La conoscenza come leva per un diverso sviluppo nel Mezzogiorno

  • 10:30

    Inizia la sua relazione Domenico Rizzuti, della segreteria Nazionale FLC CGIL, che richiama le ragioni del seminario, illustrate in precedenza, invitando tutti, a partire dai relatori che seguiranno, ad confronto non formale, per scavare i tanti temi, le tessere del mosaico da ricomporre, che un seminario come quello odierno pone. Abbiamo tanti dati che dimostrano la problematicità dello sviluppo nel Sud, a partire da quelli più recenti sul numero di laureati che vedono a Bologna quello più alto e in Sicilia quello più basso, analogamente la dispersione scolastica vede in Calabria la sua punta più alta, il doppio del resto del Mezzogiorno. Insomma il Sud continua a rallentare, restano generazioni di giovani con scarse conoscenze. Perciò oggi vogliamo discutere con esperti che hanno condotto esperienze importanti ed avanzate, come quella campana. La questione meridionale è stata infatti per un secolo oggetto di dibattito di appassionati intellettuali di aree e culture diverse che, dal mio punto di vista, hanno sempre ragionato sul Sud adottando il modello del Nord. Oggi il divario avanza, esplode il lavoro nero,…è possibile capire se e come il mezzogiorno si può sviluppare ed immaginare una società diversa? Perché il divario aumenta nonostante le politiche di programmazione negoziata e le risorse investite? In quali patti l’istruzione, l’università e la ricerca sono assunti come leva di sviluppo? Hanno trovato risorse e spazi e risono prodotti risultati?

    Tra i risultati da assumere c’è anche un obiettivo che è quello di “ fare i cittadini” che va costruito a partire dalla scuola dell’infanzia. Abbiamo denunciato le sciagurate scelte del Governo sulla scuola che sono tutte di privatizzazione e di impoverimento culturale, quali effetti su un tessuto sociale debole come quello meridionale, a partire dalla inclusione sociale necessaria a sconfiggere fenomeni esplosivi tra le giovani e giovanissime generazioni? Non si può continuare a sostenere questa privatizzazione dei beni comuni che non possono essere soggetti al mercato: la conoscenza è uno di questi, perciò è strategico l’obiettivo dell’obbligo a 18 anni che assume un segno di valenza straordinaria per le regioni meridionali, di slancio per legare sapere e sviluppo.

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  • 10:00

    Gli obiettivi del Seminario vengono illustrati da Gianni Milici, segretario regionale FLC Cgil Puglia: "Il seminario odierno si muove all’interno del percorso verso la conferenza del 10 e 11 marzo e vuole contribuire a costruire quel programma lanciato il 19 ottobre all’università la Sapienza di Roma, con la giusta ambizione di valorizzare appieno la conoscenza quale leva fondamentale per lo sviluppo, per non assistere impotenti alla distruzione del sistema pubblico di istruzione, formazione e ricerca.
    Questo seminario, infatti, assume come dato di partenza il divario crescente nello sviluppo tra le regioni meridionali ed il resto del Paese, come da ultimo dimostra il recente rapporto Svimez. Si pone l’obiettivo di indagarne le cause e di riflettere sulle proposte programmatiche in campo, a partire da quelle sindacali, per invertire questa tendenza nella fase attuale.
    I temi affrontati nei precedenti seminari vanno insomma declinati in direzione del Sud, completamente abbandonato dalle nefaste ed arroganti politiche del governo di centrodestra perché, come hanno ben definito le parti sociali nel progetto mezzogiorno, le politiche di sviluppo dovranno concretizzare la priorità nazionale del sud e della sua crescita economica e occupazionale come parametro dell’intera politica economica del nostro Paese.
    E per fare questo la conoscenza è certamente una leva cardine per il rilancio non solo di un’efficace politica di sviluppo, ma anche dei diritti di cittadinanza e di coesione sociale oltre che di crescita della professionalità delle persone. Tutto questo, insieme ad un processo di ricerca e di innovazione continuo ed intenso in grado di assicurare sviluppo, crescita dell’occupazione e competitività vera delle imprese. In un suo recente articolo, dal titolo “Per inventare un nuovo futuro”, l’antropologo Marc Augè afferma, a proposito di conoscenze e educazione, che la disuguaglianza del sapere è ancora più marcata di quella della ricchezza e ribadisce che, questo inizio di secolo, è proprio caratterizzato da una crescita dell’ignoranza e da un contemporaneo approfondirsi del divario tra coloro che hanno conoscenze e coloro che non le hanno. Tutto ciò, aggiunge, rischia di dare alla società planetaria un volto inquietante e profondamente antidemocratico. Soltanto l’educazione, il sapere, la conoscenza possono scongiurare questo rischio.
    Tutto ciò è anche una promessa di minore solitudine; conoscere di più per essere meno soli, sviluppare la coscienza delle solidarietà obiettive che uniscono gli esseri umani: l’utopia dell’educazione, dell’istruzione e della conoscenza per tutti può, dunque, guidare tutti. Insomma, essa ci dice che se sacrifichiamo tutto al sapere avremo anche più ricchezza e giustizia sociale".
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  • 09:45

    A dare il via ai lavori è Filomena Trizio , della Segretaria CGIL Puglia.

    “Apriamo questo seminario che, nel percorso che la CGIL e la FLC si sono dati, ci porterà a discutere di come la conoscenza può rappresentare la leva per un diverso sviluppo del Mezzogiorno. Uno sviluppo che rispetti e si intrecci con questioni come legalità, sicurezza, diritti. La conoscenza per sottrarre il Mezzogiorno dal degrado nel quale è avviato a causa delle politiche di questo governo. Politiche che hanno sottratto risorse, che hanno interrotto un processo di crescita che era stato avviato fra indubbie difficoltà. È ripresa l’emigrazione, soprattutto di nostri “cervelli”; si è perso un concetto limpido di percorsi integrati scuola-lavoro; la lotta all’abbandono scolastico ha subito una battuta d’arresto perdendo l’attenzione e le risorse degli anni scorsi; l’Università è incapace di proporsi come motore della conoscenza e mettersi in rete con il territorio; asfittico è anche il percorso della ricerca. Queste le questioni sulle quali dovremmo porre l’attenzione oggi, per riprendere la nostra battaglia, per ripartire dalla conoscenza per traguardare ad uno sviluppo basato su legalità e tutela dei diritti.

  • 09:30

    Il seminario di oggi assume come dato di partenza il divario crescente nello "sviluppo" tra le regioni meridionali ed il resto del Paese, come da ultimo dimostra il recente rapporto Svimez, nonostante le politiche dell'Unione a favore delle aree meno sviluppate dell'Europa, mirate a promuovere la coesione e le convergenze regionali.

    Si pone l'obiettivo di indagarne le cause e di riflettere sulla congruità delle proposte programmatiche in campo, a partire da quelle sindacali, per impartire questa tendenza nella fase attuale. Quella della società e dell'economia della conoscenza in cui istruzione, formazione e ricerca sono ritenute centrali ai fini della crescita economica, dello "sviluppo" e della sua qualità.

Torna l’appuntamento in cui le lavoratrici
e i lavoratori di scuola, università, ricerca
e AFAM possono far sentire la loro voce.

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