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Inizia il nostro percorso attraverso i diversi modi in cui la conoscenza viene rincorsa, a volte raggiunta, molto spesso solo parzialmente e che arriva a manifestarsi in tanti modi, alcuni di questi rappresentati qui oggi.
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"Viva la scuola" è senz'altro lo spazio più colorato e vivace, quello dove alunni della scuola primaria e studenti delle superiori vogliono far conoscere ai tanti presenti i loro lavori, frutto delle attività di laboratorio che portano avanti da anni. Una ricchezza che solo con risorse adeguate la nostra scuola è in grado proseguire. Oggi, invece, i tagli imposti da questo Governo, il più ignorante della storia della Repubblica, stanno costringendo le scuole ad interrompere le tantissime esperienze che non sono un "di più" ma parte integrante del percorso scolastico di ogni alunno e studente.
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Gli alunni delle scuole primarie "Forlanini" e "Malaspina" (Monteverde e S. Paolo) stanno lavorando ad una composizione astratta utilizzando forme geometriche. Con carta, colla e forbici ciascuno crea il proprio lavoro ispirato a Kandinskij, che hanno studiato nelle ore di laboratorio. Su un altro tavolo un gruppo di bambini è impegnato di fronte ad un grande cartellone ad eseguire un'opera seguendo la tecnica dello "sgocciolamento" di Pollock. |
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In un altro gazebo prosegue la discussione coordinata da Mario Reggio, giornalista de La Repubblica, che vede tra i partecipanti Oliviero Beha, giornalista, Cesare Pinelli, docente di diritto costituzionale, Gianni Ferrara, docente di diritto costituzionale, e Pierluigi Gazzella, direttore generale ADISU Lazio e Maurizio Zipponi, Italia dei valori. Ora sta intervenendo Cesare Pinelli, che si sofferma sulla proliferazione, avvenuta in questi anni, di facoltà universitarie e corsi di laurea come effetto degenerativo del sistema universitario, sottoposto al crescente potere lobbistico della politica localistica e senza alcun riscontro nella qualità delle lauree; in questo, afferma, vi sono anche responsabilità del corpo docente. La crisi del sistema scolastico è dovuta anche alla scarsa capacità di adattarsi al vorticoso processo tecnologico in atto, che ha trasformato radicalmente i giovani che si avvicinano alla scuola. Il punto di maggiore debolezza, prosegue, è rappresentato dalla scuola media inferiore, mentre anche i percorsi scolastici superiori appaiono inadeguati alle mutate esigenze: i programmi sono sostanzialmente rimasti inalterati. Dal punto di vista della politica, rileva Pinelli, l'unica costante sono i tagli.
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Nello spazio "Viva la scuola" è la volta del coro " Se…sta voce " della scuola Iqbal Masih nel quartiere Casilino di Roma. Il coro è nato nel 2001 dal progetto di accoglienza per gli alunni stranieri che una classe aveva proposto alla scuola nel lontano 1998. Composto da 25 fra bambine e bambini che vanno dai 7 ai 17 anni di diversi Paesi: Romania, Colombia, Italia, Filippine, Senegal, Polonia, è guidato da due maestri della scuola. Il coro vuole essere un altro modo per superare le barriere di ogni tipo non solo dentro la scuola ma anche nella vita di quartiere e nelle piazze. Dobbiamo confessare che sui volti di questi bambini non siamo riusciti a scorgere neanche un pizzico di quella paura e di quella "diversità" che l'attuale Governo cerca di affermare in tutti i suoi atti contro la convivenza civile, l'integrazione e l'intercultura. Questi bambini non solo stanno insieme a scuola ma condividono anche questa straordinaria esperienza di partecipare ad un coro che parla tante lingue che tutti comprendono.
Il gazebo si riempie oltre la capienza per ascoltare il repertorio che offrono alla piazza. Si parte con l'arcobaleno, una canzone scritta dagli alunni di una classe terza; si prosegue con brani ispirati alla tradizione rom, araba, africana. L'intento di proseguire nell'esperienza del coro è un'altra testimonianza di come, anche così, si contribuisce ad abbattere barriere e pregiudizi creati dalla miopia e dall'ignoranza dell'attuale classe politica. |
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In un altri due spazi sono in corso le lezioni all'aperto tenute da alcune ricercatrici e ricercatori.
Il terremoto spiegato ai bambini
Le ricercatrici
Giovanna Cultrera e
Mariagrazia Ciaccio,
dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia hanno tenuto lezioni e giochi con i bambini per spiegare il fenomeno del terremoto. Per prima cosa sono state distribuite cartine delle zone sismiche in Italia e nel mondo. Poi sul video sono comparse le immagini di alcuni disastri nazionali, attraverso le quali è stata ricostruita una storia dei terremoti.
Bellissima la favola di autrice e illustratrice iraniana: "Il drago Idar".
Matilde sta giocando nel paese più bello del mondo dove tutti i cittadini sono felici e il re al mattino va a comprarsi il pane da solo. Andava tutto a meraviglia ma ad un tratto la terra tremò.
Niente è più come prima. Solo a Matilde che stava saltando, non è successo niente.
Per incarico del re, Matilde parte alla ricerca del drago Idar che sta al centro della terra per farsi spiegare il fenomeno del terremoto e soprattutto per chiedergli come possono accadere certe cose.
C'è da scommetterci che la sua missione avrà successo!
Finita la fiaba i tanti bambini presenti hanno partecipato a un gioco consistente nell'individuazione di comportamenti corretti o sbagliati in caso di terremoto. Molto viva e divertente la partecipazione.
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L'intelligenza artificiale
A parlarcene è
Massimiliano Giulioni,
ricercatore dell'Istituto Superiore di Sanità. Il cervello è una macchina tanto meravigliosa quanto sconosciuta. Riuscire a comprenderne i meccanismi base, le modalità di elaborazione dell'informazione, aprirebbe nuove prospettive sia tecnologiche (nuovi computer neuromorfi) che cliniche (recupero di funzioni cerebrali perse ad esempio a cuasa di traumi o dell'invecchiamento). In un millimetro cubo di corteccia cerebrale ci sono circa 100000 neuroni e 4 km di "fili" di collegamento, gli assoni. Un fitta rete di neuroni e sinapsi che elabora l'informazione in un modo completamente differente da come opera un normale computer.
I ricercatori, spiega Giulioni, hanno costruito dei modelli semplici di neuroni e sinapsi e ne hanno analizzato il comportamento in reti di diverso tipo. In alcuni casi si è riusciti a riprodurre "segnali nervosi" analoghi a quelli osservati durante registrazioni su primati non umani.
Nonostante i continui passi in avanti ancora si è molto lontani da una "teoria del cervello", ma sicuramente la ricerca in questo campo offrirà dei risultati o per lo meno idee che avranno una ricaduta forte sul nostro modo di progettare computer e curare malattie. Per averne un assaggio ci invita a guardare il video di un formidabile esperimento fatto nel 1999 alla Duke university in cui una scimmia riesce a controllare "con il pensiero" un braccio artificiale.
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L'Aquila un terremoto atteso ma non previsto
Le ricercatrici
Giovanna Cultrera e
Mariagrazia Ciaccio hanno spiegato perchè il terremoto de L'Aquila era un fenomeno atteso e quasi certo ma non previsto per quanto riguarda il come e il quando.
I terremoti non sono un fenomeno casuale, sono un fenomeno che si ripete nel tempo e che si ripete nello stesso luogo, l'Italia è come gran parte dell'Europa un territorio ad alto rischio sismico. Le ricercatrici hanno dimostrato che quello de L'Aquila è stato un terremoto non fortissimo, tanto che ci sono poche evidenze in superficie. Oggi sappiamo, perfino dove e come saranno i futuri terremoti tanto che la "carta di pericolosità" fa parte delle leggi dello Stato. Certo in queste zone dobbiamo costruire con particolari accorgimenti. In alcuni casi si sono dimostrate più efficaci case costruite con materiali tradizionali, oppure efficaci si sono dimostrate case moderne ma costruite con materiali specifici che vanno dal legno alla carta. Le ricercatrici hanno ricordato che gli studi sui terremoti, sono importanti per il nostro futuro e per quello delle nuove generazioni. Senza spazio per la ricerca non c'è futuro!
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E ora una finestra sulle iniziative nelle altre città e alcune immagini.
Alla manifestazione di Treviso è presente il segretario generale della CGIL Guglielmo Epifani che dal corteo afferma "spiace manifestazione non sia unitaria". L'occupazione è la vera emergenza: "Bisogna avere politiche più forti di sostegno del lavoro. Il vero problema è come si risponde alla condizione delle persone". Vai alle foto. |
Margherita Hack interviene a Palermo all'iniziativa "Diritti & Cultura in piazza". |
I preparativi ad Aosta per allestire gli spazi dove verranno raccolte le firme a sostegno della legge di iniziativa popolare sull'apprendimento permanente. Saranno anche distribuiti volantini e materiali informativi sulle ragioni della nostra iniziativa. |
I lavoratori della conoscenza di La Spezia hanno incontrato i cittadini nelle piazze del centro città e distribuito il volantino " Ecco cosa accade nella scuola tagliata dalla manovra Tremonti-Gelmini-Brunetta". |
A Bari, in Piazza San Ferdinando, vengono lette poesie e novelle, proiettati filmati e interviste e si discute del valore della cultura e della conoscenza. |
In Piazza Azuni a Sassari dalle ore 16,00 vanno in scena gli studenti: una pièce teatrale, tratta da Fahrenheit 451, poesie e racconti, verranno letti e commentati alcuni articoli della Costituzione. |
A Napoli, in Piazza Dante, si alterneranno gli interventi di insegnanti, precari e studenti, con musica e lezioni all'aperto. |
Lezione in piazza ad Ancona con Roberto Papa, docente di Genetica agraria all'Università Politecnica delle Marche: Darwin: l'agricoltura come laboratorio dell'evoluzione. |
Le lezioni in piazza Castello a Torino si sono alternate a spettacoli e musica dal vivo. È stato anche distribuito materiale informativo sulle ragioni dell’iniziativa. |
Un momento del corteo che si è svolto a Pisa e che si è concluso con un comizio in Piazza Martiri della libertà. |
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Sono ora gli studenti del Liceo Scientifico Keplero a salire sul palco. Lo spettacolo che propongono è la sintesi delle loro attività. I ragazzi del laboratorio hanno presentato brani tratti da opere di Pasolini e Brecht che hanno costituito parte di uno spettacolo-manifestazione tenutasi davanti al Ministero dell'Istruzione durante le proteste dell'Onda dell'autunno 2008 nel quadro della settimana di didattica alternativa svoltasi nel Liceo Keplero e documentata in video a questa pagina. |
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I ragazzi del Keplero hanno presentato i loro lavori all'Auditorium, nell'ambito di un progetto del Comune di Roma, al municipio XV in occasione delle iniziative in memoria della shoa ma anche lavori contro tutte le mafie. Una scheda per saperne di più.
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Torniamo a seguire il dibattito. Gianni Ferrara alla domanda "che fine fa l'università con il Disegno di Legge Gelmini?", risponde che lui è ormai un "pentito", per le critiche che muoveva all'epoca, e rimpiange l'ex ministro Falcucci. I ministri successivi sono stati espressione della decadenza della classe politica. La domanda da porsi è la seguente: perché non ci sono i soldi per l'istruzione? e come si giustificano, in tempi di crisi, le spese militari? È la politica di questo Governo che sottomette tutto alla competitività: il DDL Gelmini sull'università tende a piegare le esigenze della didattica a quelle dell'impresa a scapito della ricerca di base. C'è una grave regressione culturale in atto, che si estrinseca nel fatto che si asservì tutto ad una classe imprenditoriale poco abituata ad investire in ricerca e sviluppo come è quella italiana. Per Zipponi è in pericolo la democrazia sostanziale nel Paese. Assistiamo Da una parte Tremonti parla di posto fisso, dall'altro il Governo licenzia 142mila precari della scuola. La scelta del ministro Gelmini alla guida del dicastero dell'Istruzione, corrisponde alla volontà di affossare la scuola, l'università e la ricerca. Il suo DDL mette il sistema universitario nelle mani di una classe imprenditoriale inetta, abituata alla competizione con prodotti a basso contenuto tecnologico. Non si scommette, dunque, sul futuro della formazione, sui giovani e in generale sulla conoscenza. Questo produce una rottura generazionale. "Per uscire dalla crisi e rilanciare il Paese è necessario - afferma - costruire un fronte ampio che rimetta al centro la conoscenza, la formazione e la ricerca".
Il dibattito si avvia alla conclusione. Gli interventi hanno sottolineato come sulla scuola e più in generale sulla conoscenza ci sia bisogno di costruire un vasto movimento di opposizione, in grado di contrastare le politiche del Governo. Si chiede alla CGIL e in particolare alla FLC di proseguire con determinazione e con convinzione. Viene anche sottolineato che, in realtà, ciò che manca non è la CGIL o la mobilitazione sociale, ma le sponde politiche di opposizione, in grado di capitalizzare il movimento.
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Proseguono le lezioni all'aperto.
Il mistero dei geroglifici
Augusto Palombini,
ricercatore del CNR, ha tenuto una breve ma divertente lezione sulla scrittura degli egiziani. Nel cuore della Roma "egizia" a due passi dall'obelisco Agonale e dall'antico tempio di Iside del Campo Marzio, si sono spiegati i principi fondamentali del modo di scrivere degli antichi egiziani, una logica che necessitava di un vastissimo numero di simboli e quindi di una ristretta elite di custodi del sapere. Dopo aver spiegato, alcune tecniche e alcune evoluzioni del loro alfabeto, ha detto che per comprendere la scrittura degli egiziani bisogna comprenderne la mentalità. Una delle grandi difficoltà di decifrazione,deriva dal fatto che una stessa parola o una stessa frase poteva essere scritta in maniera totalmente diversa, cosa che invece non accadeva affatto presso altre popolazioni della Mesopotamia o della Grecia. L'alfabeto, quello che è arrivato fino a noi, è nato infatti a Ugarit. Perché questa differenza?
Perché per gli egiziani la scrittura non aveva un valore strumentale, di comunicazione, ma un valore magico. Scrivere in modo nuovo e diverso significava quindi rinnovare ogni volta la magia della parola. Quando è finito l'Impero egiziano, molti aspetti della sua società sono rimasti oscuri, mentre laddove l'alfabeto era finalizzato a una comunicazione più larga è stato più facile raccogliere la testimonianza, la storia, la scienza…. Le civiltà greca e fenicia, che con l'alfabeto hanno creduto in un sapere diffuso e condiviso, hanno costruito e lasciato un'eredità giunta fino a noi. In pratica, solo una cultura più larga permette il progresso. |
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Con la ricerca, contro il cancro
Elena Toschi,
ricercatrice dell'Istituto Superiore di Sanità, ha tenuto una vera e propria lezione sui tumori, sulle cause che li generano, sulla loro diffusione, sull'importanza della prevenzione e degli sviluppi della ricerca. Nei paesi occidentali i tumori, dopo le malattie cardiovascolari, rappresentano la seconda causa di mortalità, ha detto subito la ricercatrice. La situazione in Italia mostra che questo tipo di patologia è ancora in crescita soprattutto fra le donne e nelle regioni meridionali. Contemporaneamente la mortalità è diminuita e la sopravvivenza aumentata, segni dell'avanzamento diagnostico e terapeutico raggiunti in molte patologie oncologiche.
L'insorgenza di metastasi rappresenta la principale causa di morte dei malati di cancro: il 90% della mortalità tra i pazienti oncologici è dovuto alle metastasi. Scopo principale della ricerca biomedica è dunque individuare i meccanismi biologici alla base della disseminazione metastatica. Processi chiave nella formazione delle metastasi sono oltre all'acquisizione di capacità invasiva e crescita indefinita delle cellule neoplastiche, la formazione di nuovi vasi o angiogenesi, che apportando sostanze nutritive, favorisce la crescita del tumore. Lo studio dei profili di espressione genica, ovvero dei geni prevalentemente associati al fenotipo metastatico, e l'identificazione di cellule tumorali staminali sono attualmente tra i principali obiettivi della ricerca in ambito oncologico. Numerosi studi sono inoltre concentrati sull'immunologia dei tumori e ciò è dovuto al fatto che un'altra caratteristica delle cellule tumorali è la loro capacità di sfuggire alla risposta immune dell'organismo.
Le strategie terapeutiche attualmente in campo per la cura del cancro prevedono, per alcune tipologie di tumori, oltre all'utilizzo di radio e chemioterapie convenzionali, anche l'associazione con farmaci o anticorpi indirizzati contro fattori pro-angiogenetici. Tali sostanze hanno la capacità di uccidere le cellule tumorali bloccando la formazione di nuovi vasi e così l'arrivo dei rifornimenti. Parallelamente si stanno sperimentando nuove strategie immunoterapeutiche (ad es. vaccini anticancro) che hanno lo scopo di indurre risposte immunitarie specifiche da parte dell'organismo contro le cellule tumorali.
Elena Toschi ricorda infine che l'Istituto Superiore di Sanità è tra i beneficiari dei proventi del 5 per mille dell'IRPEF. Nella scheda allegata alla dichiarazione dei redditi è sufficiente apporre la propria firma nel riquadro "Finanziamento della Ricerca Sanitaria" e indicare il Codice Fiscale 80211730587, per destinare tali fondi a sostegno dell'impegno scientifico dell'ISS a difesa della salute di tutti.
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I partecipanti al dibattito si sono spostati per lasciare spazio alla musica dei Têtes de Bois. È una band molto speciale, una storia fatta di amici e compagni di viaggio, di strade e svincoli, di luoghi impropri, di Berlino e di Parigi, di periferie, di concerti sulle scale mobili nei sotterranei dei metrò, di un camioncino Fiat 615 NI del 1956, di fabbriche abbandonate, di interventi estemporanei sui tram, nelle stazioni ferroviarie, ma anche di club, centri sociali, teatri e festival prestigiosi. Continua a leggere.
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Sulla piazza i precari del Coordinamento romano cominciano ad organizzare un "aperitivo precario", mentre distribuiscono la loro piattaforma di rivendicazione che guarda in primo luogo alla salvaguardia della scuola pubblica.
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All'iniziativa ha anche aderito il Circolo Gianni Bosio che partecipa con la Sbanda del Bosio. È una scuola di musica un po' particolare che nasce dentro l'esperienza dell'associazione culturale che da sempre è il punto di riferimento per la memoria storica, le musiche popolari, la ricerca sul campo, le ibridazioni e le invenzioni di cultura. Sono insieme alla FLC con i loro strumenti musicali, la chitarra, l'organetto, il tamburello, ... suonano e cantano vicino al grande cubo con le locandine della manifestazione, circondati dal calore delle persone che si sono raccolte ad ascoltarli. |
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Dopo il concerto dei Têtes de Bois riprendono le lezioni.
La bellezza della Terra vista dallo spazio
Quando l'astronauta
Umberto Guidoni chiede se l'uomo è veramente stato sulla Luna molti dei bambini presenti sussurrano un "no" a mezza voce. Guidoni confessa, con un filo di tristezza, che sempre più spesso incontra bambini e ragazzi per i quali la conquista della Luna è poco più di una storia fantastica. Racconta di quando, assistendo da adolescente incantato allo sbarco sulla Luna, decise che sarebbe diventato astronauta anche lui.
Alla fine sulla Luna non ci è andato (solo 12 uomini lo hanno fatto con le varie missioni Apollo, gli ultimi quasi 40 anni fa) ma nello spazio sì. E dello spazio Guidoni narra della strana sensazione di "non pesare", delle 16 albe e tramoni viste ogni giorno (quello nostro, "da terrestri", con ben 24 ore), di come da lassù le divisioni, le guerre sembrino inconcepibili... I bambini presenti non sembrano essere del tutto convinti, e Umberto chiude con un appello accorato a proseguire nella ricerca e nelle missioni spaziali che tanto bene hanno portato e potranno portare all'umanità intera. Chissà che uno dei piccoli presenti non decida un giorno di diventare anche lui (o lei!) astronauta...
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Da qui al Big Bang
Fisica delle particelle, acceleratori, Big Bang, antimateria,… parole apparentemente lontane dalla vita di tutti i giorni, eppure ne fanno parte più di quanto pensiamo.
Barbara Sciascia, ricercatrice dell'INFN, racconta in modo semplice e appassionato come la ricerca fondamentale in fisica abbia cambiato la vita di ciascuno e di noi, dalla diagnosi delle malattie ai navigatori. Un invito accorato rivolto a ciascuno, semplice cittadino o politico, affinché la ricerca continui a fare parte della nostra società. |
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Le stelle: vita, morte e miracoli
Melania Del Santo,
ricercatrice presso l'Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica dell'INAF, presenta una lezione che già dal titolo si preannuncia interessante.
Purtroppo i tempi sono strettissimi, c'é poco tempo e altre attività incalzano. Il miracolo viene chiesto a lei! In dieci minuti cercherà di dare un'idea della nascita delle stelle, dalle nebulose di formazione stellare alle supernovae, fino ai buchi neri. Procede spedita nella sua esposizione, con il supporto di alcune diapositive arricchite con immagini suggestive e alla fine una cosa ci è ben chiara: che stelle e supernovae sono i siti di produzione di elementi come l'azoto e l'ossigeno, ovvero originano la vita. È questo il "miracolo della vita", possibile quindi... grazie alle stelle e alle esplosioni di supernovae! |
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Lo spazio che nel primo pomeriggio aveva ospitato le attività dei bambini è ora pronto per una duplice "incursione". Il tendone è gremitissimo quando stanno per arrivare Andrea Rivera ed Ulderico Pesce.
Ad introdurli l'intervento di Massimo Gargiulo, rappresentante del Coordinamento precari della scuola che rivendica la possibilità di formare attraverso il lavoro d'insegnante delle generazioni consapevoli. La battaglia per la scuola pubblica - dice - è una battaglia di civiltà. Presenta, inoltre, le attività che sono state svolte dal Coordinamento, dall'occupazione del Provveditorato, al presidio davanti al Ministero, alla manifestazione nazionale dei precari della scuola del 3 novembre, a cui la FLC Cgil ha dato notevole sostegno. Le loro rivendicazioni trovano posto nella Piattaforma della FLC, intrecciandosi con quelle di tutti i lavoratori che vedono messo in discussione il loro posto di lavoro.
A chiusura del breve intervento, sale sul palco Andrea Rivera attore, cantante, conosciuto anche per i suoi interventi comici (nei panni di un "citofonista"). Arriva presentandosi come figlio di Mariastella Gelmini e affermando che tutto quello che si dice sulla scuola è falso. Va tutto bene secondo il "figlio della Gelmini": il posto fisso ce l'ha il crocifisso nelle aule e dopo la scuola elementare ci sarà la "scuola media shopping", dove tutti impareranno a vestirsi con gusto!!
Rivera presenta poi la sua prima canzone che parla di Università e la dedica a quello che lui stesso definisce:"Un ragazzo che non andrà mai all'Università: Renzo Bossi". La canzone descrive con molta ironia il futuro dei ragazzi che dopo tanto studio e tante speranze si ritrovano: "laureati in lettere moderne… a vivere con mogli e figli nelle caverne".
La seconda canzone è dedicata ai ragazzi che pur di avere un lavoro sicuro si arruolano nelle forze armate, rischiando la loro vita. E riferendosi ai nostri militari in Afghanistan e in Iraq la canzone s'intitola "La Russa, se è proprio una missione di pace... mandaci tuo figlio".
L'ultima canzone è dedicata a Stefano Cucchi, Federico Aldrovandi e Aldo Branzino, tutti e tre morti in circostanze sospette mentre erano detenuti.
Rivera presenta poi Ulderico Pesce , attore ed autore teatrale di testi di impegno civile.
Pesce racconta l'esemplare storia di Ambrogio Morra, nato a Ortanova di Puglia che un giorno parte per studiare a Roma perché la nonna gli ha sempre detto: "Peppì, se studi non dovrai mai toglierti il cappello davanti a nessuno!!" Allora Ambrogio, con le 250.000 lire che la nonna gli da ogni mese per vivere, arriva a Roma, dove presto si scontra con la dura realtà: i soldi della nonna non bastano, per 300.000 gli viene affittata una veranda, senza contratto in una strada triste e trafficata della capitale. La vita è dura, Ambrogio fa mille lavori per mantenersi, ma alla fine si laurea, sempre pensando alle parole della nonna. E dopo la laurea vorrebbe diventare ricercatore, ma è difficile per chi non ha soldi fare il ricercatore."Questo è un paese dove può diventare ricercatore solo chi è figlio di ricercatori", gli dice la nonna, che gli chiede sempre più spesso di ritornare in Puglia a venire ad assistere all'arrivo dei nuovi schiavi, gli immigrati, che vengono sfruttati dai caporali. Ambrogio torna e assieme alla nonna, cerca di aiutare questi lavoratori, portandogli del cibo, dei vestiti usati ma anche nel loro caso la nonna dice: "Devono imparare a leggere e scrivere. Se sai leggere e scrivere, non ti devi togliere il cappello davanti a nessuno!". La cultura è un'arma che tentano sempre più di negarci.
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Il concerto della Paolo Damiani Band è terminato. Sono le 19,40, si tolgono gli strumenti e ci si prepara ad accogliere l'ultima attività della serata.
I segreti della fisica Una lezione sul volo degli uccelli è il modo con il quale il professor Giorgio Parisi ci introduce ai segreti della fisica. La visione di due brevi filmati sulle suggestive evoluzioni degli stormi sui cieli di Roma è preceduta da una sua presentazione nella quale spiega le finalità dello studio che si sta conducendo. Vengono fornite alcune informazioni sulle caratteristiche e le particolarità di questa specie di uccelli e sulle loro abitudini. |
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Lo studio del movimento simultaneo di migliaia di soggetti è all'attenzione dei ricercatori. Stiamo parlando di un progetto di ricerca europeo "STARFLAG" che coinvolge 7 centri di ricerca in cinque paesi. Come si muovono gli storni in tre dimensioni? Come si coordinano? Come fare un modello del loro comportamento? Che regole seguono? Concretamente, come scrivere un programma su un computer che generi immagini simili alle precedenti? Cosa possiamo imparare sul comportamento di gruppi di animali (e di uomini)? Sono le domande dalle quali la ricerca ha preso origine e alle quali intende dare delle risposte. Su alcune, si sono già raggiunti dei convincimenti, ad esempio che non esista un leader a guidare le evoluzioni di questi gruppi di uccelli; ma occorre disporre di strumentazioni adeguate e migliorare la tecnica di ripresa con l'utilizzo di cineprese digitali ad alta risoluzione.
Ecco, allora, che si devono fare i conti con le risorse, sempre più scarse. Il professor Parisi dedica a questo argomento un affondo finale. "Un'assurdità - afferma - diminuire i fondi alla ricerca perché c'è la crisi. In Italia sta avvenendo questo, mentre in altri paesi stanno facendo l'esatto contrario". L'investimento nella ricerca scientifica per uscire dalla crisi è la ricetta che gli Stati Uniti, ad esempio, con Obama stanno adottando. "La ricerca scientifica - prosegue Parisi - non paga il giorno dopo, è un investimento sul futuro. Non investire è come «mangiarsi le sementi»".
Non possiamo che essere d'accordo, e con convinzione, con le parole del professor Parisi. L'iniziativa di oggi aveva anche l'obiettivo di sensibilizzare su questi temi i cittadini, le lavoratrici e i lavoratori di altri settori, i giovani, gli studenti e chi si avvicina al mondo del lavoro.
Privare l'Italia del suo patrimonio di saperi e di competenze, intervenire non sugli sprechi, che pure ci sono, ma con tagli alle risorse e al personale, sono provvedimenti che ci allontanano da un futuro migliore. Non vogliamo accettare questo stato di cose, ed è per questo che abbiamo lanciato l'appello " La conoscenza non può essere ignorata " .