Manovra economica del Governo: giudizio negativo del Comitato Direttivo Nazionale della FLC Cgil
Il 2 luglio scorso è stato approvato uno specifico ordine del giorno. Le nostre iniziative nei confronti dei parlamentari e del Governo per ottenere modifiche sostanziali al decreto contenuto nella manovra economica.
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Con l'approvazione di un ordine del giorno finale si è concluso il Comitato Direttivo Nazionale della FLC Cgil, convocato il 2 luglio 2008, che ha discusso dei recenti provvedimenti del Governo esprimendo un netto giudizio negativo nel metodo e nel merito.
Si deve aprire ora una fase di informazione e discussione in tutti i luoghi di lavoro che prepari una stagione di iniziative unitarie che impegnerà la FLC Cgil.
In questi giorni siamo impegnati in molteplici iniziative nei confronti dei parlamentari e del Governo per ottenere modifiche sostanziali al decreto contenuto nella manovra economica.
In allegato un volantone predisposto dalla CGIL per dare piena e completa informazione dei contenuti della manovra economica del Governo.
Roma, 4 luglio 2008
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Odg del Comitato Direttivo Nazionale FLC Cgil
2 luglio 2008
Il CDN della FLC Cgil riunito a Roma il 2 luglio 08 per analizzare il testo del decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri il 18 giugno, rileva le gravissime ricadute che esso produce nei settori della conoscenza ed esprime un netto giudizio negativo sulle decisioni del Governo.
Considerato che in Italia si spende già il 2% in meno del PIL rispetto agli altri Paesi europei e che, negli ultimi dieci anni, la spesa per ricerca, scuola ed università si è ridotta progressivamente in rapporto al totale della spesa pubblica, sarebbe stato necessario proporre una finanziaria di investimenti e di valorizzazione dei settori della conoscenza come molla per il necessario ed urgente sviluppo del paese. Così non è avvenuto.
Il CDN valuta, in primo luogo, grave che si intervenga su materie di tale importanza e con un respiro pluriennale con un decreto poco prima dell'estate, che non consente un confronto ed un dibattito approfondito nel Parlamento e nel Paese.
Un decreto che attacca pesantemente il mondo del lavoro ed i diritti conquistati in anni di lotta sindacale, attraverso il ripristino delle norme più odiose della legge 30, l'abrogazione della legge 188, la modifica dell'intesa sul Welfare del 23 luglio scorso, la riduzione degli attuali strumenti di lotta al lavoro nero, oltre alla riduzione delle risorse, e quindi dei servizi, degli Enti locali.
Nel merito il CDN giudica inaccettabile la scelta di procedere a significativi e rilevanti tagli e risparmi in tutti i settori della conoscenza, con particolare gravità nella scuola e nell'Università, che si aggiunge alla mancata chiusura dei contratti dell'Università, della Ricerca e dell'Afam.
Inoltre il CDN esprime la netta contrarietà ad interventi di modifica del carattere e delle finalità dell'offerta formativa scolastica ed universitaria quale effetto dei tagli e degli interventi previsti nel decreto. Un'offerta formativa che vogliamo mantenga alti livelli di qualità per i cittadini e per il Paese
In particolare nella scuola i risparmi previsti si ottengono attraverso l'aggressione ai punti di qualità del nostro sistema scolastico: tempo scuola, scuola primaria con il possibile ripristino del maestro unico, educazione degli adulti, E ciò attraverso il taglio di 100.000 insegnanti, e quindi un aumento del numero di alunni per classe, e di ulteriori 43.000 ATA, nonchè il taglio indiscriminato di classi, discipline e servizi, oltre ad una riforma degli ordinamenti nella secondaria pensata esplicitamente per il risparmio, senza alcuna valutazione di impatto né alcun bilancio di qualità.
Per questo obiettivo si utilizzano poi toni inutilmente "intimidatori", che si aggiungono a norme, come il pensionamento forzato, che conducono ad una gestione arbitraria e punitiva del rapporto con la Dirigenza scolastica.
Per l'Università l'introduzione della possibile trasformazione degli Atenei in Fondazioni con il relativo processo di privatizzazione, finanziato con risorse pubbliche, rappresenta un attacco alla possibilità di mantenere nel nostro Paese un luogo di ricerca e didattica libero come prevede la Costituzione. Inoltre è esplicito l'attacco ai diritti contrattuali del personale tecnico ed amministrativo e grave la riduzione dei finanziamenti ordinari agli Atenei, nonché il taglio degli scatti ai docenti.
Per la Ricerca si cancellano gli enti predisposti alla tutela dell’ambiente e si subordina la nuova struttura al Ministero riducendo autonomia e ruolo dei ricercatori. ed inoltre si decide una riduzione delle piante organiche mentre il numero di addetti alla ricerca dovrebbe aumentare come ci chiede l’Europa.
Sul precariato si introducono norme che limitano e riducono drasticamente il turn-over ed il conseguente processo di stabilizzazione avviato con le finanziarie 2007 e 2008 e la possibilità di nuovo reclutamento.
Il CDN respinge le proposte contenute nel decreto che riducono le risorse per la contrattazione, con un effetto dirompente di taglio degli stipendi nell'Università e nella ricerca, e che intervengono pesantemente sui diritti acquisiti in caso di malattia e per lo svolgimento dell'attività sindacale in modo punitivo e discriminatorio nei confronti di tutti i lavoratori della scuola, dell'Università, dei Conservatori ed Accademie, della Ricerca rispetto agli altri lavoratori privati.
Per queste ragioni il CDN della FLC Cgil ritiene necessario aprire una fase di mobilitazione finalizzata ad ottenere modifiche sostanziali al decreto, sia nella fase di discussione parlamentare, sia nella fase di attuazione.
Il CDN dà mandato alla Segreteria nazionale di aprire un confronto immediato con CISL e UIL delle categorie interessate volto a concordare e programmare iniziative di mobilitazione dal carattere unitario.
Roma, 2 luglio 2008