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La sintesi dei lavori del CUN del 15, 16 e 17 luglio 2008

Il CUN approva una mozione di critica alla manovra del Governo. Il Ministro interviene ai lavori del CUN per 30 minuti, giustifica i tagli al sistema universitario e se ne va senza affrontare la discussione.

18/07/2008
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Il Consiglio Universitario Nazionale, dopo un’ampia e partecipata discussione, ha approvato unanime la seguente mozione che, pur essendo cauta nei toni, critica in maniera esplicita e circostanziata il decreto legge 112 per quanto riguarda il sistema universitario:

Il CUN

visto il Decreto Legge n. 112 del 25 giugno 2008 e preso atto che lo stesso ha come obiettivi la diminuzione dell’“indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche”, il miglioramento del “rapporto tra debito pubblico e Pil” e “la crescita del tasso di incremento del Pil rispetto agli andamenti tendenziali per l’esercizio in corso e per il successivo triennio”;

rileva tuttavia che quanto previsto per il comparto Università e Ricerca si traduce in un nuovo assetto di sistema di cui non sono rese esplicite le modalità, gli obiettivi e i possibili esiti prefigurando un nuovo assetto ben lontano dal modello di Sistema Università e Ricerca (SUR) emerso con chiarezza ed ampia condivisione nel convegno CUN del 18-19 giugno e ripreso dal Ministro nel proprio intervento e in successive dichiarazioni pubbliche.

Partendo dalla constatazione delle gravi criticità esistenti nel SUR, il modello proposto in occasione del Convegno ha focalizzato come punti nodali e tra loro strettamente correlati: l’adeguamento dei finanziamenti ai livelli europei, un rigoroso sistema di valutazione e nuovi modelli di governance con una forte centralità della responsabilità pubblica.

I provvedimenti previsti e, in particolare, quelli di cui agli artt. 66 (turn over), 67 (.. contrattazione integrativa ..), 69 (progressione triennale), 72 (personale prossimo al collocamento a riposo) e 16 (fondazioni) mirano non ad una effettiva soluzione, ma ad un semplicistico tentativo di rimozione dei problemi di funzionamento del SUR.

Condividendo le forti remore espresse, in proposito, dal documento della CRUI del 3 luglio 2008 e dai documenti approvati negli ultimi giorni dai Senati Accademici di numerosi Atenei, nonchè le preoccupazioni degli studenti e delle famiglie che si troverebbero a fronteggiare un cambiamento imprevisto nell’organizzazione del sistema universitario e dell’offerta formativa, il CUN fa rilevare che non vengono affrontate, nel provvedimento in oggetto, le seguenti problematiche di fondo:

  • un finanziamento adeguato agli standard europei, al cui posto troviamo un grave e accertato sottofinanziamento;

  • l’urgenza di un forte ringiovanimento del corpo docente con immissione di giovani capaci e meritevoli;

  • la necessità di legare ogni investimento alla valutazione di risultati di ricerca, di didattica e di gestione secondo criteri di efficienza, efficacia ed economicità;

  • l’esigenza di una progettualità a largo respiro fondata su regole di funzionamento chiare e ferme.

I provvedimenti relativi all’Università del DL 112/2008 presentano, inoltre, forti criticità, quali:

  • la soluzione del prelievo da FFO – a fronte delle future disponibilità per uscite da ricostruire e quantificare analiticamente – va nel senso contrario al recupero del sottofinanziamento;

  • i vincoli numerici al turnover e gli interventi sui salari - già al di sotto degli standard europei - danneggiano la capacità di rinnovamento del SUR e, in particolare, penalizzano anche in termini di attrattività peri giovani ricercatori più brillanti;

  • il blocco del turnover del personale TA rischia, in molti casi, di tradursi in una reale perdita di efficienza e funzionalità.

La progressiva riduzione delle risorse disponibili comporta necessariamente una perdita di qualità dell’offerta formativa, l’impossibilità di adeguamento agli standard formativi europei e un inevitabile trasferimento di oneri finanziari a carico degli studenti e delle loro famiglie.

La possibilità per le Università di trasformarsi in Fondazioni di diritto privato, prospettata dall’art. 16, resta una mera enunciazione di principio, svincolata com’è da una chiara definizione degli obiettivi strategici di questa scelta e da impegni programmatici di medio periodo da parte del legislatore. Considerando indispensabile il rafforzamento sostanziale dell’autonomia degli atenei, il CUN ritiene che tale soluzione possa prevedersi solo in conformità a un disegno organico che tuteli e valorizzi il principio che la ricerca e l’alta formazione costituiscono – come dice la Dichiarazione di Berlino – finalità di interesse pubblico e una pubblica responsabilità. Una proposta di questa portata, per le sue potenzialità di trasformazione radicale del SUR, richiede un’ampia e diffusa discussione nel merito, preliminare alla presentazione di un Disegno di Legge, che deve coinvolgere anche la comunità universitaria. Il rafforzamento dell’autonomia accentua le responsabilità, ma non può accompagnarsi a politiche di totale deregolazione, che, affidando il SUR a dinamiche spontanee, rischiano di penalizzare le specificità inerenti alle singole aree di ricerca e di accentuare, in particolare, le differenziazioni e sperequazioni di carattere sociale e territoriale che già pesano su molti atenei italiani.

Con riferimento agli aspetti tecnici, peraltro ad oggi non ancora definitivi, il CUN si riserva di intervenire nel merito con un separato documento analitico, finalizzato anche alla discussione prevista nell’annunciato Tavolo di consultazione e ai successi interventi che, in un sistema in continua evoluzione come quello universitario, dovranno necessariamente essere messi in cantiere da chi ha il compito di governarlo.

Il CUN chiede al Ministro di raccogliere il senso profondo di questo documento e di operare in modo attivo per ricondurre al centro dell’interesse del Paese la questione del ruolo rivestito dall’alta formazione e dalla ricerca per la ripresa e il rilancio dello sviluppo.

Per il raggiungimento di tali obbiettivi, il CUN si impegna a sostenere l’azione e l’intervento del Ministro.”

Nella mattina di giovedì è intervenuta ai lavori del CUN la Ministra Gelmini, brevemente (per circa ¾ d’ora) e quindi senza possibilità di contraddittorio, se si esclude il blando intervento del presidente del CUN, sostenendo l’ineluttabilità dei tagli al sistema universitario, come per tutti gli altri settori statali, ad esclusione della ricerca (evidentemente parla degli EPR ignorando che tale funzione è svolta anche dall’Università) per esplicita richiesta del Presidente Napolitano.

Per il Ministro “la manovra finanziaria, sicuramente dolorosa e complessa non deve essere un “pretesto” per evitare la riforma, ma “l’occasione per razionalizzare, rinnovare, ridurre gli sprechi e quindi rilanciare l’Università italiana”. Come questo rilancio potrà avvenire in un sistema sottofinanziato non è dato sapere.

Anche il blocco del “turn over” è stato definito una dolorosa necessità uguale per tutti. Per sostenere i giovani ricercatori non si potranno quindi dare occasioni di assunzione, ma si destinerà una somma cospicua (60 milioni di euro) per finanziare le ricerche proposte da giovani under 40 anni, o forse under 35 anni.Tale somma corrisponde per ordine di grandezza alla cifra che era stata promessa per finanziare le ricerche PRIN, la cui graduatoria firmata e stata finanziata per un totale di circa 100 milioni di euro.

Non una parola sulle Fondazioni, ma invece un appello a che i tagli non siano l’occasione per attaccare il Governo, che si aspetta contestazione, ma comunque procederà indisturbato. In maniera quasi incidentale ha confermato la volontà di affossare definitivamente l’ANVUR, e finanziando ancora CNSVU e CIVR per sperimentare nuovi meccanismi premiali in funzione della valutazione.

Si dovrà ripensare alla formazione degli insegnanti ( per quest’anno saranno sospese le siss), ed al reclutamento ripartendo dalla “proposta” Moratti.

Con i presidenti di CUN, CRUI e CNSU il Ministro ha costituito un tavolo di consultazione sulla fase che si aprirà dopo i tagli contenuti nella manovra governativa.

Il Ministro ha poi rivendicato alla sua azione provvedimenti in realtà già iscritti in agenda dal precedente Governo.

Si conferma in sostanza un Ministro non in grado di contrastare la politica del Ministero dell’Economia di devastazione del sistema universitario, di fatto avallando tali scelte.

Non resta che proseguire nella mobilitazione, che in questi giorni è cresciuta coinvolgendo sia soggetti istituzionali che lavoratori delle Università, e che vedrà un primo appuntamento nazionale il 22 luglio all’Università La Sapienza di Roma.

Il Consiglio Universitario Nazionale ha provveduto alla sostituzione di Renato Barilli, componente CNAM (Consiglio Nazionale per l’Alta Formazione Artistica e Musicale) di nomina CUN, in quanto dimissionario dall’organismo. In sua sostituzione il CUN ha nominato come componente del CNAM la Prof. Anna Maria Polvani, ordinario della Facoltà di Lettere dell’Università di Firenze.

Nella giornata di mercoledì si è tenuta la prevista audizione sugli indicatori di ricerca con i Prof. Cipollini, Cuccurullo e Massa.

L’audizione ha messo a confronto una metodologia della valutazione della ricerca nazionale con 2 relative agli atenei di Bologna e Roma. In particolare il prof. Cuccurullo, dopo aver presentato l’esperienza passata, ha riferito che il CIVR è pronto ad una nuova fase di valutazione che tenga conto delle criticità passate ed ha elencato alcune modifiche già previste per la prossima valutazione, impegnandosi a ritornare al CUN per un confronto nel caso di una nuova fase di valutazione.

La prossima riunione CUN è prevista per il giorno 29 luglio 2008.

Roma, 18 luglio 2008