Convegno nazionale "C'è ancora la dispersione scolastica?" - Seconda giornata

  • 10.50

    Educazione degli adulti: quali prospettive?

    Luigi Rossi, Segretario nazionale della FLC CGIL con delega alle Politiche per il lavoro, sociale e per la formazione continua, inizia il suo intervento ringraziando tutte le persone che con passione e competenza stanno curando la web-cronaca di questo convegno.

    Dà atto a Salvatore Tripodi e al coordinamento nazionale immigrati che si tratta di un appuntamento dove la quantità, notevole, degli interventi si sposa con la qualità, veramente altissima. Cosa questa che dimostra come, partendo dalla dispersione, si può ragionare in termini generali sul sistema dell'istruzione.

    Nello specifico dell'educazione dell'istruzione degli adulti, c'è da registrare che l'altro ieri la VII commissione della Camera ha licenziato il DPR sui Centri per l'istruzione degli adulti approvando un parere positivo.  Il parere conferma, purtroppo, la povertà e l'inadeguatezza che caratterizzano l'approccio al tema da parte della maggioranza di governo, in sintesi riassumibile nella mancanza di organicità rispetto al quadro europeo, nella mancanza della prospettiva dell'apprendimento permanente, nella mancata attenzione alla valorizzazione della professionalità docente,  alla formazione, all'aggiornamento.   Il parere non raccoglie nemmeno l'indicazione dell'estensione ai licei  dei percorsi garantiti dai Centri  che pure era emersa con nettezza in Conferenza Stato Regioni.

    Nel frattempo quest'anno circa 2000 docenti impegnati nel settore hanno perso il posto e, se la fase transitoria dovesse trascinarsi fino al 2013,  c'è da temere uno smottamento continuo. Contemporaneamente bisognerà seguire con attenzione l'elaborazione e l'emanazione delle linee guida per la realizzazione dei Centri che, a nostro avviso, dovrebbero far tesoro dell'esperienza maturata a partire dalle 150 ore, al lavoro svolto nei CTP, ai tanti e qualificati percorsi e progetti realizzati. La specificità del settore, a cominciare dal riconoscimento e dalla valorizzazione di tutti i saperi formali, non formali, informali, richiede una approfondita riflessione sul ruolo dei docenti impegnati.

    Al tempo stesso, ce lo chiede l'Europa, bisogna portare avanti la legge sull'apprendimento permanente, agire perché si affermi una logica di investimento sulla conoscenza (logica purtroppo estranea a chi ci governa) ma che è essenziale per lo sviluppo del paese. Noi siamo invece  impegnati  a portarla avanti sviluppandola nella prospettiva della confederalità che va declinata sia in rapporto alla contrattazione territoriale sia in rapporto al federalismo con l'attenzione alla garanzia dei diritti universali e perciò dell'unitarietà del sistema.

    Saranno previsti ulteriori appuntamenti, anche territoriali, di approfondimento su tutte queste tematiche  per costruire una proposta da portare come contributo agli Stati Generali della Conoscenza che la FLC e la CGIL intendono convocare per la prossima primavera.

  • 10.40

    Un progetto per i Rom

    Andrea Ceraso è un operatore sociale dell'associazione Terra del Fuoco di Torino. Dal 2005 con la sua associazione, lavora per la tutela di una comunità Rom a Borgaro, presso Torino.

    Da questa esperienza, è nato un complesso di iniziative rivolte alla promozione dei diritti e della crescita sociale di questa comunità. Grazie al sostegno di tanti altri soggetti, è stato avviato il lavoro de "Il Dado": la prima esperienza di autorecupero/autocostruzione rivolta alla comunità Rom in Piemonte. Il percorso prevede l'ingresso all'interno della comunità dell'intero nucleo famigliare, come scelta di abbandonare il campo e la conseguente condivisione e accettazione delle regole che la comunità si è data, e l'avvio di tutti gli altri aspetti: l'iscrizione a scuola per i minori (l'universo scuola è fondamentale nel caso dei rom romeni) l'inserimento lavorativo tramite corsi di formazione, tirocini, borse lavoro ecc. per gli adulti, fino allo stabilizzarsi della situazione economica e alla ricerca di un'abitazione permanente, visto che il Dado si configura come alloggio temporaneo.

    Quando una famiglia conclude il percorso viene accompagnata presso la nuova casa e comunque seguita almeno per i primi tempi; e una nuova famiglia la sostituisce all'interno del Dado.

  • 10.00

    Analisi dei progetti contro la dispersione

    Per Guido Benvenuto, professore associato di Pedagogia Sociale all'Università la Sapienza di Roma, la valutazione dei progetti messi in campo per combattere la dispersione scolastica è argomento peculiare per fronteggiare il fenomeno in modo sistematico.

    È necessario, però, finalizzare i progetti a obiettivi precisi, dopo aver analizzato a chi sono diretti, avendo presente che la dispersione scolastica dello studente si colloca in un contesto sociale spesso disperso anch'esso.

    Il drop out è un problema; anche il rallentamento nel corso di studio, afferma Benvenuto, ma non è un fenomeno di minore entità sociale e per questo vi vanno investite risorse adeguate.

    L'organizzazione scolastica deve garantire a tutti il raggiungimento delle competenze essenziali, perché una scuola motivante non la si abbandona.
    Ma le indagini internazionali come il Pisa dimostrano che in Italia negli ultimi 8 anni è aumentato il numero degli alunni che non raggiungono i livelli minimi di apprendimento alla fine della 3° media.
    Le motivazioni che portano a questo risultato sono fondamentali per costruire progetti in controtendenza al dato negativo.

    I progetti, prosegue Benvenuto, devono essere in grado di generare soluzioni nuove per la soddisfazione dei bisogni dei singoli e della collettività. Il progetto è tanto più valido quanto più è riproducibile in situazioni analoghe a quella che l'ha prodotto.
    Nel progetto, le competenze dei docenti si esplicano come buone pratiche educative: il loro riconoscimento può essere valutato come merito. La formazione dei docenti, sottolinea Benvenuto, richiede investimenti adeguati.

    Dal 2000 i progetti europei hanno consegnato alle regioni italiane molti soldi, finalizzati a progetti che si integrassero col curriculum licenziato dai piani dell'offerta formativa. Il Ministero, però, non ha mai richiesto alle scuole una documentazione che andasse al di là delle pure formalità.

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  • 09.45

    Si apre a Lerici la seconda giornata del Convegno nazionale sulla dispersione scolastica.

    Abbiamo seguito i lavori fin da ieri con una web-cronaca che sarà aggiornata con ulteriori documenti nei prossimi giorni.

    L'attività della FLC CGIL sui temi dell'immigrazione

    Il primo ad intervenire è Beniamino Lami, Segretario nazionale della FLC CGIL  la cui delega fino al mese scorso, riguardava le Politiche del welfare e diritti.

    Il sindacato è un'organizzazione che tutela i diritti di tutti esordisce Lami, ed è importante per la vita civile del paese. L'istruzione e la conoscenza devono essere considerate come un bene comune della società. E questo è molto di più che dire che l'istruzione è solo un diritto pubblico, perché, secondo la legge sulla Parità scolastica (legge 62/2000), anche le scuole private assicurano un servizio pubblico. L'istruzione come diritto pubblico è un concetto che non si oppone esplicitamente alla privatizzazione dell'istruzione.

    L'istruzione, invece, non può ridursi ad un diritto formalmente garantito, ma è un bene comune come l'aria e l'acqua ed è fondamentale per la vita delle persone; un bene comune che deve essere diffuso e garantito a tutti.

    Va detto, però, che il nostro sistema di welfare sta diventando profondamente iniquo, in quanto non tutela tutti alla stessa maniera, non è più in grado di garantire tutti. È in corso un evidente processo di erosione del nostro sistema di protezione sociale, che affianca ai vecchi emarginati (le donne), nuovi emarginati (i giovani), privandoli di ogni speranza per il futuro. Il lavoro oggi è sempre più spesso infame e sottopagato: si pensi ai lavoratori delle cooperative sociali senza diritti, senza neppure la possibilità di ammalarsi.

    Quella che noi dobbiamo proporre conclude, è l'idea di un'altra società, una società nella quale la scuola viene rivalutata socialmente. Tutto questo serve per ridare qualità alla vita delle persone.

Torna l’appuntamento in cui le lavoratrici
e i lavoratori di scuola, università, ricerca
e AFAM possono far sentire la loro voce.

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