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Università: molte non versano i contributi previdenziali per i precari in modo corretto. La FLC lancia una vertenza nazionale

Comunicato stampa di Enrico Panini, Segretario Generale Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil.

04/04/2007
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Molte università italiane non versano in modo corretto i contributi previdenziali ai loro lavoratori o, addirittura, non li versano proprio.

In particolare ciò accade nei confronti di quelli più deboli, i precari.
Dottorandi, collaboratori coordinati e continuativi, assegnisti di ricerca, sono i primi a farne le spese.

La cassa previdenziale dell’Inps, a cui vanno versati i contributi, riceve i versamenti con ritardi anche di 5 anni o li riceve in modo indistinto, con l’effetto che al momento di dover chiedere le prestazioni dovute (come, ad esempio, l’indennità di maternità) i contributi non risultano versati!

Siamo di fronte ad un vero e proprio scandalo che deve finire.

La FLC chiede che tutti i lavoratori abbiano da parte dell’università la esatta destinazione dei contributi nelle loro posizioni previdenziali e da subito attiverà con i propri uffici legali vertenze collettive contro gli atenei.

La giungla di tipologie contrattuali attraverso le quali migliaia e migliaia di persone lavorano si conferma indegna di un paese civile.

La nostra richiesta di un'unica forma di lavoro con cui avviare i giovani all’attività di ricerca e didattica diventa ancora più forte di fronte a situazioni così vergognose.

Roma, 4 aprile 2007