Il parere del CUN sui decreti di individuazione dei 24 CFU per l’insegnamento e su FFO 2017
Il resoconto delle sedute del CUN del 25 e 26 luglio e del 3 agosto 2017.
Nella riunione del 25 e 26 luglio Il Consiglio Universitario Nazionale è stato approvato il parere sullo schema di decreto ministeriale d’individuazione dei 24 CFU/CFA curriculari o extra-curriculari necessari a chi è in possesso di una laurea magistrale o titolo AFAM per l’accesso al concorso per posti di insegnante nelle scuole secondarie.
Lo schema di decreto ministeriale oggetto del parere del CUN costituisce la prima attuazione del percorso di formazione dei docenti della scuola secondaria che sarà poi armonizzato con gli ordinamenti didattici dei corsi di specializzazione e con le ulteriori attività formative e di tirocinio del percorso FIT.
Il CUN ha preso atto del recepimento di molte delle osservazioni espresse nel parere del 7 giugno 2017. Costituiscono parte integrante del parere le osservazioni relative agli allegati A e B annessi allo schema di provvedimento in esame.
Nella stessa riunione il Consiglio ha approvato una raccomandazione in merito alla procedura per il finanziamento delle attività di base di ricerca.
La Legge di stabilità per l’anno 2017 ha stanziato 45 milioni di Euro per finanziare l’attività di base per i professori di seconda fascia e per i ricercatori universitari; l’importo individuale del finanziamento è di 3 mila euro da assegnarsi al 75% dei ricercatori e al 25% dei professori di seconda fascia.
Il CUN ha ribadito le perplessità sul modello scelto dal legislatore per il finanziamento dell’indispensabile finanziamento della ricerca di base e sulla complessa procedura di individuazione dei beneficiari. Anche la quantità del finanziamento, sia quello complessivo che quello individuale, non appare sufficiente rispetto all’importanza del tema.
L’ANVUR ha pubblicato il 14 giugno l’avviso pubblico con cui si disciplina la procedura e si definiscono criteri e indicatori per l’individuazione dei beneficiari. Il CUN si sofferma nella raccomandazione su alcune criticità a partire dalla metodologia di valutazione dei prodotti di Ricerca in particolare di quelli con più autori.
Il Consiglio auspica un attento riesame delle procedure scelte o perlomeno che tali procedure vengano utilizzate solo in forma sperimentale e che si possa tenere conto delle osservazioni e delle comunità scientifiche.
Sempre nella riunione di luglio è stata approvata la raccomandazione in merito alla presentazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nell’ambito dell’Azione II del PON “Ricerca e Innovazione” 2014-2020.
Nella riunione straordinaria del 3 agosto il Consiglio Universitario Nazionale ha formulato il parere sullo schema di decreto recante i criteri per il riparto del fondo di finanziamento ordinario delle Università per l’anno 2017.
Anche per l’esercizio 2017 non si è provveduto al recupero delle risorse decurtate al sistema universitario e anzi la quota piccola di incremento di finanziamento è vincolata a progetti specifici per di più discutibili come il finanziamento dei cosiddetti Dipartimenti di eccellenza.
Il Fondo di Funzionamento Ordinario rimane invariato al netto dei 55 milioni stanziati per il recupero dei mancati introiti da tasse degli studenti per l’applicazione della no tax area definita dall’ultima legge di stabilità.
Addirittura, siccome confluiscono nel Fondo le risorse (75 milioni) ancora non spese per le cattedre Natta saremmo di fronte ad una diminuzione dell’FFO.
Come più volte evidenziato dalla FLC il finanziamento complessivo non è in grado di sostenere il sistema universitario e sta mettendo in discussione il diritto all’istruzione di intere generazioni di giovani e sta compromettendo lo sviluppo della Ricerca del paese. Nessun piano straordinario di reclutamento dei ricercatori, pur indispensabile, sarà possibile senza un finanziamento straordinario e senza l’aumento stabile di risorse; le nostre università per continuare a svolgere la loro funzione saranno ancora costrette a ricorrere allo sfruttamento di migliaia di precari.
Nel parere del Consiglio, si evidenzia il pericolo di una difficoltà del sistema a finanziare anche i normali impegni a cui si deve corrispondere a partire dai rinnovi contrattuali del personale Tecnico Amministrativo e Bibliotecario e allo sblocco delle retribuzioni dei Ricercatori e Professori.
Da segnalare la preoccupazione per il calo della parte di FFO non vincolata dovuto in gran parte alla forte diminuzione della quota perequativa, da notare anche l’aumento di circa 100 milioni della quota premiale a scapito della quota base.
Ancora una volta il Consiglio ritiene che la quota premiale non può che essere aggiuntiva e che l’aumento di tale quota non può avvenire a scapito della quota base di Fondo.
Il parere del CUN analizza poi gli interventi dei vari articoli dello schema di decreto.