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Sinopoli: scuola ostaggio dei conflitti nella maggioranza. Su ripresa in presenza balletto imbarazzante

Comunicato stampa della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL

23/04/2021
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Roma 23 aprile 2021 - È da oggi in vigore il nuovo decreto legge sulla ripresa delle attività economiche e sociali che riguardo alla scuola prevede per la secondaria di II grado la frequenza in presenza di almeno il 70% degli studenti nelle zone gialla e arancione (50% nella zona rossa) e per tutti gli altri gradi di scuola il 100%.

Per Francesco Sinopoli, segretario generale FLC: “In moltissime scuole secondarie la presenza al 70% è una scelta incompatibile con gli standard di sicurezza, come peraltro denunciato con forza dagli stessi dirigenti scolastici. Distanziamento e trasporti non sono in questo caso fatti opinabili, ma rappresentano vincoli oggettivi. Sarà inevitabile a questo punto la deroga da parte delle Regioni”.

E aggiunge: “Nulla è stato fatto in tema di dati, tracciamento, presìdi sanitari, riduzione delle dimensioni delle classi. Se l’emergenza è finita il governo deve dirlo chiaramente al Paese, se invece si tratta solo di piazzare bandiere politiche, siamo di fronte a una gestione sbagliata”.

“E’ stato avviato con enorme ritardo il confronto sull’annuale nota sugli organici, ebbene: tutto sta procedendo come nel passato e le classi, nella scuola secondaria, possono arrivare fino a 33 studenti. Gli stessi criteri adottati oltre dieci anni fa – sottolinea Sinopoli – di cui porta la responsabilità innanzitutto l’attuale ministra per gli Affari regionali”.

“Il 1° settembre è dietro l’angolo – ricorda il dirigente sindacale - e, senza alcun intervento, il prossimo anno scolastico rischia di essere uno dei più neri della storia del Paese, peggio di quello disastroso che sta faticosamente terminando. I posti liberi saranno circa 107 mila a cui si aggiungeranno le deroghe su sostegno. Se verrà confermato l’organico COVID, peraltro fondamentale, il numero delle supplenze non sarà inferiore a 240 mila. Numeri impietosi che rischiano di far diventare la scuola dell’era Draghi quella del record della precarietà e quindi dell’instabilità”.

“Occorrono risposte immediate per evitare il baratro. Le nostre proposte sono chiare: procedura di reclutamento straordinaria per i precari con tre anni di servizio nella scuola statale, consolidamento dell’organico covid, radicale modifica delle norme sulla costituzione delle classi e degli organici. Ci auguriamo – conclude - che dalle intenzioni più volte espresse si arrivi finalmente a fatti concreti. In caso contrario non potremo che passare dalla collaborazione alla mobilitazione della categoria”.

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