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Decreto Legge Rilancio: gli emendamenti della FLC CGIL sui settori della conoscenza

Al via la discussione parlamentare. Necessario un deciso cambio di rotta e un piano di investimenti per l’emergenza e il post emergenza.

04/06/2020
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Il 19 maggio 2020 è entrato in vigore il decreto legge n. 34 del 19 maggio 2020 recante “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”. Nei giorni scorsi è iniziata la discussione alla Camera dei Deputati.

Come abbiamo sottolineato nelle nostre schede di lettura, il decreto pur mettendo in campo risorse senza precedenti (155 miliardi di euro in termini di saldo netto da finanziare, 55 miliardi di euro di indebitamento, 266 articoli), prevede per i settori della conoscenza interventi deludenti e residuali.

Per questo motivo abbiamo presentato emendamenti che vanno nella direzione di un’effettiva centralità della Scuola, dell’Università, della Ricerca e dell’Alta formazione artistica e musicale per le politiche del nostro Paese.

In particolare per la Scuola riteniamo che il testo presentato non sia sufficiente per garantire un effettivo rilancio delle attività scolastiche a settembre 2020: per ripartire in sicurezza e per garantire una didattica efficace al fine di restituire agli alunni il tempo scuola che è stato loro sottratto dalla pandemia, è necessario garantire organici docenti ed ATA adeguati, stabilizzare i precari, investire sul settore dell’Infanzia e sul modulo del tempo pieno per la Scuola Primaria, provvedere ad integrare gli organici degli educatori dei convitti, semiconvitti ed educandati.

Per l’Università e la Ricerca rimandiamo alle specifiche notizie.

Riguardo all’Afam chiediamo, tra l’altro, l’ampliamento delle dotazioni organiche, un forte contributo per ridurre significativamente le tasse per gli studenti, l’abrogazione del Regolamento sul Reclutamento e l’introduzione dell’abilitazione artistica nazionale, l’accelerazione delle procedure di inquadramento dei docenti di II fascia nella I fascia, norme di interpretazione sui contratti di collaborazione annuale.