Personale ATA: bene le immissioni in ruolo, ma serve ancora molto altro
Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.
Nell’incontro di martedì 2 agosto 2016 sul personale ATA, il sottosegretario Faraone si è impegnato a sbloccare il turnover relativo ai contingenti 2015/2016 e 2016/2017 per circa 10.000 posti a tempo indeterminato. Si tratta di un primo risultato frutto dell’iniziativa sindacale portata avanti in questi anni. Rimane invece aperto il problema della decorrenza giuridica delle nomine in ruolo 2015/2016 (6.243 posti) per le quali abbiamo chiesto il riconoscimento dal 1 settembre 2015.
Il resoconto completo dell’incontro
Del tutto insufficienti le risposte relative al contingente 2016/2017 dell’organico di fatto. È mancato un impegno esplicito di Faraone a confermare integralmente gli stessi posti attribuiti lo scorso anno pari a 9.078 a fronte di un aumento degli alunni e dei carichi di lavoro delle segreterie.
Per le supplenze brevi, a parte una disponibilità generica a una minore rigidità interpretativa, rimane aperta la necessità di reperire le risorse per superare in via legislativa l’assurdo contenimento imposto dalla legge di stabilità 2015.
Finalmente è stato annunciato il bando di concorso per i Direttori dei servizi generali e amministrativi (DSGA). Su questo tema ci sarà un confronto con il sindacato.
Sono rimaste completamente inevase le richieste di revisione delle tabelle degli organici, l’istituzione dell’organico funzionale per favorire un piano straordinario di immissioni in ruolo che vede una disponibilità dei posti superiore di oltre 5.000 rispetto allo stesso turnover.
Verificheremo nei prossimi giorni il rispetto degli impegni assunti durante l’incontro, a partire dalla rapidità con cui saranno disposte le immissioni in ruolo. Rimane la pesantezza delle misure negative imposte dalla legge 107/15 che stanno determinando un netto peggioramento delle condizioni di lavoro degli ATA, volutamente ignorato dalle scelte di Governo. Per queste ragioni occorrono scelte che ridiano centralità al lavoro ATA che contribuisce alla realizzazione del progetto didattico.