Governo Monti, la nomina di Francesco Profumo a Ministro dell'Istruzione segna discontinuità
Pantaleo: il professor Profumo unisce alla competenza un alto profilo culturale di cui il sistema della conoscenza ha estremo bisogno.
Il futuro Ministro dell’Istruzione, università e ricerca se il Governo Monti avrà la fiducia del Parlamento sarà Francesco Profumo. “È un segnale importante di discontinuità” ha dichiarato a caldo Domenico Pantaleo, segretario generale della FLC CGIL. E non solo perché è un “tecnico” e proviene dall’ambiente universitario. Il professor Profumo, ingegnere e docente, da agosto è presidente del CNR. Egli unisce alla competenza un “alto profilo culturale” di cui il sistema della conoscenza ha estremo bisogno dopo i guasti causati dalla gestione Gelmini.
La FLC CGIL, dice Pantaleo, spera che adesso “si torni a investire nel sistema pubblico della conoscenza come una delle vie per uscire dalla crisi”. Senza anticipare giudizi, “attendiamo - continua Pantaleo - il programma del Governo e del ministro per esprimere le nostre valutazioni”.
La FLC CGIL è “disponibile a presentare proposte e a dare il proprio contributo per migliorare la qualità del sistema formativo e della ricerca nel rispetto dell’autonomia e dei ruoli di ciascuno”. Pantaleo ricorda quanto sia importante, dopo anni di decisioni calate dall’alto, che tutti i soggetti e le componenti dei diversi settori della conoscenza abbiano la possibilità di dire la loro su programmi e progetti. “Siamo convinti che occorra ridare valore anche al lavoro per ricostruire, guardando al futuro, l’istruzione, la formazione, la ricerca”. Infine, conclude Pantaleo, va rilanciato il ruolo pubblico in questi settori “perché la conoscenza è un bene comune a cui tutti devono avere diritto di accesso”.