10.45.00
È toccato a Maria Brigida del Comitato promotore il compito di aprire gli Stati Generali della Conoscenza illustrando il Documento di base e il faticoso lavoro comune delle 32 associazioni promotrici. Un lavoro faticosissimo per trasformare l'appello sottoscritto da circa 3 mila persone in un progetto vero, quello che inizia oggi.
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La sala del Centro congressi Frentani di Roma è stracolma, oltre 400 i partecipanti in rappresentanza di movimenti di studenti, associazioni professionali, sindacati, comitati di genitori.
Alla presidenza oltre a Brigida, siedono Giuseppe Desideri dell'Aimc, Alessandro Ferretti della Rete 29 aprile, Angela Nava del Coordinamento genitori democratici, Giorgio Paterna, dell'Udu, ma hanno tenuto a precisare che sono lì a rappresentare il comitato promotore, non le loro organizzazioni.
Non è stato facile trovare un approdo comune tra soggetti tanto diversi e non avvezzi a stare insieme, "ma da subito – ha detto Brigida – ci ha accomunato la caparbia volontà di costruire un collettivo, senza rinunciare alle identità di ciascuno". Brigida parla con malcelato orgoglio di "una pratica reale di democrazia e partecipazione". Diversi ma insieme, questa la condizione che ha portato alla stesura del documento. Le parole chiave di questi Stati Generali emergono subito. Al centro ci sono loro, i giovani, che con alcune associazioni studentesche sono un pezzo di questo collettivo. I giovani e il futuro del Paese, questo il nesso indissolubile. "Gli adulti hanno la responsabilità di far uscire i giovani "dal cono d'ombra". "Cambiamento" è la seconda parola. Questi Stati Generali non sono "le vestali dell'esistente". Il nostro sistema della conoscenza è al palo a causa del pesante disinvestimento degli ultimi anni. Brigida, citando il documento, parla del "circolo virtuoso tra potenziamento della ricerca, innalzamento dei livelli di istruzione e formazione della popolazione, riposizionamento dei sistemi produttivi in direzione dell'innovazione, della qualità, della sostenibilità". Grande interdipendenza, dunque, tra conoscenza, sviluppo, lavoro. Non poteva mancare un richiamo alla Costituzione della Repubblica e ai suoi principi di eguaglianza, inclusione, pari opportunità, libertà di insegnamento e di ricerca...
La presentazione di Brigida si chiude riassumendo 3 punti:
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11.30
Marianella Sclavi, studiosa dell'arte di ascoltare e gestione dei conflitti, ha parlato di un modo nuovo di confrontarsi, valorizzando le diversità. Perché la diversità è ricchezza a patto che si perdano alcune cattive abitudini, come avere paura del conflitto. Il conflitto è fisiologico, ma bisogna avere la capacità di trasformare le divergenze in convergenze. Come? Cercare convergenze sulle cose desiderabili e lavorare su queste è un modo creativo e costruttivo di avviare un confronto su basi nuove. "Per innescare il cambiamento ci vuole entusiasmo, energia, senso della mission, non si costruisce a tavolino in base ad analisi astratte che non tengono conto delle emozioni". In sostanza va applicato il "protocollo del confronto creativo", opposto al metodo del confronto parlamentare dove ognuno afferma le proprie posizioni in un gioco a somma zero. Confronto creativo significa che ognuno riflette sulle posizioni dell'altro, assume il punto di vista dell'altro per costruire nuove posizioni, dare una "somma positiva".
La capacità di ascoltare e riflettere sui motivi altrui comporta fiducia e reciprocità, aiuta a trovare nuove opzioni e soluzioni nuove, diverse da quelle di partenza. Il confronto creativo dovrebbe diventare una pratica quotidiana nelle istituzioni, allora avremmo una democrazia rafforzata, piena di anticorpi e non potrebbe succedere che la politica cali riforme dall'alto senza tenere conto della "cultura pulviscolare" tanto diffusa nel territorio e nelle scuole. |
Il confronto creativo cambia la qualità della convivenza e il sistema di governance dello spazio pubblico, ridando alla politica la capacità di pensare in grande. Per spiegare meglio il senso di questa nuova modalità di confronto, Sclavi ha ricordato il modello matematico messo a punto da uno studioso americano per risolvere problemi spinosi: ha dimostrato che un gruppo differenziato trova soluzioni migliori di un gruppo di solo esperti, non solo nella simulazione ma anche nella realtà. Perché? Perché nel gruppo differenziato ci sono anche gli esperti che si confrontano con una pluralità enorme di posizioni espresse da chi vive il problema sulla propria pelle. Dalle singole posizioni se ne sviluppano di nuove su cui si medita e che, a loro volta, producono proposte ponte. E tutto questo è possibile non distruggendo una posizione a favore di un'altra, ma praticando un atteggiamento propositivo.
È la maggiore efficacia dell'inclusività, che cambia il senso stesso del potere e dell'autorità e apre a tutti la possibilità di partecipare a decisioni che interessano la collettività.
11.50
Nel corso della mattinata è stato proiettato un video con le testimonianze di alcuni dei firmatari dell'appello lanciato dalla CGIL e dalla FLC CGIL nel dicembre del 2010, primo passo verso gli Stati Generali della Conoscenza. Il video è disponibile qui di fianco. |
A seguire i link alle interviste integrali a: Paolo De Nardis, sociologo - Susanna Camusso, segretario generale CGIL - Paolo Beni, Presidente ARCI - Tullio De Mauro, linguista, ex Ministro della Pubblica Istruzione - Domenico Pantaleo, segretario generale FLC CGIL - Moni Ovadia, attore e regista teatrale - Margherita Hack, astrofisica - Vittorio Cogliati Dezza, Presidente Legambiente - Alessandro Occhipinti, segretario generale Sindacato Scrittori CGIL.
12.00
La mattinata si è conclusa con la presentazione dei 4 seminari che si svolgeranno nel pomeriggio. Il seminario su Conoscenza, Costituzione, Diritti e Welfare è stato presentato da Elena Boser, quello su Conoscenza: tempi, luoghi, relazioni per l'apprendimento permanente è stato presentato da Giovanna Roccella, Conoscenza: modalità, metodologie, processi è stato introdotto da Paola Farina e infine ad Angelica Gatti il compito di introdurre quello su Conoscenza, sviluppo, lavoro.
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12.45
I lavori vengono sospesi per la pausa del pranzo e riprenderanno nei seminari.
La giornata di oggi si conclude alle 19. Ma i partecipanti assisteranno questa sera a un concerto di Paolo Damiani, compositore e musicista, e dei suoi allievi del Conservatorio di Santa Cecilia. La performance sarà inframezzata da letture di testi vari a cura di Loredana Martinez, attrice e docente di Arte Scenica al Conservatorio di Musica S. Cecilia di Roma, Barbara Chiesa, attrice e Fabiana Rossi, allieva biennio di canto del Conservatorio di Musica S. Cecilia di Roma. Il programma di sala in dettaglio
La nostra web-cronaca finisce qui e riprenderà domani mattina, affiancata anche dalla diretta audio a cura di RadioArticolo1.