Il decreto scuola, università, alta formazione è legge: molte ombre e poche luci sul testo approvato definitivamente alla Camera
Il nostro commento alle modifiche apportate al DL 22/20.
L’iter di conversione del DL 22/20, cosiddetto Decreto Scuola, è giunto alla conclusione: il testo definitivo approdato alla Camera è stato approvato con 245 voti favorevoli e 122 contrari. Si tratta di una legge che, tra qualche luce e molte ombre, conferma tutte le preoccupazioni per la mancanza di risposte ai bisogni dei nostri settori, in vista della ripartenza di settembre.
Il nostro commento | Legge 41 del 6 giugno 2020
Rileviamo le speranze deluse soprattutto in merito alla stabilizzazione dei docenti precari e ad alcune questioni essenziali, che sono state ignorate tanto nel testo originario del Decreto quanto negli emendamenti successivi, nonostante le nostre reiterate sollecitazioni. In particolare, riteniamo grave che non siano state accolte le proposte di emendamenti relativi a:
- procedura per titoli e prova orale finalizzata all’assunzione di docenti specializzati su sostegno
- assegnazione di una card docente ai precari, finalizzata alla formazione e all’acquisto di device e connessioni per la didattica
- concorso riservato agli assistenti amministrativi che abbiano svolto la funzione di DSGA per tre anni di servizio.
Scuola, università, alta formazione meritano di più. Occorrono idee, progetti, investimenti per rilanciare l’intero sistema in condizioni di sicurezza e qualità e perché il superamento dell’attuale emergenza segni una svolta di rinnovamento e di crescita.
Ad integrazione del commento al testo originario del DL riportiamo, in allegato, la sintesi e la nostra valutazione sugli emendamenti approvati, il testo della Legge 41 del 6 giugno 2020 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 143 del 6 giugno 2020 e il testo coordinato del DL 22/20 con la Legge 41/20.