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Reclutamento e abilitazioni: le Università ancora nell'incertezza

La FLC CGIL ribadisce la propria contrarietà a soluzioni pasticciate o a vecchi localismi.

31/05/2012
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A dispetto della nostra richiesta di chiarezza, e di richieste analoghe che provengono dagli atenei, continuano insistenti e confuse le voci sull’avvio entro fine giugno delle procedure per l’abilitazione nazionale per i ruoli di professore universitario di I e II fascia, in relazione alla prossima approvazione di un decreto sul merito che sembra ispirarsi a principi sui quali abbiamo espresso già la nostra contrarietà.

Non possiamo che ribadire che i principali problemi del sistema di reclutamento delle Università sono, da un lato, l’urgenza di garantire l’effettiva premialità del merito e della qualità e di recuperare credibilità rispetto alla trasparenza delle procedure di valutazione; dall’altro, il bisogno di riconoscere l’autonomia universitaria che è insieme autonomia del sistema e autonomia dei singoli Atenei.

Nei giorni scorsi abbiamo indicato una nostra proposta che potesse far fronte alla ingestibilità dell'assetto normativo definito della legge 240/2010 e dai suoi evidenti e oramai incontrovertibili limiti di attuazione. La nostra proposta, che ribadiamo, di indicare, come criterio unico per l’identificazione dei commissari candidabili all’estrazione per la composizione delle commissioni, la presenza di una soddisfacente produzione scientifica certificabile tramite CINECA negli ultimi cinque anni. Quindi di utilizzare gli indicatori per aree disciplinari definiti dal CUN come requisiti minimi per l’accesso alle selezione per l’abilitazione nazionale, riconoscendo autonomia di scelta alle commissioni come previsto dalla legge. Questo permetterebbe di avviare in tempi rapidi sia le formazione delle commissioni, sia il compimento dei lavori delle stesse nei tempi indicati dalla legislazione. Inoltre in questo modo sarebbe possibile nella prima parte del 2013 il reclutamento nei singoli atenei, restituendo autonomia e responsabilità alla comunità scientifica.

Ribadiamo che altre scelte, tanto quelle che vorrebbero creare ex novo, e in poche settimane, criteri relativi a rating delle riviste, tipologia delle monografie e indicatori sperimentali non citazionali, quanto ritorni localistici con procedure che non prevedano alcun vaglio minimo nazionale, rischiano di produrre ampie fasce di malcontento all’interno del sistema, di prorogare i tempi delle assunzioni, di creare le condizioni per blocchi (ricorsi) del meccanismo, di peggiorare ulteriormente l’immagine del governo del sistema universitario

Auspichiamo che in tempi rapidi il ministro faccia chiarezza, dando agli atenei certezze su risorse, procedure e tempi del reclutamento e abilitazione di ricercatori e di professori di prima e seconda fascia. Chiediamo che il ministero adotti soluzioni che offrano percorsi chiari ai tanti precari ai quali oggi e' preclusa ogni opportunità, agli attuali idonei e vincitori di concorso, all'insieme del corpo docente che deve poter accedere ad opportunità di riconoscimento del lavoro quotidianamente svolto.