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Disegno di Legge sulla sicurezza: norme razziste e odiose

Approvato all'unanimità il 29 aprile 2009 un ordine del giorno dal Comitato Direttivo Nazionale della FLC Cgil.

30/04/2009
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Il Senato sta discutendo il ddl sicurezza. La votazione è prevista per la settimana prossima.

Tutto l'impianto del testo configura una restrizione intollerabile dei diritti umani e civili delle persone, con una profonda impronta di discriminazione razziale.

Tornano nella legge le discusse norme sull'allungamento della permanenza nei Cie e sulle ronde. Permane il reato di clandestinità che coinvolge pesantemente anche il personale scolastico trasformandolo da educatore in delatore.

Contro questo disegno il Comitato Direttivo nazionale della FLC Cgil ha approvato all'unanimità un ordine del giorno che rilancia, tra l'altro, la campagna di raccolta delle firme "Noi educhiamo, non denunciamo!".

Roma, 30 aprile 2009
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Ordine del giorno del Comitato Direttivo Nazionale FLC Cgil

28 e 29 aprile 2009

DDL sulla sicurezza: norme razziste e odiose

Il Comitato Direttivo Nazionale della FLC CGIL giudica razzista e perciò odioso l'intero DDL sulla sicurezza.

Vengono ripristinate le ronde, torna la possibilità di detenzione per 6 mesi nei Centri d'identificazione ed espulsione, i bambini figli di irregolari non potranno essere denunciati all'anagrafe e, se non viene presentato il permesso di soggiorno alla scuole, i dirigenti scolastici saranno costretti a sporgere denuncia.

Quelle norme violano la nostra Costituzione che garantisce ad ogni persona il rispetto dei diritti umani, civili e sociali senza alcuna discriminazione e sono in netto contrasto con le convenzioni internazionali.

I dirigenti scolastici non possono essere trasformati in spie perché la loro missione istituzionale è quella di garantire il diritto all’apprendimento per tutti in una scuola interculturale.

La FLC ha lanciato da tempo una campagna dal titolo "Noi educhiamo, non denunciamo!" che intende svilupparsi ulteriormente nei prossimi giorni coinvolgendo i cittadini al fine di far crescere la cultura dell'accoglienza e costruendo un'alternativa alla regressione razzista delle norme sulla sicurezza che devono essere ritirate.

Roma, 29 aprile 2009