Lettera aperta ai lavoratori e alle lavoratrici delle forze dell'ordine
Le madri ed i padri degli studenti pisani scrivono ai lavoratori e alle lavoratrici delle forze di Polizia e dell'Arma dei Carabinieri.
Le parole del Presidente del Consiglio sull'uso della forze dell'ordine nei confronti degli studenti che stanno manifestando la loro contrarietà ai provvedimenti su scuola, università e ricerca, hanno suscitato molte reazioni.
Quella che pubblichiamo di seguito è la lettera aperta di un gruppo di genitori degli studenti pisani rivolta alle forze di Polizia e dell'Arma dei Carabinieri.
Roma, 24 ottobre 2008
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Lettera aperta ai lavoratori e alle lavoratrici
delle forze di Polizia e dell’Arma dei Carabinieri
Cari lavoratori e lavoratrici,
scusateci se ci rivolgiamo a voi in questo momento così particolare per la vita democratica del nostro paese, ma in fondo voi avete più o meno la stessa età di noi o quella dei nostri figli, quei figli che oggi si troveranno per strada con voi.
Si, abbiamo scritto “ con voi”e non “ contro di voi” perché riteniamo che nulla, assolutamente nulla vi divida e ci divida.
Non vi divide e non ci divide il rispetto per la divisa che voi portate con orgoglio e che tutti rispettiamo riconoscendo negli uomini e nelle donne che la indossano cittadini che hanno scelto di svolgere un lavoro, duro ma indispensabile, per garantire a loro e a tutti noi protezione e sicurezza.
Non vi divide e ci divide il rispetto per le regole della convivenza civile e democratica nella quale voi e loro siete stati cresciuti ed educati, nella famiglia e nella scuola.
Non vi divide e ci divide la passione con la quale si rispettano e si difendono i dettami della Costituzione sulla quale voi avete anche giurato.
In fondo non vi divide e non ci divide neppure troppo l’età, molti di voi potrebbero essere, e forse in qualche caso lo sono, loro padri e madri o nostri figli.
Allora perché vi scriviamo queste righe? Perchè non vogliamo avere paura!
Non vorremmo che un ordine assurdo ispirato dalle preoccupanti dichiarazioni del Presidente del Consiglio vi induca a vedere in questi nostri ragazzi, un nemico!
Non vorremmo mai vedere qualcuno costretto a colpire uno di loro, un vostro figlio, un vostro fratello che semplicemente difende una cosa di tutti, un valore pubblico: la scuola.
Vi è forse del male nel protestare correttamente e legittimamente contro un provvedimento di legge ritenuto ingiusto?
Vi è forse del male nell’esporre correttamente e legittimamente le proprie opinioni?
Ma non è forse questo quello che con la riconquistata libertà la Costituzione ci ha insegnato? E non vi sembra assurdo con tutti i problemi che i lavoratori della polizia debbono fronteggiare che la loro professionalità, le loro capacità, i pochi mezzi messi a loro disposizione debbano essere sprecati contro questi ragazzi? Non c’è in questo una umiliazione del ruolo e del valore del lavoro di chi tutela la sicurezza dei cittadini ?
Cari lavoratori e lavoratrici,
per tutto questo vi diciamo che oggi i nostri figli sono in piazza insieme a voi e non contro di voi.
Oggi i nostri figli saranno in piazza per manifestare in piena coerenza con le regole della libertà, del rispetto reciproco e della democrazia.
Lasciate che parlino, che espongano le loro idee, che le urlino magari,sono giovani; e da giovani difendono la legalità! Lo hanno fatto quando hanno alzato la loro voce contro la Mafia e il Terrorismo, quando hanno preso le loro vacanze per lavorare nei campi sequestrati alla criminalità organizzata. Non sono loro il problema del Paese, sono il suo futuro. Chi li addita come nemici mette all’indice il futuro.
La democrazia è uno splendido fiore ma è coltivato in un vaso di cristallo: non rompetelo.
Le madri ed i padri degli studenti pisani