Vertenza europea dei Lettori di madrelingua: lettera della FLC CGIL al MUR e alla Commissione europea
Chiesti i dati relativi all’applicazione del DM 688/23 per la ricostruzione di carriera dei Lettori di madrelingua nelle università italiane
Il 12 febbraio 2024 la Segretaria generale della FLC CGIL Gianna Fracassi ha inviato una lettera in italiano, con traduzione in inglese, alla Ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, e per conoscenza anche alla Presidente della Commissione europeo Ursula von der Leyen e al Commissario europeo per il Lavoro e i Diritti Sociali Nicolas Schmit, per chiedere i dati relativi all’applicazione del DM 688/2023 in merito alla ricostruzione di carriera dei Lettori di madrelingua nelle università italiane.
Sempre per raccogliere delle informazioni sulle ricostruzioni di carriera dei Lettori negli Atenei, è stato predisposto un Censimento nazionale che si può compilare a questo link.
Nonostante l’emanazione del DM 688 in data 24 maggio 2023, al sindacato risulta che l’Italia non abbia ancora effettuato le ricostruzioni di carriera dei Lettori ai sensi della sentenza della Corte di Giustizia europea nella Causa C-119/04 e quindi sulla base dell’eventuale risposta del Ministero e sui dati raccolti dal Censimento, la FLC CGIL intende inviare una nuova lettera alla Commissione europea per denunciare questa continua mancanza di applicazione della giurisprudenza europea da parte dell’Italia.
Una soluzione equa e definitiva della vertenza europea dei Lettori diventa sempre più necessaria anche per poter chiudere positivamente la sequenza contrattuale che riguarda il trattamento economico dei Collaboratori ed Esperti Linguistici nel CCNL “Istruzione e Ricerca” triennio 2019-2021.
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Roma, 12 febbraio 2024
Alla Prof. Anna Maria Bernini,
Ministra dell’Università e della Ricerca
e p.c.
Alla Presidente Ursula Von Der Leyen della Commissione Europea
Al Commissario Europeo Nicolas Schmit Commissario per il Lavoro e Diritti Sociali
OGGETTO: richiesta dati applicazione legge 167 del 2023 ex lettori lingua straniera
Come è noto, rispetto alla figura professionale degli ex Lettori/CEL si sono adottate soluzioni difformi nel panorama nazionale dando luogo ad una lunga serie di contenziosi legali e ciò, a lungo andare, ha creato anche incertezza sull’impiego di questa figura professionale da parte delle Università, che non di rado l’hanno sostituita con figure alternative e precarie, con nocumento per i lavoratori stessi e per l’affermarsi di politiche di sviluppo delle competenze linguistiche nelle università italiane.
L’art. 11 della legge 167 del 2023 aveva dato la speranza di riuscire a superare questa situazione, prevedendo anche un finanziamento per superare il contenzioso degli ex lettori di lingua straniera e per prevenirne altro, calcolato sulla base di una precisa relazione tecnica, in euro 8.705.000 a decorrere dall’anno 2017. A distanza di quasi 7 anni dalla legge purtroppo la situazione si è tutt’altro che risolta e la maggior parte dei soldi stanziati non ci risulta essere stata ancora utilizzata per la ricostruzione di carriera degli ex lettori di lingua straniera.
I diversi interventi normativi di modifica della L.167 del 2023 e da ultimo il Decreto interministeriale del 24 maggio 2023 che modifica il primo Decreto interministeriale n° 765 del 16 agosto 2019, non hanno infatti portato a superare la persistente discriminazione nei confronti dei lettori di lingua straniera e le università hanno adottato diversificate soluzioni che spesso non hanno portato al giusto riconoscimento dell’attività svolta e alla ricostruzione della carriera secondo il parametro del ricercatore confermato a tempo definito.
In particolare per la corretta ricostruzione di carriera degli ex lettori di lingua straniera si frappone la presunta “interpretazione autentica” della Legge 63/2004 da parte dell’art. 26 della Legge 240/2010, che limiterebbe la ricostruzione di carriera degli ex lettori al periodo antecedente il 1995. Anche l’ultimo Decreto interministeriale del 24 maggio 2023 fa riferimento più volte a tale interpretazione restrittiva, anche se, al contempo, l’art.4 (trattamento economico) dell’allegato 1 dello stesso Decreto interministeriale sembrerebbe smentire il limite alla ricostruzione di carriera all’anno 1995, in quanto fa riferimento esplicito per la ricostruzione di carriera dei lettori al passaggio degli scatti da biennali a triennali e di nuovo da triennali a biennali avvenuto nel periodo tra gli anni 2011 e 2020!
Vista la situazione di scarsa chiarezza, per richiamare l’attenzione sulla necessità di una soluzione complessiva per gli ex lettori e i Collaboratori esperti linguistici, dopo alcune manifestazioni davanti il Ministero dell’Università e la Ricerca, il 30 giugno del 2023 due Organizzazioni sindacali, tra cui la scrivente, hanno proclamato lo sciopero della categoria, sciopero che ha visto una grande partecipazione del personale ma, a ulteriore riprova dell’approssimazione con cui viene tratta questa vicenda, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Funzione Pubblica, ha ufficialmente fornito dei dati di partecipazione assolutamente approssimativi e calcolato l’adesione partendo dal dato assurdo di 6.772 unità di personale mentre il dato reale dell’occupazione nelle università di ex lettori e CEL non arriva a 1.400 unità.
Alla luce di quanto esposto e della conseguente forte preoccupazione che la situazione relativa agli ex lettori sia tutt’altro che in via di positiva definizione, come il dato apparso sulla stampa per cui solo 1/4 degli atenei ha chiesto accesso al finanziamento previsto dalla L.167 del 2023, la scrivente Organizzazione sindacale chiede che vengano resi ufficialmente noti i dati dell’applicazione di quanto disposto dal Decreto interministeriale del 24 maggio 2023 in applicazione dell’art.11 della Legge 167 del 2023, comprensivo degli addetti e degli atenei coinvolti e soprattutto di quanto ammontano le risorse utilizzate per la ricostruzione di carriera degli ex lettori rispetto a quanto previsto dalla norma.
Cordiali saluti.
Il Segretario generale FLC CGIL
Gianna Fracassi