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Decreto lavoro: le ricadute sull’istruzione degli adulti

Nonostante i continui richiamo all’importanza di questo settore, non sono previste specifiche risorse.

08/05/2023
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Il Decreto lavoro (decreto legge 48 del 4 maggio 2023) istituisce a decorrere dal 1° gennaio 2024 l’Assegno di inclusione quale “misura di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale, condizionata alla prova dei mezzi e all'adesione a un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa” (art. 1 comma 2).

L’assegno sarà erogato a richiesta in presenza di specifici requisiti di cittadinanza, di residenza e di soggiorno del richiedente e di ulteriori requisiti del nucleo familiare relativi alla condizione economica, al godimento di beni durevoli e ad altri indicatori del tenore di vita

Il medesimo decreto legge prevede che “Al fine di favorire l'attivazione nel mondo del lavoro delle persone a rischio di esclusione sociale e lavorativa, è istituito, dal 1° settembre 2023, il Supporto per la formazione e il lavoro quale misura di attivazione al lavoro, mediante la partecipazione a progetti di formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale, di orientamento, di accompagnamento al lavoro e di politiche attive del lavoro comunque denominate.” Il Supporto per la formazione e il lavoro è utilizzabile dai componenti dei nuclei familiari, di età compresa tra 18 e 59 anni, con un valore dell'ISEE familiare, in corso di validità, non superiore a euro 6.000 annui, che non hanno i requisiti per accedere all'Assegno di inclusione. Rimane fermo l'obbligo di assolvimento del diritto-dovere all'istruzione e formazione ai sensi del decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 76 o il relativo proscioglimento.

L’erogazione dell’Assegno di inclusione o la fruizione del Supporto per la formazione e il lavoro per i beneficiari compresi nella fascia di età dai 18 ai 29 anni che non hanno adempiuto all’obbligo scolastico di cui all’art. 1, comma 622, della L. 296/2006 (secondo cui l'istruzione impartita per almeno dieci anni è obbligatoria), è condizionata all’iscrizione e alla frequenza di percorsi di istruzione di primo livello presso i Centri provinciali per l’istruzione degli adulti, o comunque funzionali all’adempimento del predetto obbligo.

Viene demandata ad apposito protocollo la definizione delle azioni volte a facilitare l’iscrizione ai percorsi erogati dai CPIA.

L’intervento è effettuato nell’ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

Commento

Il decreto legge 48/23 in perfetta continuità con quanto avvenuto negli ultimi anni, attribuisce formalmente nuove competenze al sistema statale dell’istruzione degli adulti ma senza risorse umane e finanziarie. Infatti la condizionalità previste per l’erogazione dell’Assegno di Inclusione o la fruizione del Supporto per la formazione e il lavoro, relativa all’impegnativo proposito di elevare i livelli di istruzione, dovrebbe corrispondere, per avere un impatto reale, per lo meno un incremento delle dotazioni organiche del personale.

Ricordiamo che i CPIA sono 129 con oltre 770 punti di erogazione del servizio con codice meccanografico e che i plessi in cui si erogano percorsi di II livello sono oltre 1.100. Inoltre in base ai dati dell’’a.s. 2022/23 forniti dal MI relativi al personale docente la situazione è la seguente

- i posti di istruzione primaria sono 1527

- i posti nella secondaria di primo grado sono 3309

Nell’a.s. 2021/22 i posti in organico di diritto nei percorsi per gli adulti nella secondaria di II grado erano 3538.

Si tratta di numeri davvero importanti ma ancora largamente insufficienti rispetto al ruolo strategico che ha questo settore.

Ricordiamo che sia la CGIL che la FLC CGIL chiedono da tempo una complessiva rivisitazione della struttura organizzativa e ordinamentale dell’istruzione degli adulti che vada nella direzione di un’unica struttura verticale che raccolga tutti i gradi di istruzione e di istituzioni con dimensioni territoriali molto più ridotte rispetto alle attuali.