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Ddl lavoro: CGIL, ottimo risultato mobilitazione "conferma l'attenzione e la contrarietà tra i lavoratori su questo provvedimento"

Dopo i presidi davanti alle prefetture in tutta Italia, la protesta prosegue mercoledì 28 aprile con sit-in davanti Montecitorio in occasione della votazione in Aula.

27/04/2010
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>> 26-30 aprile, settimana di mobilitazione della FLC CGIL <<

da cgil.it

In tutte le regioni d'Italia il 26 aprile si sono svolti decine di presidi davanti alle prefetture per dire no al 'ddl lavoro'.

Un'iniziativa lanciata dalla CGIL che definisce la proposta di legge "sbagliata e incostituzionale", come del resto testimonia lo stesso rinvio alle camere del testo da parte del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Una mobilitazione ed una denuncia che il sindacato di Corso d'Italia porta avanti da oltre 2 anni, contro la proposta, che prende oggi corpo nel 'collegato lavoro', di affidare la giustizia in materia di lavoro ad 'arbitri' chiamati a giudicare 'secondo equità' e quindi non secondo legge, vanificando nei fatti i diritti dei lavoratori.

La proposta di legge, infatti, nonostante le modifiche apportate dalla commissione lavoro della Camera, giudicate insufficienti dalla CGIL, continua a prevedere che, nel momento della stipula di un contratto di lavoro si possa definire una sede di arbitrato per risolvere le future controversie, sede nella quale si potrà anche non tenere conto delle leggi vigenti, ma solo una generica e non meglio definita equità, derogando a leggi come ad esempio lo 'Statuto dei lavoratori'. Una proposta a cui un lavoratore difficilmente potrà opporsi.

Secondo il Segretario Confederale della CGIL, Fulvio Fammoni, l'ottimo risultato raggiunto oggi con la mobilitazione "conferma l'attenzione e la contrarietà tra i lavoratori su questo provvedimento". "Siamo di fronte - prosegue il dirigente sindacale – ad una legge che penalizza i diritti dei più deboli e che presenta su tanti aspetti vizi di incostituzionalità". Per questo, aggiunge Fammoni, "la mobilitazione prosegue con il presidio di mercoledì alla Camera dei deputati, con la campagna di informazione a tutti i lavoratori, con ulteriori iniziative di mobilitazione durante il passaggio al Senato e che continuerà anche a legge eventualmente approvata".

Roma, 27 aprile 2010

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