ISTAT: approvata la nomina di Gian Carlo Blangiardo. Un altro atto di forza del Governo contro il mondo della ricerca pubblica
Comunicato stampa della Federazione Lavoratori della Conoscenza
30/01/2019
Roma, 30 gennaio 2019 - Le commissioni affari costituzionali di Camera e Senato hanno oggi dato “parere positivo” alla nomina del professor Gian Carlo Blangiardo alla presidenza dell’Istituto Nazionale di Statistica. Oltre ai parlamentari dei due partiti di Governo (Lega e 5 Stelle) hanno votato a favore, risultando determinanti, deputati e senatori di Forza Italia e Fratelli d’Italia.
Dopo la defenestrazione del presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Battiston, la rimozione dei componenti del Consiglio Superiore di Sanità, le dimissioni dei membri del Comitato di esperti del MIUR e del presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, oggi alla Camera si è consumato un altro atto di forza del Governo contro il mondo della ricerca pubblica.
Una nomina, quella di Blangiardo, criticata già nei mesi scorsi da più parti, in special modo dalle lavoratrici e dai lavoratori dell’Ente, soprattutto per il metodo di una scelta che anche la FLC CGIL ha contestato da subito. Una candidatura lanciata sui giornali, discutibile sotto il profilo della terzietà che dovrebbe caratterizzare un presidente dell’ISTAT, vista sia l'esposizione politica di Blangiardo al fianco della Lega che la sua esposizione mediatica su alcuni argomenti come lo Ius soli, la legge 194 o il tema dell’immigrazione.
Dopo la defenestrazione del presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Battiston, la rimozione dei componenti del Consiglio Superiore di Sanità, le dimissioni dei membri del Comitato di esperti del MIUR e del presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, oggi alla Camera si è consumato un altro atto di forza del Governo contro il mondo della ricerca pubblica.
Una nomina, quella di Blangiardo, criticata già nei mesi scorsi da più parti, in special modo dalle lavoratrici e dai lavoratori dell’Ente, soprattutto per il metodo di una scelta che anche la FLC CGIL ha contestato da subito. Una candidatura lanciata sui giornali, discutibile sotto il profilo della terzietà che dovrebbe caratterizzare un presidente dell’ISTAT, vista sia l'esposizione politica di Blangiardo al fianco della Lega che la sua esposizione mediatica su alcuni argomenti come lo Ius soli, la legge 194 o il tema dell’immigrazione.
Una nomina per la quale è stato necessario ricorrere al sostegno dei senatori e deputati del centro destra, estranei alla maggioranza: si è esplicitamente compiuta, al di là di ogni ragionamento sulle competenze dei candidati, una spartizione fra i due partiti di governo, con il sostegno di Forza Italia e Fratelli d’Italia, ai quali non è chiaro quali contropartite siano state concesse. Per Francesco Sinopoli, segretario FLC CGIL “Ancora un atto di spartizione tra i partiti; nessun cambiamento all’orizzonte…”.
E’ in ogni caso una sconfitta soprattutto per chi, anche nei settori della conoscenza, aveva espresso lo scorso anno un voto sperando nel cambiamento e si trova oggi un meccanismo di lottizzazione persino più esteso del passato. Quanto accaduto dovrebbe far ragionare il legislatore sull’opportunità di modificare in maniera più stringente le regole di nomina dei presidenti degli enti pubblici di ricerca, per garantirne la terzietà e l’indipendenza.
La FLC CGIL è convinta che le lavoratrici e i lavoratori dell’Istat sapranno garantire l’indipendenza della ricerca e dei dati che l’Ente produce ogni giorno al servizio del Paese, seguendo regole e standard internazionali definiti. Sarà in ogni caso al loro fianco in difesa dell’autonomia della statistica pubblica.
E’ in ogni caso una sconfitta soprattutto per chi, anche nei settori della conoscenza, aveva espresso lo scorso anno un voto sperando nel cambiamento e si trova oggi un meccanismo di lottizzazione persino più esteso del passato. Quanto accaduto dovrebbe far ragionare il legislatore sull’opportunità di modificare in maniera più stringente le regole di nomina dei presidenti degli enti pubblici di ricerca, per garantirne la terzietà e l’indipendenza.
La FLC CGIL è convinta che le lavoratrici e i lavoratori dell’Istat sapranno garantire l’indipendenza della ricerca e dei dati che l’Ente produce ogni giorno al servizio del Paese, seguendo regole e standard internazionali definiti. Sarà in ogni caso al loro fianco in difesa dell’autonomia della statistica pubblica.