Tagli alla scuola pubblica: la Corte dei Conti conferma quanto abbiamo sempre detto
Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.
Nella sua ultima relazione sulla Pubblica Amministrazione, la Corte dei Conti conferma quanto da anni sosteniamo: la scuola pubblica ha subito vistosi e importanti tagli da parte di tutti i governi che si sono di volta in volta succeduti negli ultimi anni. La Corte stigmatizza il fatto che i tagli sono avvenuti sia sul piano del personale della scuola, ovvero del lavoro vivo, che sul piano dei redditi. Presidi, insegnanti, docenti, personale tecnico amministrativo e collaboratori scolastici hanno subito una riduzione significativa dai governi Berlusconi, Monti, Letta e Renzi. Basti pensare che, ad esempio, per il personale ATA si sono persi circa 20.000 occupati. Ma anche sul piano del reddito, la spesa generale è scesa del 16,2%, passando da 33miliardi e mezzo a 28 miliardi.
A nulla valgono perciò le giustificazioni dettate alla stampa dal sottosegretario Faraone, che vanta una scuola partorita dalla immaginazione di questo governo. Vogliamo rammentare infatti che i redditi si risollevano strutturalmente solo grazie al rinnovo del contratto nazionale e non con i bonus farlocchi, che sembrano mance piuttosto che diritti. E quanto ai docenti assunti, ricordiamo che in buona parte si tratta di stabilizzazioni anche come conseguenza della sentenza della Corte di giustizia europea. Diciamola com’è: la riforma Giannini non ha risolto nessuno dei problemi strutturali, occupazione e redditi, qualità della scuola sollevati anche dalla Corte dei Conti, e questo governo prosegue nella sua opera di propaganda che ormai non convince più nessuno. Come abbiamo detto più volte, soprattutto in occasione dello sciopero generale della scuola del 20 maggio, è centrale e decisivo procedere subito al rinnovo dei contratti e cambiare la pessima legge 107 garantendo accesso al sapere per tutti e l'innalzamento dei livelli di istruzione.