Assemblea Nazionale Quadri e Delegati FP CGIL e FLC CGIL

  • 11:10

    Molti i messaggi di solidarietà e di sostegno all'iniziativa di oggi. Tra questi, Paolo Serventi Longhi cita quelli del Sindacato pensionati della CGIL e di Maurizio Landini, Segretario generale FIOM CGIL, accolti da un caloroso applauso.

    Elezioni RSU, si temporeggia. Noi non ci stiamo

    Interviene Nino De Gaudio, insegnante di strumento musicale, RSU di Corigliano Calabro.

    De Gaudio ripercorre le tappe fondamentali della istituzione delle RSU, a partire dal decreto del 3 febbraio '93, anche se nella scuola bisognerà però attendere fino al dicembre 2000. Ricorda lo scippo del 2009.

    Il cuore della discussione intorno alle RSU è da sempre l'alternativa tra RSU come rappresentanza provinciale o come rappresentanza dei e nei luoghi di lavoro. E' evidente, prosegue De Gaudio, che la prima opzione è funzionale al mantenimento e allo sviluppo di logiche di casta, mentre la seconda vuole invece coinvolgere e rappresentare i lavoratori all'interno dei luoghi di lavoro, nella vicinanza massima ai loro problemi e alle loro esigenze. E questa, sottolinea, è stata da sempre l'opzione nostra, della CGIL.

    Il problema ancora oggi è lo stesso, nella sostanza. Si temporeggia, si tenta di rinviare, ci si fa scudo del riassetto dei comparti... in realtà ciò che si vuole davvero (con la complicità grave anche di altri sindacati, è azzerare queste RSU e fare strame dell'esercizio della democrazia nei luoghi di lavoro.

  • 10:45

    Paolo Serventi Longhi, Direttore di Rassegna Sindacale, introduce l'intervento di Rossana Dettori, Segretaria generale Funzione Pubblica CGIL.

    Dettori: chiudere l'accordo sui comparti e fissare la data delle elezioni RSU

    “La Cgil non firmerà nessun accordo sui comparti pubblici senza una data certa per le elezioni delle RSU”. Questo il messaggio forte e chiaro lanciato da Rossana Dettori al Governo, all'Aran e a Cisl e Uil.

    Su questa posizione non ci sono solo i due sindacati di categoria, FLC e FP, ma tutta la CGIL, perché negare il diritto di voto ai lavoratori pubblici è negare la democrazia.

    Proprio la democrazia ferita nel nostro Paese è stato il filo conduttore del suo intervento nel quale ha citato più volte Calamandrei. “Creare la democrazia – scriveva il grande studioso – vuol dire creare nei cittadini il senso dell'autonomia; insegnare al popolo a essere legislatore di sé medesimo, ridargli il senso del rispetto e dell'affetto per le sue leggi”. Parole che andrebbero scritte sulla pietra in un paese dove sembra ormai smarrita ogni regola. Tutta la vicenda dei rinvii delle elezioni per le RSU ha tratti davvero offensivi – ha detto Dettori. Nessuno si prende la responsabilità di dire la verità: non il ministro Brunetta, non l'Aran e nemmeno Cisl e Uil. Una vicenda piena di incoerenze, ambiguità e demagogia. Non ha mancato Dettori, a questo proposito, di ricordare al segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, l'impegno che aveva preso dalla tribuna del congresso della Cgil a Rimini, e cioè che la Cisl si sarebbe battuta affinché queste elezioni si tenessero entro la scadenza naturale.

    Le elezioni delle RSU – ha ricordato Dettori – sono la più grande espressione di democrazia in Italia, dopo le votazioni politiche e amministrative. Lo dicono i numeri: 22.500 posti di lavoro, oltre 3 milioni di lavoratori, 90 mila rappresentanti eletti su 120 mila candidati, una partecipazione al voto dell'80%, con punte che sfiorano il 100% degli aventi diritto. Però, in questo momento, nel nostro Paese anche la democrazia sembra flessibile e precaria, vale un giorno per un referendum alla Fiat di Pomigliano, ma non vale nel pubblico impiego. Ma la democrazia non può essere un contratto atipico, “per noi è un contratto a tempo determinato”.

    Si è rivolta spesso a Cisl e Uil, Dettori nel suo intervento, ricordando loro quanto abbiano parlato - “uno slogan ossessivo” - di contrattazione integrativa territoriale, anche per giustificare accordi separati. Ma se si vuole rilanciare davvero la contrattazione integrativa, allora bisogna votare. Ma mentre la Cgil vive un rapporto sereno con la democrazia, e con le verifiche dei lavoratori, altri ne hanno paura. Le elezioni delle RSU sono un referendum sui diritti, quelli mortificati e cancellati dal collegato sul lavoro, sulle politiche sindacali, sulle politiche del governo. Brunetta e Gelmini sono preoccupati di sottoporre a verifica le conseguenze sui servizi pubblici delle loro politiche punitive nei confronti dei lavoratori e dei cittadini. Dettori ha colto il nesso tra un'amministrazione che funziona, con lavoratori formati e motivati e la qualità dei servizi alla persona. Per questo FLC e FP, sfideranno il blocco dei contratti e presenteranno le loro piattaforme per il rinnovo dei CCNL pubblici. Ha annunciato infine la mobilitazione per la stabilizzazione dei precari (in tanti settori senza il loro lavoro si chiudono i servizi), per l'introduzione degli ammortizzatori sociali anche nei settori pubblici.

    Tutta la Cgil è al lavoro affinché le elezioni delle RSU si tengano nel primo trimestre del prossimo anno.

  • 10:40

    "Diritti al voto"

    È il titolo della manifestazione di oggi a cui interverrà il Segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani.

    I lavori della giornata saranno aperti da Rossana Dettori, Segretaria generale della Funzione pubblica Cgil che parlerà a nome di tutte le categorie pubbliche, quindi anche per la FLC.

    Quindi porteranno le loro testimonianze lavoratori di diversi settori.
    Nino Gaudio, docente di strumento musicale; Agata Azzariti, ispettore del lavoro; Federica Pirozzi, precaria della sanità; Silvia Chiodi, ricercatrice del CNR; Lorenzo Ludovisi, RSU del Comune di Bologna; Beatrice Trentini, insegnante precaria di scuola superiore; Simonetta Astigliano dell'Istituto Tumori di Genova; Nicola Brunelli, tecnico-amministrativo dell'università di Bologna.

  • 10:30

    Elezioni RSU: negare diritto al voto è negare la democrazia

    Quasi 2.000 delegati e Rsu di tutti i settori pubblici stanno affluendo nella sala dell'Auditorium di via della Conciliazione a Roma.

    Vengono dalla scuola, dai ministeri, dagli ospedali, dagli enti di ricerca, dalle università. Sono docenti, amministrativi, ricercatori, vigili del fuoco, infermieri, medici...

    Tutti insieme per esprimere la loro volontà di scegliere il sindacato a partire dal luogo di lavoro, votando direttamente i propri rappresentanti. Un diritto che viene negato dal governo, anche con mezzucci; un tentativo, purtroppo sostenuto da alcuni sindacati.

    Chi deve decidere la rappresentanza dei sindacati? I lavoratori. Chi altrimenti?

    "Il sindacato non può stipulare intese che valgono per tutti senza sottoporsi al giudizio dei lavoratori", dice Domenico Pantaleo, segretario generale FLC CGIL.

    "Non è accettabile - prosegue Pantaleo - che quando conviene, come a Pomigliano, si faccia il referendum per sostenere, sotto ricatto, una intesa separata e poi negare il rispetto di regole democratiche condivise disciplinate da leggi dello Stato. Difendere le regole democratiche nei settori pubblici è fondamentale per rinsaldare il rapporto con i lavoratori, unire lavoratori precari e quelli a tempo indeterminato, riconquistare il contratto nazionale e il diritto alla contrattazione decentrata e per difendere il valore della conoscenza pubblica".

Torna l’appuntamento in cui le lavoratrici
e i lavoratori di scuola, università, ricerca
e AFAM possono far sentire la loro voce.

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