Precarietà e Precarizzazione

  • 12:00

    Michele Gentile, coordiantore dipartimento settori pubblici della CGIL, inizia il suo intervento sottolineando il profondo nesso fra precarietà e riduzione dei servizi e delle funzioni pubbliche che anche con quest’ultima finanziaria viene rafforzato.

    Infatti, la riduzione della spesa , (per finanziare il calo delle tasse!) riduce ulteriormente la sfera di protezione sociale e dei diritti dei lavoratori. L’iniziativa programmatica dei partiti dell’opposizione deve tenere conto della precarietà nelle questioni generali che questo processo innesca.

    La precarietà viene usata per la destrutturazione delle regole della contrattazione (v. proposta del Governo su stato giuridico) a docenti senza contratto corrispondono lavoratori ata precari. Obiettivo del governo è: pubblico senza regole e servizi privatizzati.

    Università e ricerca vedono un’estensione gigantesca del fenomeno del precariato con una totale violazione delle regole. La legge 30 non si applica alla pubblica amministrazione, ma prevede che questa possa assumere una persona a tempo determinato (e ripetutamente) senza incorrere nelle sanzioni che in questi casi sono previste per il datore di lavoro privato . Nel caso di lavoro subordinato “mascherato” la norma sulla sanzionabilità non è quindi applicata allo stesso modo per tutti.

    I nostri interventi devono prevedere la riduzione dell’area del precariato, portando anche i dati del fallimento rispetto alla tesi che esternalizzare i servizi porta efficienza, risparmio e qualità e introducendo regole e sanzioni Occorre il rilancio del ruolo pubblico ripensando anche alle politiche contrattuali sia per quanto riguarda la definizione di regole generali anche per i servizi “privatizzati” e per i lavoratori addetti, sia per quanto riguarda l’utilizzo e la diversa destinazione dei risparmi relativi alle riduzioni occupazionali.

  • 11:45

    Interviene ora Francesco Sinopoli, del Nidil Cgil a proposito delle "Condizioni del precariato nei settori dell’Università e degli Enti di Ricerca". Il disinvestimento nel settore si acuisce a partire dagli anni ’90, proprio quando si diffonde la consapevolezza della centralità della conoscenza in relazione al sistema produttivo. Gli investimenti diminuiscono di un quarto sia da parte del pubblico sia da parte del privato, piccole e grandi imprese.

    Le conseguenze ricadono sul moltiplicarsi della fascia del precariato.

    I precari che fanno ricerca oggi sono circa 50 mila, che lavorano con contratti co.co.co, con assegni di ricerca, con contratti di lavoro a termine.

    Le condizioni di queste persone sono al centro dell’iniziativa sindacle confederale e di categoria. Dalla collaborazione Nidil/Flc Cgil è nata la costruzione di una piattaforma per rispondere alle necessità più impellenti sul versante delle condizioni materiali (tutela della maternità, ampliamento della durata dei contratti).

    Si tratta di un passaggio indispensabile ma non sufficiente.

    È necessario includere il tema del precariato come centrale nella definizione dei percorsi delle politiche sindacali; stabilire con regole democratiche la rappresentanza di questi lavoratori.

  • 11:15

    Gabriella Giorgetti apre la sua comunicazione sulla situazione del pracariato in Europa e nel mondo denunciando la difficoltà di reperire dati, anche se da ricerche sul mondo anglosassone si sa che il precariato è diffuso nella scuola, nell'università e nella ricerca: si calcola circa il 50% degli addetti.

    Gran parte della letteratura disponibile il dato che emerge maggiormente è la mancanza di insegnanti nella scuola, soprattutto nelle discipline scientifiche e tecniche. L'Internazionale dell'educazione sostiene che ne mancano circa 45 milioni, e soprattutto in Europa. Le ragioni di questa penuria vanno ricercate innanzitutto nell'aumento dell'età media dei docenti e quindi in una prossima ondata di pensionamenti. A questo si aggiunge che in molti paese l'insegnamento è un mestiere che perde appeal. Nella stessa Svezia, un paese che pure tenta una programmazione nel reclutamento, si verificano tante rinunce di nuovi insegnanti che ritengono questo mestiere troppo difficile. In Inghilterra già da tempo stanno importando insegnanti dall'India, questo fenomeno dell'importazione potrebbe estendersi all'est europeo. A questa perdita di status si aggiungono i problemi di spesa pubblica che toccano diversi paesi creano tentazioni di assumere docenti a minor costo e meno qualificati.

    Diversi paesi stanno cercando di opporsi alla perdita di appeal dell'insegnamento cercando di sostenere i giovani che hanno concluso percorsi universitari che portano all'insegnamento, oppure offrendo ai precari una paga oraria più alta, formazione in servizio ecc.

    Una quota di precariato nelle scuole è inevitabile, però in alcuni paesi, come l'Austra, si prevede l'assunzione dopo un breve periodo perché non è ritenuto possibile il precariato a vita.

  • 10:30

    La relazione di Luisella De Filippi - segretaria nazionale della FLC Cgil - comincia presentando le ragioni che hanno spinto la Cgil a costituire la Federazione dei Lavoratori della Conoscenza, il nuovo sindacato che punta a dare rappresentanza a tutti i lavoratori che operano nella filiera della conoscenza anche di quelli che oggi non rappresenta formalmente.

    Il seminario di oggi, si inserisce nel percorso della proposta programmatica su scuola, università, ricerca e formazione professionale che la FLC Cgil ha presentato il 19 ottobre 2004 all'Università "La Sapienza" di Roma.

    Le ragioni del seminrio poggiano sulla convinzione che il fenomeno della precarizzazione del lavoro ha assunto nei settori della conoscenza, dimensioni preoccupanti e patologiche.

    Viene presentata, pertanto, una panoramica dei vari settori organizzati della FLC Cgil con particolare rilievo al fenomeno della crescente precarizzazione del lavoro con l'impiego di forme di lavoro atipico o il ricorso a forme di esternalizzazione del lavoro.

    Appare evidente dalle analisi contenute nella relazione che la frammentazione della filiera della conoscenza è una delle cause principali della precarizzazione e offre terreno fertile per l'attacco ai diritti e alla dignità dei lavoratori.

    I processi di riorganizzazione del lavoro conseguenti alle precarizzazione hanno poi conseguenze rilevanti sulla qualità stessa dell'offerta formativa e del lavoro.

    In conclusione la relazione offre spunti per un'iniziativa del sindacato.

    Presidiare la contrattazione collettiva per dare diritti, dignità e salario ai nuovi lavori, nuove forme di reclutamento per superare l'emergenza e ridurre il fenomeno della precarizzazione nella scuola, nell'università, nella ricerca e nella formazione professionale, quali alleanze politiche realizzare per battere la precarizzazione non solo sul terrno della solidarietà ma su quello della condivisione di un modello di welfare che non regga la competizione sul paradigma della precarietà.

    scarica relazione integrale

  • 09:45

    Il primo seminario di approfondimento sui temi che vengono affrontati in preparazione della Conferenza di Programma della FLC Cgil, si tiene a Roma, al Kirner. Impegnativo ed attuale il tema: "Precarietà e precarizzazione". I lavori si articoleranno in due fasi per l'intera giornata: al mattino le relazioni introduttive e di approfondimento, al pomeriggio è prevista, invece, una tavola rotonda con Fulvio Fammoni, Marco Barbieri, Enrico Pugliese, Antonio Perotti e Francesco Garibaldo, con il coordinamento di Anna Villari. Questo seminario fa da apripista ad lungo cammino che ci porterà in varie parti d'Italia e di cui vi terremo informati, momento per momento, in modo che il nostro dibattito sia trasparente e aperto al contributo di tutti. Attendiamo l'inizio dei lavori.

Torna l’appuntamento in cui le lavoratrici
e i lavoratori di scuola, università, ricerca
e AFAM possono far sentire la loro voce.

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