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Educazione degli adulti: quali prospettive?
Luigi Rossi, Segretario nazionale della FLC CGIL con delega alle Politiche per il lavoro, sociale e per la formazione continua, inizia il suo intervento ringraziando tutte le persone che con passione e competenza stanno curando la web-cronaca di questo convegno.
Dà atto a Salvatore Tripodi e al coordinamento nazionale immigrati che si tratta di un appuntamento dove la quantità, notevole, degli interventi si sposa con la qualità, veramente altissima. Cosa questa che dimostra come, partendo dalla dispersione, si può ragionare in termini generali sul sistema dell'istruzione.
Nello specifico dell'educazione dell'istruzione degli adulti, c'è da registrare che l'altro ieri la VII commissione della Camera ha licenziato il DPR sui Centri per l'istruzione degli adulti approvando un parere positivo. Il parere conferma, purtroppo, la povertà e l'inadeguatezza che caratterizzano l'approccio al tema da parte della maggioranza di governo, in sintesi riassumibile nella mancanza di organicità rispetto al quadro europeo, nella mancanza della prospettiva dell'apprendimento permanente, nella mancata attenzione alla valorizzazione della professionalità docente, alla formazione, all'aggiornamento. Il parere non raccoglie nemmeno l'indicazione dell'estensione ai licei dei percorsi garantiti dai Centri che pure era emersa con nettezza in Conferenza Stato Regioni.
Nel frattempo quest'anno circa 2000 docenti impegnati nel settore hanno perso il posto e, se la fase transitoria dovesse trascinarsi fino al 2013, c'è da temere uno smottamento continuo. Contemporaneamente bisognerà seguire con attenzione l'elaborazione e l'emanazione delle linee guida per la realizzazione dei Centri che, a nostro avviso, dovrebbero far tesoro dell'esperienza maturata a partire dalle 150 ore, al lavoro svolto nei CTP, ai tanti e qualificati percorsi e progetti realizzati. La specificità del settore, a cominciare dal riconoscimento e dalla valorizzazione di tutti i saperi formali, non formali, informali, richiede una approfondita riflessione sul ruolo dei docenti impegnati.
Al tempo stesso, ce lo chiede l'Europa, bisogna portare avanti la legge sull'apprendimento permanente, agire perché si affermi una logica di investimento sulla conoscenza (logica purtroppo estranea a chi ci governa) ma che è essenziale per lo sviluppo del paese. Noi siamo invece impegnati a portarla avanti sviluppandola nella prospettiva della confederalità che va declinata sia in rapporto alla contrattazione territoriale sia in rapporto al federalismo con l'attenzione alla garanzia dei diritti universali e perciò dell'unitarietà del sistema.
Saranno previsti ulteriori appuntamenti, anche territoriali, di approfondimento su tutte queste tematiche per costruire una proposta da portare come contributo agli Stati Generali della Conoscenza che la FLC e la CGIL intendono convocare per la prossima primavera.