Università: parte il confronto col ministero sull’atto di indirizzo per il rinnovo del CCNL del comparto “Istruzione e Ricerca”
Report dell’incontro al ministero dell’università e della ricerca del 20 maggio 2021.
Giovedì 20 maggio 2021 si è tenuto il previsto incontro col Ministero relativo al confronto tecnico finalizzato alla maggior condivisione del prossimo atto di indirizzo per il rinnovo del contratto.
La FLC ha esposto per prima, come consuetudine, i temi più “caldi” che investono sia la vicenda del rinnovo contrattuale, sia gli interventi urgenti relativi al Sistema Universitario nel suo insieme.
In questa ottica abbiamo esordito ponendo l’accento sulla necessità di approcciare il rinnovo contrattuale con importanti scelte “inclusive” relative al variegato mondo del precariato universitario ed alla necessità di prevedere un piano di reclutamento straordinario per invertire la tendenza della costante diminuzione del personale. Un reclutamento straordinario che al momento non si intravede per l’Università se non, peraltro timidamente, per il reclutamento del personale docente. In premessa abbiamo quindi avanzato la richiesta di dare avvio anche ai tavoli tecnici relativi agli aspetti di sistema e al superamento del precariato, a cominciare dal confronto relativo al reclutamento in discussione in questo periodo alla Camera.
Inoltre, sempre in premessa, abbiamo evidenziato come la legge di bilancio per il 2021 non abbia previsto alcuna risorsa aggiuntiva alle somme stanziate per il rinnovo contrattuale da finalizzare alla “valorizzazione professionale” del personale. Una mancanza che ora può essere sanata grazie anche al patto sul lavoro pubblico del 10 marzo che prevede l’impegno del governo a finanziare la revisione dei sistemi di classificazione: un intervento mirato anche per il personale contrattualizzato dell’università si pone come condizio sine qua non dell’esito positivo della vicenda legata al rinnovo.
I temi più strettamente correlati all’atto di indirizzo per il rinnovo del CCNL istruzione e ricerca riferiti alla sezione università e AOU sono stati esposti a partire dalla considerazione che il precedente atto di indirizzo per il CCNL 2016-2018 era per diversi aspetti condivisibile e ben orientato a soluzioni stabili delle problematiche del nostro settore e che ciononostante il mancato impegno e le mancate sinergie fra i vari ministeri nella dovuta attenzione alla revisione di norme ostative ed allo stanziamento di risorse adeguate, ne hanno vanificato le parti più qualificanti, consegnandoci un rinnovo contrattuale tutt’altro che propulsivo e orientato al futuro. Per evitare che ciò possa ripetersi sarà importante che vi sia continuità nel confronto con il Ministero e che questo assicuri un costante impegno durante tutta la fase del rinnovo contrattuale. Abbiamo quindi evidenziato alcuni aspetti qualificanti che a nostro avviso dovranno essere recepiti nell’atto di indirizzo:
- servono risorse aggiuntive per l’ordinamento professionale. Non si può certo pensare di riconoscere e valorizzare la professionalità del personale delle nostre università contando sullo aumento del 3.78% di incremento della massa salariale ad oggi previsto per il triennio 2019-2021, perché questo andrà dedicato essenzialmente all’aumento della retribuzione tabellare, chiarendo inoltre la dinamica del “conteggio” dell’assorbimento della previgente perequazione salariale.
- Altro punto fermo, dovrà essere l’estensione a tutto il personale del comparto della norma che già esclude il personale della Scuola, dell’Afam e i ricercatori e tecnologi degli Enti pubblici di ricerca, dall’applicazione del Titolo II della Legge 150/09. Ciò consentirà una contrattazione più libera e incisiva e sottratta alle invasioni di campo dei revisori dei conti e del Mef (nel titolo II della 150/2009 c’è tra l’altro la prescrizione che le progressioni orizzontali devono essere selettive e rivolte a un limitato numero di dipendenti)
- Grande attenzione deve essere posta sulle modalità di impiego della nuova forma di lavoro agile, da affidare completamente alla contrattazione nazionale e decentrata.
- Deve essere valorizzato il personale dei “Policlinici universitari”, dandogli uniformità di trattamento sul territorio nazionale, prevedendo anche l’estensione del riconoscimento attribuito a tutto il settore della sanità. Ciò passa anche attraverso un intervento normativo che riconosca il ruolo fondamentale di queste istituzioni nella formazione e nella ricerca in campo sanitario.
- Deve essere prevista nel CCNL la figura a tempo indeterminato del “tecnologo”, per riconoscere e valorizzare il ruolo di tanto personale tecnico già operante nell’ambito della ricerca dei nostri Atenei e che possa anche proporsi come contenitore di nuovo reclutamento esterno di alta specializzazione ma non necessariamente indirizzato alle attività di docenza.
- Va data finalmente una soluzione organica delle problematiche attinenti le mansioni e il trattamento economico dei collaboratori ed esperti linguistici in coerenza con quanto previsto per la figura del ex lettore di madre lingua straniera. A riguardo è stata reiterata la richiesta, in maniera pressante, che il ministero si attrezzi per fornire il calcolo definito e definitivo del costo per approdare ad un sistema che riconosca uguaglianza di trattamento giuridico ed economico fra Ex Lettori e Cel, questo per impedire che per “incertezza sui costi effettivi” dell’operazione si possa procrastinare ancora la soluzione contrattuale.
Per quanto riguarda l’ordinamento professionale abbiamo inoltre sottolineato la necessità di introdurre una previsione contrattuale che, a cadenza quadriennale, garantisca una progressione economica a fronte di una valutazione della normale attività svolta, con costi da far gravare sugli stanziamenti aggiuntivi per la valorizzazione professionale di un settore che è il meno pagato della Pubblica Amministrazione. Abbiamo avanzato anche la richiesta di prevedere, per ridare capienza ai fondi del salario accessorio, la possibilità di porre a carico del bilancio di ateneo le quote finalizzate agli incarichi organizzativi.
Infine abbiamo rappresentato l’esigenza di dotare il nostro settore di un momento di confronto sindacale nazionale, a livello di Ministero, su materie che richiedono una armonizzazione applicativa a livello di sistema, come ad esempio la sicurezza nei luoghi di lavoro e i criteri per la definizione e la regolamentazione del Lavoro Agile.
La Dirigente del MUR che presiedeva la delegazione ha fornito risposte alle sollecitazioni sindacali in maniera molto sintetica, ma si è impegnata a produrre una bozza di documento riguardante l’atto di indirizzo a partire dalla prossima riunione.
Ha comunque espresso la sua condivisione rispetto alla necessità di un momento di confronto a livello nazionale fra Ministero e organizzazioni sindacali e si è impegnata a portare a conoscenza del tavolo gli esiti degli incontri fra Mur e Ministero Sanità sul sistema delle AOU. Ha sottolineato l’importanza di mettere in luce il costo di tutte le procedure, voce per voce, degli istituti contrattuali interessati dal prossimo rinnovo contrattuale, così come di evidenziate tutte le norme legislative, a partire dal testo unico del pubblico impiego, che hanno incidenza sul rinnovo del contratto e sulle proposte di modifica avanzate.
Infine, vista la complessità della materia, ha anticipato che potrebbe essere previsto un tavolo ad hoc su ex Lettori e Cel. Questo anche rispondendo ad una nostra ulteriore richiesta di chiarimenti in ordine al rapporto con le istanze Europee sulla soluzione prevista per gli ex Lettori, con l’auspicabile superamento dell’attuale decreto interministeriale.