Il più grande sindacato italiano chiede agli eurodeputati italiani di sostenere i Lettori di madrelingua
Un articolo sul sostegno della FLC CGIL alla vertenza europea dei lettori apparso su The European Times
Pubblichiamo la traduzione italiana pubblicata sul sito del giornale The European Times in merito alla lettera inviata dal Segretario generale della FLC CGIL Francesco Sinopoli ai membri italiani del Parlamento europeo, e per conoscenza al Commissario europeo Nicolas Schmit e alla Presdiente della Commissione europea Ursula von der Leyen, a sostegno della vertenza europea dei lettori di madrelingua contro la discriminazione subita e per il riconoscimento dei loro diritti acquisiti.
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Il più grande sindacato italiano chiede agli eurodeputati italiani di sostenere Lettori
The European Times, 13 giugno 2022
Il più grande sindacato italiano, FLC CGIL, ha scritto a tutti i deputati italiani al Parlamento europeo per evidenziare la continua discriminazione nei confronti del personale docente universitario non nazionale (Lettori) nelle università del Paese. La lettera invita gli eurodeputati a denunciare le misure interne che continuano a ostacolare la corretta attuazione della giurisprudenza Lettori della Corte di giustizia dell’UE (CGUE).
A titolo di informativa sul caso Lettori, la FLC CGIL ha inserito nelle proprie rappresentazioni una copia di Pilar Allué Day, un articolo del professor Henry Rodgers dell’Università della Sapienza, recentemente pubblicato su The European Times. Prendendo come punto di partenza il 30 maggio 1989, data della prima vittoria di Allué davanti alla CGUE, l’articolo racconta la lunga battaglia legale dei Lettori per la parità di trattamento. Nonostante le tre successive nette vittorie nella linea del contenzioso da cui deriva la sentenza del 1989, l’Italia continua a negare i diritti dei Lettori che dovrebbero essere automatici ai sensi del Trattato. Le procedure d’infrazione della Commissione per obbligare l’Italia ad attuare la più recente delle sentenze della CGUE nel caso di esecuzione del 2006 sono state inaugurato a settembre 2021.
Il lobbying FLC CGIL degli eurodeputati italiani è l’ultima di una serie di iniziative che hanno visto il sindacato migliorare la propria posizione tra Lettori. Rappresenta una vittoria personale per il coordinatore nazionale FLC CGIL Lettori, John Gilbert, docente di origine americana presso Università di Firenze, che ha lavorato instancabilmente per mantenere i diritti dei lavoratori stranieri davanti alla coscienza del suo sindacato e per cambiare una mentalità che in passato aveva teso a subordinare i diritti dell’UE Lettori al regime del lavoro domestico.
Utilizzando la sua imponente organizzazione nazionale a beneficio degli stranieri, FLC CGIL, insieme a ASSO.CEL.L, associazione Lettori fondata a Università “La Sapienza” di Roma, lo scorso anno ha organizzato un censimento nazionale dei beneficiari della sentenza di esecuzione del 2006. Università per università, il Censimento ha documentato con soddisfazione della Commissione che non erano state effettuate le conciliazioni previste dalla sentenza per la ricostruzione delle carriere di Lettori. Altrettanto importante, il censimento pone in essere un quadro attraverso il quale gli eventuali pagamenti da parte delle università ai beneficiari nel corso delle procedure di infrazione possono essere monitorati e comunicati alla Commissione.
Il irlandese deputato Clare Daly ha costantemente sostenuto il caso Lettori a livello europeo. Accogliendo le rappresentazioni della FLC CGIL ai suoi colleghi parlamentari, ha commentato a The European Times:
“La difesa dei diritti dei lavoratori stranieri spesso vulnerabili dovrebbe essere una priorità per tutti i sindacati negli Stati membri. Le rappresentanze della FLC CGIL ai miei colleghi italiani al Parlamento europeo sono un buon esempio in questo senso. Sono pronto a collaborare con i miei colleghi parlamentari per garantire che le procedure d’infrazione in corso della Commissione portino a una conclusione positiva la battaglia per la parità di trattamento".
Tra le misure interne che hanno finora impedito la corretta attuazione delle successive sentenze della CGUE di Lettori, la più sfacciata in assoluto è la Legge Gelmini del 2010. Per ovvi motivi, gli Stati membri introducono una legislazione per dare attuazione alle sentenze della CGUE all’interno del loro ordinamento giuridico interno . Per ragioni altrettanto ovvie, la legislazione adottata esclusivamente per interpretare una sentenza della CGUE dovrebbe essere immediatamente sospettata.
La Legge Gemini 2010 interpreta la sentenza della Corte in modo da ridurre notevolmente la responsabilità dell’Italia nei confronti dei Lettori. Prima dell’emanazione della legge le decisioni dei tribunali locali erano ampiamente favorevoli a Lettori, con accordi per la ricostruzione della loro carriera secondo i criteri stabiliti nella sentenza del 2006. Successivamente, sono stati sfavorevoli, con i giudici italiani che hanno utilizzato l’interpretazione Gelmini come punto di riferimento, piuttosto che la sentenza della CGUE stessa.
In risposta alla procedura d’infrazione della Commissione è stato disposto Legge finanziaria italiana del 2022 per il rilascio di fondi alle università per cofinanziare gli insediamenti spettanti a Lettori. Nelle linee guida recentemente inviate dal Ministero dell’Istruzione Superiore alle Università su come calcolare questi insediamenti, viene legittimata l’interpretazione Gelmini.
È questo il riferimento all’interpretazione del legislatore italiano del Sentenza del 2006, piuttosto che un riferimento alla stessa sentenza della CGUE, che FLC CGIL rivolge nella sua lettera agli eurodeputati italiani. Sottolineandolo la sentenza del 2006, come tutte le sentenze della CGUE, si basa sui propri meriti, il sindacato fa appello ai deputati europei nello spirito del loro mandato europeo di usare la loro influenza per garantire che le interpretazioni egoistiche della giurisprudenza della CGUE non prolunghino ulteriormente la discriminazione contro Lettori.
Sebbene la maggior parte dei casi di infrazione venga risolta nel corso del procedimento, non si può escludere un esito per cui il caso giunga alla CGUE per una quinta sentenza nella linea della giurisprudenza Allué. Uno scenario del genere porrebbe l’intransigenza dell’Italia sotto i riflettori senza precedenti e molto sgraditi. Nella causa esecutiva del 2006, i 13 giudici della Grande Camera a cui era stata affidata la decisione hanno rinunciato al quotidiano sanzione di 309,750 euro proposta dalla Commissione in quanto le disposizioni della legge dell’ultimo minuto introdotte dall’Italia potrebbero porre fine alla discriminazione. Pertanto, ai difensori italiani sarebbe spettato il non invidiabile compito di spiegare alla Corte perché la legge che con la sentenza del 2006 ha risparmiato all’Italia le sanzioni non è mai stata successivamente attuata
Mentre la documentazione scambiata tra la Commissione e gli Stati membri nelle procedure di infrazione è riservata, ciò che si può ricavare dagli scambi tra il Ministero dell’Istruzione superiore e le università è che l’Italia è disperata per portare a termine il procedimento. È anche evidente che c’è confusione da parte delle università su come valutare la loro responsabilità nei confronti dei Lettori.
In definitiva, uno Stato membro è responsabile dell’attuazione del diritto dell’UE all’interno del proprio territorio. Entro il termine del 05 agosto l’Italia deve ora informare la Commissione delle misure che ha adottato per far fronte ai propri debiti verso i lavoratori e pensionati Lettori beneficiari della sentenza del 2006.