Manovra economica, gli emendamenti della FLC CGIL
Nonostante l'accelerazione sui tempi di approvazione seguita all'attacco speculativo, ci deve essere spazio per eliminare gli aspetti più odiosi del decreto. La FLC invia le proprie proposte invocando la responsabilità delle forze politiche.
Ore cruciali per l'approvazione della manovra economica "lacrime e sangue" dopo l'accelerazione seguita all'attacco della speculazione finanziaria.
L'incubo Grecia, la paura del default, anche alimentata e drammatizzata ad arte, rischia di mettere una bipartisan pietra tombale sulla discussione intorno a una pessima manovra che scarica il costo della crisi su chi la crisi la subisce di più, non elimina sprechi e privilegi, a cominciare dal surplus dei costi della politica, non prevede alcun investimento che lasci sperare in un rilancio dell'Italia, incentiva le privatizzazioni di servizi locali, in barba ai pronunciamenti del recente referendum sull'acqua.
Come abbiamo avuto modo di denunciare, spiegare e dimostrare su questo sito, la manovra si accanisce in modo particolare sui dipendenti pubblici e sui settori della conoscenza.
La FLC non si rassegna. Ha presentato ai gruppi parlamentari dell'opposizione una serie di emendamenti al Decreto Legge 98/11. Il dettaglio lo troverete nel documento allegato. In sintesi la FLC propone di cassare l'intero articolo 16, quello del "contenimento delle spese in materia di impiego pubblico", dove sono contenute, tra l'altro, norme che non consentono alcun risparmio ma solo semplicemente punitive, una per tutte la risoluzione del rapporto di lavoro senza motivazione (comma 11). Emendamenti sono proposti all'articolo 19 (razionalizzazione della spesa scolastica) e riguardano il personale distaccato all'Ansas, le reggenze delle scuole, il personale inidoneo e quello per il sostegno. La cancellazione di numerosi commi proposta dalla FLC è per impedire ulteriori licenziamenti (calcolati in 10.000 unità), il caos nella direzione delle scuole con accorpamenti decisi dall'alto, in barba all'autonomia scolastica e alle competenze delle regioni. In una parola il peggioramento complessivo dell'organizzazione scolastica e delle condizioni di lavoro. Va abrogato secondo la FLC anche il comma 6 dell'articolo 37, per evitare che le controversie in materie di lavoro e su questioni previdenziali siano aggravata da pesanti pagamenti solo per accedere al contenzioso.
Tra gli emendamenti ve ne è anche uno propositivo: introdurre un articolo che fissi al 31 dicembre 2013 l'adeguamento dei contratti integrativi alle norma Brunetta, così da dare il tempo per il rinnovo dei contratti nazionali da cui gli integrativi devono discendere.
Restano valide tutte le proposte migliorative su organico funzionale e precariato presentate a suo tempo sul cosiddetto decreto sviluppo.