DDL Concretezza: il Garante della Privacy ritiene lesivi i controlli biometrici
Rinnoviamo alla Ministra Bongiorno l’invito a convocare le parti sociali.
Durante l’audizione davanti alla commissione Affari Costituzionali e Lavoro della Camera, Antonello Soro, Garante della Privacy, ha espresso un giudizio estremamente negativo sul tentativo di introdurre norme ‘poliziesche’ di controllo (biometria e videosorveglianza) attraverso il DDL Concretezza.
La testimonianza del Garante della Privacy non lascia dubbi sull’incompatibilità dei controlli biometrici “con la disciplina europea”, perché tali controlli sono richiesti in modo “sistematico e generalizzato”, senza che ci sia la presenza concreta di fattori di rischio specifici e soprattutto senza dimostrare l’inidoneità di altri sistemi meno invasivi.
L'impiego di questi strumenti richiede particolari avvertenze e cautele e comunque una garanzia collettiva come quella che può essere offerta dal sistema delle relazioni sindacali e dalla contrattazione nazionale.
Abbiamo subito denunciato il tentativo di introduzione di tali norme, chiedendo l’abrogazione dell’articolato in questione, in occasione delle audizioni alle quali abbiamo partecipato insieme alla CGIL ed alla FP CGIL.
Leggi le nostre proposte di modifica
In assenza di investimenti concreti per il rinnovo contrattuale del comparto “Istruzione e Ricerca”, il governo ripropone la solita trita propaganda politica per denigrare la dignità dei lavoratori, genericamente etichettati come “furbetti” e “fannulloni” ogni qual volta si avvicina il momento del rinnovo contrattuale.
Adesso a fronte della pesante stroncatura al “brunettismo di ritorno” della ministra Bongiorno, la FLC CGIL ribadisce la propria determinazione a ricondurre tutte le materie che riguardano il rapporto di lavoro nella contrattazione e per questo rinnova alla Ministra l’invito a riportare la discussione ai tavoli opportuni, convocando le parti sociali. Il sistema pubblico di Istruzione e Ricerca è una risorsa strategica che richiede investimenti e cura da parte della politica e non misure repressive.