Università, Ricerca e AFAM : parte la mobilitazione unitaria contro la Legge di stabilità 2016
Per rivendicare il rinnovo dei contratti pubblici e lo sblocco della contrattazione integrativa, per cambiare verso alla Legge di stabilità 2016.
Per il rinnovo dei contratti nazionali, per lo sblocco dei fondi per la contrattazione integrativa, per lo sblocco del turn-over, per l’eliminazione del precariato, per risorse vere ai settori della conoscenza, FLC CGIL, CISL UNIVERSITA’, CISL FIR e UIL RUA promuovono un periodo di iniziative per cambiare la Legge di stabilità.
Saranno promosse assemblee e iniziative territoriali di avvicinamento alla manifestazione nazionale del Pubblico Impiego del 28 novembre, tra cui un presidio a Roma a Palazzo Vidoni.
Di seguito il testo unitario.
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FLC CGIL - FEDERAZIONE CISL UNIVERSITA’- CISL FIR - UIL RUA
Rinnovo contrattuale e legge di stabilità
Al via la mobilitazione del personale delle università, degli Enti di ricerca e dell’Afam
FLC CGIL, FEDERAZIONE CISL UNIVERSITA’, CISL FIR E UIL RUA ritengono indispensabile che il prossimo rinnovo contrattuale veda ribadita la specificità e la centralità dei settori rappresentati.
Il lavoro nei settori dell’Università, della Ricerca e dell’AFAM deve essere adeguatamente valorizzato, dopo anni di blocco contrattuale e di incursioni legislative, garantendo che la professionalità dei lavoratori non sia svilita, ma legata strettamente alla missione delle Istituzioni in cui operano e la cui libertà e autonomia ha una garanzia costituzionale.
Dopo il provvedimento, emanato senza alcun confronto con le OO.SS. che ha stabilito tabelle di equiparazione tra i dipendenti delle pubbliche amministrazioni avendo come esclusivo riferimento l’inquadramento al ribasso in caso di mobilità intercompartimentale, con disconoscimento delle professionalità, azzeramento dei profili, sperequazioni e ingiustizie intollerabili nei nostri settori, l’attacco sferrato dal Governo ai lavoratori pubblici e alle loro rappresentanze trova conferma nel testo della Legge di Stabilità 2016.
Il Governo stanzia nella Legge di Stabilità una cifra risibile: una media di 7 euro a dipendente per il rinnovo del contratto nazionale scaduto da oltre 6 anni, una proposta irrispettosa dei lavoratori e della stessa sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il blocco dei contratti.
A questo si aggiunge l’impossibilità prevista dalla Legge di stabilità di incrementare i fondi per il salario accessorio limitandoli al valore del 2015 ridotto in ragione dei cessati.
Carriere bloccate, retribuzioni ferme, precariato dilagante sono l’ennesima ricetta di questa Legge di Stabilità per l’Università, la Ricerca, l’AFAM.
E’, invece, indispensabile:
- consentire il rinnovo dei contratti nazionali con risorse adeguate e sbloccare la
- contrattazione integrativa liberandola dai vincoli legislativi
- abolire il blocco del turn over, variamente mascherato e che aumenta a dismisura il lavoro precario. Il diritto alla carriere non deve contrapporsi con il diritto al posto di lavoro; i lavoratori precari vanno stabilizzati
- garantire, in fase di definizione dei Comparti, la valorizzazione dei produttori di conoscenza e
- motori dello sviluppo, assicurando le specificità contrattuali dei settori Università, Ricerca e AFAM
- avviare il confronto per l’attuazione della delega prevista dall’art. 13 Legge 124/2015 per dare attenzione e autonomia agli Enti di Ricerca
- portare a compimento la riforma dell’AFAM
- risolvere in maniera definitiva i contenzioni relativi ai fondi contrattuali
- ribadire l’appartenenza delle Aziende Ospedaliere Universitarie al settore Università - valorizzandone le professionalità ivi operanti
- riaprire il provvedimento sulle equiparazioni per mobilità intercompartimentale avviando il confronto con le Organizzazioni Sindacali.
FLC CGIL, FEDERAZIONE CISL UNIVERSITA’, CISL FIR E UIL RUA ritengono inaccettabili i contenuti della Legge di Stabilità e avviano la mobilitazione di tutto il personale.
Unitariamente a tutte le altre Categorie del Pubblico Impiego e con il sostegno delle Confederazioni CGIL, CISL e UIL si è deciso il seguente percorso di mobilitazione:
- Assemblee nei luoghi di lavoro per illustrare le richieste contenute nelle piattaforme di Categoria e iniziative territoriali di mobilitazione coinvolgendo la Comunità Scientifica, Cittadinanza, Parlamentari, Amministratori locali;
- Presidio a Palazzo Vidoni;
- il 28 novembre manifestazione nazionale a Roma di tutte le categorie del Pubblico Impiego.
Se non ci saranno risposte sia sul fronte degli aumenti salariali, sia sulla riapertura della stagione di rinnovo dei contratti, se non verrà liberata dai vincoli esistenti la contrattazione decentrata – strumenti essenziali per migliorare l’organizzazione del lavoro – la mobilitazione continuerà: il Governo deve cambiare le scelte che unilateralmente ha inserito nella Legge di Stabilità, mortificando sia la dignità professionale che la condizione economica dei lavoratori.
Roma 29 ottobre 2015
I segretari generali
Domenico Pantaleo – Antonio Marsilia – Giuseppe De Biase – Sonia Ostrica