Ricerca e Università nei programmi elettorali: la FLC CGIL si confronta con la politica
Il 19 febbraio al CNR incontro con PD, LeU e Movimento 5 Stelle.
La fine della legislatura segna ancora un bilancio negativo per i nostri settori.
Anche il rinnovo contrattuale appena concluso ha confermato ancora la difficoltà che in questo Paese c’è a riconoscere e valorizzare fino in fondo le specificità di Università e Ricerca.
Ci si ostina a non credere negli investimenti in ricerca e formazione universitaria come volano di crescita. Condannando il Paese ad una ripresa che nel migliore dei casi si manifesta in settori a basso valore aggiunto con un aumento dei posti di lavoro caratterizzati da bassi o bassissimi salari e precarietà. L'Italia ha non solo la spesa in istruzione e ricerca tra le più basse d’Europa, ma costituisce praticamente uno dei pochi casi in Europa di sua contrazione in valore assoluto nell’ultimo decennio. Gli altri casi sono la Grecia e il Portogallo. In tutti gli altri paesi, nonostante le difficoltà dei bilanci pubblici, la crescita della spesa in istruzione e ricerca non si è mai interrotta. Gli ultimi mesi hanno visto emergere il tema della Ricerca e scalare posizioni nell’agenda pubblica del Paese. Questa inconsueta attenzione della politica e dei media al nostro mondo, lo si deve alla grande mobilitazione dei lavoratori precari degli Enti in particolare quelli del CNR.
Occorre però dare seguito all’attenzione di questi ultimi mesi con atti concreti e per questo abbiamo ritenuto utile confrontarci con chi, in prima persona, si occupa di questi temi nel PD, in LeU e nei 5 stelle.
Sarà possibile seguire il dibattito in streaming a questo link.