Università: molte non versano i contributi previdenziali per i precari in modo corretto. La FLC lancia una vertenza nazionale
Comunicato stampa di Enrico Panini, Segretario Generale Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil.
Molte università italiane non versano in modo corretto i contributi previdenziali ai loro lavoratori o, addirittura, non li versano proprio.
In particolare ciò accade nei confronti di quelli più deboli, i precari.
Dottorandi, collaboratori coordinati e continuativi, assegnisti di ricerca, sono i primi a farne le spese.
La cassa previdenziale dell’Inps, a cui vanno versati i contributi, riceve i versamenti con ritardi anche di 5 anni o li riceve in modo indistinto, con l’effetto che al momento di dover chiedere le prestazioni dovute (come, ad esempio, l’indennità di maternità) i contributi non risultano versati!
Siamo di fronte ad un vero e proprio scandalo che deve finire.
La FLC chiede che tutti i lavoratori abbiano da parte dell’università la esatta destinazione dei contributi nelle loro posizioni previdenziali e da subito attiverà con i propri uffici legali vertenze collettive contro gli atenei.
La giungla di tipologie contrattuali attraverso le quali migliaia e migliaia di persone lavorano si conferma indegna di un paese civile.
La nostra richiesta di un'unica forma di lavoro con cui avviare i giovani all’attività di ricerca e didattica diventa ancora più forte di fronte a situazioni così vergognose.
Roma, 4 aprile 2007