contratto triennale sostitutivo delle varie forme di precariato presenti, affronta il tema del riconoscimento dell’attività didattica e di ricerca di coloro che sono a vario titolo già oggi precari ai fini dell’accesso al ruolo.
Nella giornata di venerdì il Ministero ci ha inviato la sua
ipotesi di testo
in vista dell’incontro di oggi.
Nel corso dell’incontro tutte le Organizzazioni hanno esposto le proprie osservazioni, taluna severamente critica sul modello, la maggior parte segnalando criticità del testo e dell’impianto in esso previsto, e chiedendo numerose correzioni.
Per quanto ci riguarda, la FLC ha espresso le seguenti valutazioni: in primo luogo l’apprezzamento per l’impianto generale dell’ipotesi di meccanismo concorsuale, nel quale si ritrova un’impostazione condivisibile sul piano generale dei pesi interni alla comunità universitaria e in relazione all’autonomia degli Atenei. Ciò detto, ha espresso una critica netta alle mancanze del testo: in un documento sul reclutamento che vuole prefigurare un modello a regime, non si spende una parola sulle prospettive e gli impegni a medio termine del reclutamento straordinario, così come nulla è previsto per gli attuali precari; e per il proposto avvio della c.d. “tenure track” (cioè il futuro reclutamento attraverso un contratto triennale) si rimanda ad un prossimo provvedimento sullo stato giuridico. Una grave carenza politica, prima che normativa, che spezzetta una materia delicata e complessa, su cui si attendono risposte forti e immediate, e che indebolisce profondamente il valore della proposta. La FLC ha inoltre espresso dubbi su alcuni meccanismi previsti, che appaiono di complessa e complicata gestione, a cominciare dalle commissioni di valutazione, e che potrebbero mettere in dubbio l’efficacia della proposta. La FLC ha altresì sottolineato che occorre procedere in parallelo con una proposta che riguardi i ricercatori dell’Università e quelli degli Enti di Ricerca; il modello proposto, infatti consente, a nostro giudizio e con gli adattamenti necessari, l’estensione al comparto Ricerca.
Nel merito, tra le criticità segnalate al Ministro, ricordiamo:
1) bene la proposta di accorpamento degli attuali 370 settori scientifico-disciplinari in non più di 60-80, come nel resto d’Europa; ma grande attenzione a fare sì che non si realizzino mortificazioni di discipline né accoppiamenti indebiti; e al tempo stesso a permettere la compresenza di tutte le competenze specifiche necessarie, e ad equilibrare i numeri in modo che non si attuino disparità numeriche tali che i raggruppamenti più numerosi schiaccino i più piccoli.
2) i referees di ogni sede di valutazione devono essere “ciechi”, nel senso che non devono conoscersi tra di loro e devono valutare separatamente i titoli. Il Ministro ha confermato che è così.
3) lo schema di punteggio previsto si presta a non riconoscere adeguatamente le differenze di valore tra candidati: nell’ipotesi ogni valutatore ha a disposizione un voto che va da 1 a 4, da insufficiente a ottimo. A nostro avviso, un range così ristretto di valutazione genera un’oggettiva compressione del giudizio, e, anche con la somma dei voti complessivi, è facile che due candidati di valore molto diverso possano trovarsi ravvicinati, facilitando scelte non corrette.
4) l’ipotesi presenta uno squilibrio eccessivo di potere discrezionale da parte del Rettore, e, nonostante la presenza di disincentivi per il cattivo reclutamento, è necessario comunque un maggiore equilibrio.
La discussione è proseguita a lungo. Il Ministro ha chiarito che, nelle intenzioni, il modello presentato per il reclutamento straordinario anticipa il modello a regime; che esso verrà collegato al cambiamento dello stato giuridico della docenza, al riconoscimento della terza fascia e all’istituzione di una “tenure track”. Ha annunciato di avere chiesto al C.U.N. di produrre entro tre mesi un’ipotesi di accorpamento dei settori scientifico-disciplinari; ha manifestato una completa contrarietà a ipotesi di reclutamento attraverso concorso nazionale con liste di idonei, che danno luogo ad assorbimenti indifferenziati degli idonei stessi. Ha infine dato la disponibilità a proseguire il confronto.
Dalla prima discussione è apparso chiaro che il confronto non è affatto semplice, sia per le ipotesi di modellistica in campo, molto diverse tra di loro, sia per la necessità di risposte politiche forti ai precari attuali, sia per la complessità tecnica dell’argomento.
Roma, 26 marzo 2007